La relazione genitore-atleta nello sport: come si pongono le teorie e i modelli psicologici?

Autore: Sergio Costa
Sono uno psicologo di Roma specializzato nella psicologia dello sport, grazie a diversi Master e Corsi sulle tematiche dell'integrazione sociale, nonchè sull'ottimizzazione della prestazione. T...
relazione genitore-atleta

I genitori supportano i giovani atleti introducendoli allo sport, impegnando tempo e denaro per consentire loro la partecipazione sportiva e fornendo supporto emotivo prima, durante e dopo le competizioni (Baxter-Jones & Maffulli, 2003). La ricerca ha dimostrato che tale supporto nella relazione genitore-atleta può influenzare positivamente i figli dal punto di vista di:

  • motivazione;
  • divertimento;
  • partecipazione sportiva (Atkins et al., 2013; Baxter-Jones & Maffulli, 2003).

Al contrario, se i genitori enfatizzano eccessivamente la vittoria, se mantengono aspettative non realistiche o se criticano le loro prestazioni possono alimentare negativamente sentimenti di pressione e stress (Lauer et al., 2010). Sfociando poi in conflitti, in affetti negativi e in una mancanza di divertimento e/o in un aumento dell’ansia (O’Rourke et al., 2013).

Chiaramente, l’impatto dei genitori nello sport è complicato ed è importante identificare i meccanismi attraverso i quali migliorare l’impatto positivo sulle prestazioni e sul benessere dei giovani atleti (Knight et al., 2017).

L’importanza della relazione genitore-atleta

Uno degli aspetti fondamentali è la relazione che esiste tra il genitore e il proprio figlio (Brown et al., 2018; Clarke et al., 2016; Dorsch et al., 2016). La ricerca suggerisce che la qualità della relazione genitore-atleta:

  1. potrebbe sostenere la percezione del sostegno dei genitori;
  2. è importante per il benessere e lo sviluppo sportivo degli atleti;
  3. influenza direttamente le esperienze degli atleti.

Pertanto, per sviluppare una migliore comprensione di come i genitori influenzano le esperienze sportive dei bambini e il loro sviluppo psicosociale, è opportuno esaminare nel dettaglio la relazione genitore-atleta (figlio) e le varie teoriche psicologiche che hanno avuto un risvolto nel contesto sportivo.

Il modello di interdipendenza

Sulla base del modello di interdipendenza, definiamo una relazione genitore-atleta come una relazione diadica interdipendente che integra le influenze dell’atleta, del genitore e l’interazione che si crea tra di loro (Kenny & Kashy, 2013).

Genitori e giovani atleti sono membri distinguibili delle diadi perché un membro (ad esempio, il genitore) non può essere sostituito con l’altro (il figlio) e perché i loro processi e risultati di ruolo sono diversi (Kenny & Kashy, 2013). Di conseguenza, il genitore e l’atleta sono considerati interdipendenti e la misurazione della loro influenza combinata dovrebbe essere considerata all’interno delle ricerche (Rouquette, Knight, Lovett & Heuzé, 2020).

Tuttavia, sebbene alcuni comportamenti dei genitori sembrino essere correlati agli esiti del bambino, l’associazione tra questi è complessa e merita un ulteriore esame (Knight et al., 2017). Nei prossimi articoli verranno presentate alcune teorie psicologiche che hanno affrontato e spiegato la relazione genitore-figlio, con un approfondimento all’interno del contesto sportivo.

In particolar modo saranno trattate la teoria del sistema familiare (Bowen, 1993; Minuchin, 1974), il modello bioecologico (Bronfenbrenner, 1974), le teorie motivazionali (Harter, 1978; 1981; Eccles et al., 1983; Deci & Ryan, 1985; Nicholls, 1984), gli stili genitoriali (Baumrind (1971), la teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1973) e infine il modello di relazione (Feeney & Collins, 2015), tutte applicate al contesto sportivo.

 

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Sergio Costa

Psicologo dello Sport

PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche

Preparatore Mentale FIT

https://www.sergiocostapsicologosport.com/

BIBLIOGRAFIA

Atkins, M. R., Johnson, D. M., Force, E. C., & Petrie, T. A. (2013). ‘Do I still want to play?’ Parents’ and peers’ influences on girls’ continuation in sport. Journal of Sport Behavior, 36(4), 329–345.

Baxter-Jones, A. D. G., & Maffulli, N. (2003). Parental influence on sport participation in elite young athletes. Journal of Sports Medicine and Physical Fitness, 43(2), 250–255.

Brown, D. J., Arnold, R., Reid, T., & Roberts, G. (2018). A qualitative exploration of thriving in elite sport. Journal of Applied Sport Psychology, 30, 129–149.

Clarke, N. J., Harwood, C. G., & Cushion, C. J. (2016). A phenomenological interpretation of the parent-child relationship in elite youth football. Sport, Exercise, and Performance Psychology, 5(2), 125–143.

Dorsch, T. E., Smith, A. L., & Dotterer, A. M. (2016). Individual, relationship, and context factors associated with parent support and pressure in organized youth sport. Psychology of Sport and Exercise, 23, 132–141.

O’Rourke, D. J., Smith, R. E., Smoll, F. L., & Cumming, S. P. (2013). Parent-initiated motivational climate and young athletes intrinsic-extrinsic motivation: Cross-sectional and longitudinal relations. Journal of Child and Adolescent Behaviour, 1(2).

Kenny, D. A., & Kashy, D. A. (2013). The design and analysis of data from dyads and groups. In H. T. Reis & C. M. Judd (Eds.), Handbook of Research Methods in Social and Personality Psychology (2nd ed., pp. 589–607). Cambridge University Press.

Knight, C. J., Berrow, S. R., & Harwood, C. G. (2017). Parenting in sport. Current Opinion in Psychology, 16, 93–97.

Lauer, L., Gould, D., Roman, N., & Pierce, M. (2010). Parental behaviors that affect junior tennis player development. Psychology of Sport and Exercise, 11(6), 487–496.

Rouquette, O. Y., Knight, C. J., Lovett, V. E., & Heuzé, J.-P. (2020). Parent-athlete relationships: A central but underexamined consideration within sport psychology. Sport and Exercise Psychology Review, 16(2), 5–23.

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