Un tesoro dei nostri tempi: la fertilità e i fattori di rischio

Patrizia Vaccaro
Psicologa Psicoterapeuta, mi sono specializzata nel 2008 in Psicoterapia cognitiva e cognitivo-comportamentale presso il centro “Studi Cognitivi” di Milano. Sin dai primi anni della formazione ...
fertilità e fattori di rischio

Ci sono cose che cambiano di generazione in generazione. Cose che nella vita dei genitori o dei nonni erano pressochè scontate, oggi sembrano essere diventate delle conquiste. Non si parla solo di un livello economico o di un lavoro o di tutto quello che può definire uno status sociale, ma DI di qualcosa dato per scontata fino a trenta anni fa (forse anche meno) che oggi viene meno.

Avere un figlio era una cosa scontata, oggi lo diventa sempre meno.

L’infertilità sembra essere un fenomeno in costante aumento e tra i vari spauracchi delle nuove generazioni c’è anche questa.

Partiamo dall’inizio. Innanzitutto occorre premettere che la specie umana non è molto fertile. In condizioni ideali (giovane coppia sana), la possibilità di ottenere una gravidanza in un periodo fertile è del 25% e questa probabilità decresce con l’avanzare delle età.

A partire da questo, ci può domandare: perché l’infertilità è in aumento? Da cosa è causata e quali sono i fattori di rischio che portano a questa condizione?

Gli studi epidemiologici ci dicono che il 30% è causato da un fattore maschile, un altro 30% dal fattore femminile, 15% da entrambi e il 15% ha cause sconosciute.

Tra le cause “note”femminili vi sono quelle legate a malformazioni dell’apparato riproduttivo (malformazioni congenite all’utero, tube chiuse, ostruzioni, aderenze pelviche), malattie come l’endometriosi o squilibri ormonali e ovulatori o problemi cervicali . Tra quelle maschili possono esserci infezioni o alterazioni dello sperma (numerosità spermatozoi, qualità e motilità).

Ci sono poi infezioni  contratte in tenera età che, se trascurate, posso comportare conseguenze negative a lungo termine sulla fertilità.

Se da una parte, rispetto a aspetti fisiologici congeniti o a causa genetiche si può aver poco controllo, ci sono alcuni fattori su cui si può agire per preservare la salute sessuale e riproduttiva.

Corso Ondemand: Il sostegno psicologico nell’infertilità
Corso Ondemand: Il sostegno psicologico nell’infertilità

Si tratta di quei fattori che rientrano nella voce “stili di vita” e che spesso sono legati a delle strategie o alle modalità reattive con cui si reagisce allo stress.

Il fumo, l’obesità o l’eccessiva magrezza, l’esposizione a sostanze ambientali, la sedentarietà o l’eccessiva attività fisica sono alcuni tra i principali fattori identificati come fattori di rischio e su cui è possibile fare prevenzione in vista della ricerca di un figlio.

E’ cosa nota che l’eccessiva magrezza porti a una scomparsa del ciclo mestruale: il corpo deve risparmiare energie e riduce le attività considerate non  fondamentali per la sopravvivenza dell’organismo, in primis la possibilità di riprodursi. Ma allo modo una condizioni di obesità porta ad alterazioni del ciclo mestruale, aumenta la possibilità di aborti e di complicanze ginecologiche. Nell’uomo invece si ha una alterazione del liquido seminale che comporta difficoltà riproduttive.

Per quanto riguarda il fumo, è noto che le fumatrici hanno un maggior rischio di ritardato concepimento, di aborto e di gravidanze extrauterine rispetto alle non fumatrici. Inoltre l’età della menopausa è anticipata di 2-3 anni. Nei fumatori invece sembra che maggiore sia il consumo di sigarette e di quantità di nicotina assunta, peggiore sia la motilità degli spermatozoi. Allo stesso modo i cannabinoidi interferiscono con l’impianto dell’embrione e la motilità degli spermatozoi.

E’ risaputo che in generale bere fa male, danneggia molti organi ed interferisce con molte funzioni vitali. Inoltre spesso l’alcol si accompagna spesso ad altri comportamenti dannosi per la salute, quindi è difficile definire quanto questo singolo comportamento incida sulla fertilità. Quel che è certo è che interferisce con la regolazione della produzione degli ormoni sessuali. Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra il consumo di alcol e la presenza di problemi ovulatori, di endometriosi, irregolarità del ciclo mestruale edequilibrio ormonale in menopausa. Gli studi sulle alcoliste hanno evidenziato situazioni di amenorrea (assenza di mestruazioni), anovulatorietà (assenza di ovulazioni), disfunzione della fase luteale del ciclo mestruale e menopausa precoce. Gli studi nell’uomo invece, mettono in evidenza come un consumo di alcol sia associato a una modificazione dei testicoli, una riduzione del testosterone  e a disturbi nella sfera sessuale.

Questi studi prendono una fascia di popolazione estrema, ma in linea generale le indicazioni rispetto alla fertilità sono di limitarne al massimo il consumo (la donna inoltre fa piu fatica a metabolizzarlo), perché già un consumo moderato incide sulla funzionalità riproduttiva e sulla salute sessuale specie se associato, come spesso accade, ad altre abitudini insane (fumo, cattive abitudini alimentari, caffè).

Parlando di estremi si parla anche di eccessiva sedentarietà e di attività fisica eccessiva. La misura sta nel mezzo, quindi lo sport è utile a garantire un buono stato di salute, ma a livelli estremi può essere molto dannoso.

Può portare  a un’eccessiva virilizzazione del corpo femminile e a alterazioni del ciclo mestruale, mentre nell’uomo a un calo del desiderio sessuale e della funzione erettile.

Infine ci sono i fattori ambientali. E’ stato ipotizzato che alcuni fattori ambientali comuni, che agiscono durante la vita fetale e neonatale, possono determinare non solo infertilità, ma anche essere causa della crescente incidenza di alcune patologie, in particolare andrologiche. Tra essi vi sono gli interferenti endocrini, sostanze in grado di alterare la funzionalità del sistema endocrino, che causano effetti avversi sulla salute di un organismo o della sua progenie (contaminanti ambientali persistenti, composti utilizzati come fitosanitari od antiparassitari, prodotti industriali e di consumo e composti naturali come i fitoestrogeni).

La fertilità è un bene. In tempi passati era un bene scontato, oggi anch’esso pare essere diventato un bene prezioso da preservare e da curare.

Le strategie che spesso vengono messe in atto per affrontare eventuali situazioni difficili spesso potenziano questi comportamenti fino a renderli  abitudini o “bisogni” che in realtà continuano a stressare l’organismo e la psiche.

Bibliografia

Ministero della salute

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&area=fertilita

R.B.Hakim, R.H.Gray, H.Zacur, alchol and caffeine consumption and decreased fertility, Fertility and Sterility, 1998, 70, pp.632-637.

M.A.Emanuele, F.Wezeman, N.V.Emanuele, Alcohol’s effects on female reproductive function, htt.://pubs.niaa.nih.gov/publications

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0 thoughts on “Un tesoro dei nostri tempi: la fertilità e i fattori di rischio

  • barbara alessio says:

    veramente noi psicoterapeuti sappiamo dire solo questo? Scusami, ma l’articolo sembra scritto da un medico, non fa MINIMAMENTE riferimento agli aspetti legati ai vissuti, ai codici valoriali o di comportamento, alle mode, agli archetipi… sembra scritto da un medico, non ha spessore nè approfondimento… Personalmente credo che questo tipo di messaggio manchi completamente il bersaglio perchè non c’entra la diagnosi. E arreca danno alla nostra categoria: perchè dovrebbero rivolgersi a noi le coppie che faticano ad avere figli???? Se si tratta solo di fumo, dieta etc… Credo invece vadano fatte analisi sottili legate al maschile ed al femminile, a come si declinano ed in quali rapporti siano oggi; legate ai significato che si attribuisce oggi alla maternità ma anche alla coppia; legate alla dimensione di identificazione con i genitori in un’epoca che vede i ruoli e gli stili educativi molto cambiati rispetto agli anni 60-70.

    • patrizia vaccaro says:

      Carissima, quando si parla di infertilità si tengono presenti sia gli aspetti psicologici che quelli medici. Conoscere l’infertilità anche nei suoi aspetti meno psicologici credo sia fondamentale, se non doveroso per riuscire ad approcciare meglio il paziente. L’articolo prende in esame una piccola parte e non ha certo la pretesa di esaurire un argomento molto vasto e complesso. Questo articolo rispetto ai precedenti ha senza dubbio un taglio meno psicologico, se non per la precisazione che alcuni stili di vita siano una risposta reattiva allo stress. In ultimo, questo è un articolo sui fattori di rischio scientificamente riconosciuti, non sulla diagnosi e non su altro. Sarebbe sbagliato passare il messaggio che la psicoterapia da sola guarisce l’infertilità. le persone si rivolgono agli psicoterapeuti perchè hanno una sofferenza, noi possiamo aiutarli a gestirla ma credo che per farlo occorre conoscere l’argomento in modo approfondito anche negli aspetti che possono apparirci meno interessanti. Tutti gli aspetti che ha citato sono molto interessanti e vengono presi in considerazione nel momento in cui si parla di psicoterapia e infertilità, ma l’oggetto dell’articolo era un altro.
      Apprezzo molto il confronto e la critica che dà comunque spunti utili su ciò che interessa e su ciò che interessa di meno

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