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6 Supervisioni Cliniche per conoscere l’ACT – Acceptance and Commitment Therapy

Corso Gratuito

0,00  IVA inclusa

Corso attivo dal giorno 25/07/2023
(2 Recensioni dei clienti)

Docenti:
ACT Italia , IESCUM , Anna Prevedini , Marta Schweiger , Francesco Dell’Orco , Simone Napolitano , Giovanni Zucchi , Francesca Scaglia  

  • 12 ore di formazione
  • Accesso su dispositivo mobile
  •  Attestato di partecipazione

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6 supervisione su casi clinici per conoscere l’ACT e i suoi processi cardine

L’ACT è un modello psicologico di matrice cognitivo-comportamentale. Tuttavia, la psicoterapia cognitivo-comportamentale può essere suddivisa in tre generazioni: terapia del comportamento tradizionale, terapia cognitivo-comportamentale, e l’attuale “terza generazione“, di cui fa parte l’ACT, caratterizzata da approcci contestuali e processuali al comportamento umano (Hayes, 2004). Questa terza ondata ha un’inclinazione esistenziale nella sua premessa che la sofferenza è una caratteristica fondamentale, naturale e ineliminabile della vita umana, e rappresenta un cambiamento paradigmatico, grazie a:

  1. l’inclusione dei processi di accettazione e mindfulness nella concettualizzazione del caso e negli interventi;
  2. l’ampliamento dell’attenzione agli aspetti contestuali, esperienziali e valoriali dell’esistenza umana.

L’obiettivo dell’ACT è di aiutare gli individui a scegliere di agire in modo efficace (comportamenti concreti definiti dai propri valori) in presenza di eventi “privati” (cognitivi ed emotivi) difficili o dirompenti. L’acronimo ACT è stato utilizzato anche per descrivere ciò che avviene in terapia: accettare gli effetti delle difficoltà della vita, scegliere direzioni di valori e tornare e ritornare ad agire in queste direzioni. Questa abilità nell’ACT è definita flessibilità psicologica.

Le supervisioni ACT: contenuti e obiettivi

Nel corso delle supervisioni, sarete guidati dai clinici esperti in ACT attraverso un percorso a tappe che illuminerà la concettualizzazione e il trattamento di casi dalla prospettiva di ciascuno dei sei processi cardine della flessibilità psicologica:

  1. aprirsi alla situazione attuale per quella che è (momento presente e accettazione);
  2. notare regole, storie e pensieri come frutto di un processo continuo, radicato nella storia di apprendimento personale e come essere umano (defusione cognitiva);
  3. scoprire aspirazioni personali e identificare azioni continue e fattibili in quelle direzioni (valori e azione impegnata);
  4. notare la differenza tra i contenuti della propria esperienza e la prospettiva da cui possiamo osservare il loro evolvere nello spazio e nel tempo (sé come contesto).

 

Il ciclo di supervisioni è offerto in Partnership con:

                   

Prima supervisione: “Essere nel momento presente: promuovere nel paziente la piena consapevolezza di ciò che accade fuori e dentro di sé”

Marta Schweiger

Marta Schweiger

La capacità di notare e di restare in contatto con quello che accade, non solo nel mondo esterno, ma anche nel proprio mondo interno, è un’abilità fondamentale per la vita degli essere umani ed è uno dei processi al centro dell’Hexaflex, il modello per la concettualizzazione e l’intervento dell’Acceptance and Commitment Therapy. Attraverso la presentazione di casi clinici i partecipanti avranno occasione di riflettere su quando e perché non essere in contatto con il qui e ora diventa un problema, su come riconoscere i momenti e i modi in cui il paziente si disconnette dalla propria esperienza, su come promuovere una migliore consapevolezza del momento presente in relazione con gli obiettivi terapeutici.

Seconda supervisione: “Dimenticare “l’accettazione”: che cosa significa realmente dire di sì alla nostra sofferenza emotiva?”

Francesco Dell’Orco

L’accettazione è il contraltare dell’evitamento esperienziale, uno dei meccanismi responsabili della sofferenza psicologica nell’ACT e allo stesso tempo una parola che spesso evoca l’idea di arrendersi, rinunciare o sopportare stringendo i denti. L’accettazione, al contrario, è una presa di posizione, un atteggiamento attivo che ha profondamente a che fare con il comportamento e con l’azione.
I partecipanti a questo breve webinar saranno accompagnati a conoscere in modo esperienziale il vero significato di questo processo e come promuoverlo in seduta, risolvendo alcuni dei più comuni misunderstandings che limitano e bloccano la terapia ACT.

Terza supervisione: “Defusione: come “prendere le distanze” dalla propria sofferenza psicologica” 

simone napolitanoSimone Napolitano 

Il più grande vantaggio per gli esseri umani è rappresentato dalla capacità di utilizzare il più potente strumento al mondo: il linguaggio. Le conquiste più importanti per il genere umano sono associate in modo imprescindibile all’uso del linguaggio. Ma questo potere non è privo di costi. I processi correlati al linguaggio, come il pensiero e il ragionamento sono alla base di molti, se non della maggior parte dei disturbi psicologici. Infatti, grazie al linguaggio, qualsiasi cosa può assumere qualsiasi significato: ciò significa che uno stesso pensiero può essere fonte sia di benessere che di sofferenza psicologica. Il dialogo psicoterapeutico può aiutare i pazienti a guardare da una prospettiva diversa la propria esperienza psicologica, promuovendo in essi una maggiore consapevolezza e disponibilità ad impegnarsi in azioni di valore. L’Acceptance & Commitment Therapy (ACT) ha individuato alcuni processi base per promuovere questo tipo di benessere, tra cui la defusione cognitiva, attraverso cui i pazienti possono imparare a ricercare un significato alternativo e funzionale alla propria esperienza psicologica.

Quarta supervisione: “Vuoi che la tua storia viva il resto della tua vita al posto tuo? La prospettiva dell’ACT sul Sé e sull’identità”

Giovanni Zucchi

Tra i processi dell’ACT quello del “sé come contesto” è sempre stato la base su cui poggia l’esagono della flessibilità psicologica (Hayes et al., 2004). Più recentemente (Hayes et al., 2020) è stato sottolineato come lavorare su questo processo possa essere centrale e possa mediare gli effetti terapeutici della psicoterapia. L’argomento è talmente interessante e talmente profondo che potrebbe portarci a spasso nella storia del pensiero e della psicoterapia… in questo breve spazio ci soffermeremo invece sulle implicazioni pratiche che questo lavoro può avere, attraverso esempi clinici ed esercizi esperienziali.

Quinta supervisione: “Fare ACT da una prospettiva basata sui valori”

Francesca Scaglia

I valori sono spesso descritti come uno dei processi centrali nell’ Acceptance and Commitment Therapy (ACT). Ma che aspetto assume la terapia quando i valori sono al centro del nostro lavoro? In questa supervisione affronteremo cosa significa esercitarsi come terapeuti da una prospettiva guidata dai valori, incluso come ciò può influenzare la valutazione e la pianificazione del trattamento, nonché come può influire sul comportamento di un terapeuta nella stanza della terapia. Questo intervento è progettato per fornire una comprensione più profonda dei valori e fornire strumenti anche pratici per rendere i valori una parte più integrante del loro lavoro terapeutico. Sarà anche possibile lavorare, in funzione dei casi portarti, sulle barriere più comuni che sorgono quando i pazienti iniziano a esplorare i propri valori, cosa che spesso può essere una sfida anche per i terapeuti con maggior esperienza.

Sesta supervisione: “L’agire con impegno nell’Acceptance and Commitment Therapy: sia che vinca sia che perda, fino all’ultimo giorno della mia vita”

Anna Bianca Prevedini

La maggior parte dei clienti vuole cambiare la propria vita in meglio, ma fatica a formulare obiettivi fattibili e tende ad arrendersi quando sorgono ostacoli inevitabili. L’azione impegnata — uno dei seiprocessi fondamentali dell’Acceptance and Commitment Therapy — può aiutare il terapeuta a guidare i pazienti a costruire l’abilità di tornare e ritornare a compiere scelte positive, guidate da valori personali, anche in presenza di pensieri o sentimenti indesiderati e ostacoli esterni. Attraverso casi esemplificativi la supervisione guiderà il clinico a comprendere: questo processo chiave dell’ACT e il suo rapporto con gli altri processi dell’Hexaflex, che cosa impedisce ai pazienti di intraprendere un’azione basata sui valori e come fondere la componente di azione impegnata dell’ACT con le altre tecniche comportamentali basate sull’evidenza (es. esposizione con prevenzione della risposta, attivazione comportamentale, skill-training, ecc.).

Docenti


ACT Italia

ACT Italia è un’Associazione di Promozione Sociale, capitolo Italiano ufficiale della Association for Contextual Behavioral Science (ACBS – www.contextualscience.org). ACT Italia si propone di...
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IESCUM

IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano, è un centro studi e ricerche e impresa sociale a carattere non profit che nasce per promuovere lo studio scientifico e l’avanzamento...
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Anna Prevdini

Anna Prevedini

La Dott.ssa Anna Prevedini PhD, psicologa e psicoterapeuta. Attualmente è Presidente di ACT-Italia (https://www.act-italia.org/), estensione ufficiale italiana riconosciuta dall’Association for...
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Marta Schweiger

Marta Schweiger, PhD, psicologa e psicoterapeuta, ha approfondito gli approcci dell’Analisi del Comportamento, dell’ Acceptance and Commitment Therapy e della Mindfulness per il benessere e la...
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Francesco Dell'Orco

Francesco Dell’Orco

Francesco Dell’Orco, Ph.D, psicologo e psicoterapeuta. E’ coautore del primo manuale italiano sull’ACT edito da Hogrefe:  Ha curato per Franco Angeli la traduzione italiana del recente volume...
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Simone Napolitano

Psicologo e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. I suoi interessi ruotano prevalentemente attorno all’applicazione clinica del linguaggio in un ampio spettro della psicopatologia (dai...
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giovanni zucchi

Giovanni Zucchi

Psicologo clinico e psicoterapeuta. Responsabile della Riabilitazione Alcologica dell’Ospedale “Maria Luigia” di Monticelli Terme (PR). Socio fondatore ACBS e Past President ACT-Italia,...
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Francesca Scaglia

Francesca Scaglia

Psicologa e psicoterapeuta, membro ACBS. Socio fondatore e Past president ACT-Italia. Impegnata attivamente, da più di 10 anni, nello studio, nella ricerca e nell’utilizzo soprattutto clinico...
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2 recensioni per questo corso

  1. Nicoletta Ginocchio

    ottima esperienza

  2. Mario Sossi

    corso molto interessante

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Corso attivo dal giorno 25/07/2023
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    Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
    Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
    Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.

    Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.

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