La dissociazione traumatica, Onno Van Der Heart

Onno Van der Hart
Onno van der Hart, PhD, Professore emerito di psicopatologia della traumatizzazione cronica ed educatore sulla diagnosi e il trattamento di disturbi complessi legati al trauma. Presidente onorario ...
La dissociazione traumatica. Intervista al prof. Onno Van Der Heart

La dissociazione traumatica: dal fallimento integrativo all’integrazione della personalità

Il prof. Onno Van Der Heart è Professore Emerito di Psicopatologia della traumatizzazione cronica presso il Dipartimento di Psicologia clinica e della salute dell’Università di Utrecht. È stato Presidente della Società olandese di ipnosi e così pure dell’International Society for Traumatic Stress Studies (ISSTS). Più in generale, Van der Hart è supervisore e formatore di una terapia a più fasi (phase-oriented) per la traumatizzazione cronica, in particolare per il trattamento dei Disturbi dissociativi complessi.

Nel 1921, T. W. Mitchell – studioso britannico interessato ai fenomeni dissociativi – dichiarò: “La personalità, per come la conosciamo sul piano fenomenico o empirico, può essere un’integrazione, una struttura che è stata costruita e che, se sottoposta a stress eccessivi, può andare in frantumi”.

Uno stress eccessivo, un’esperienza traumatica, porta dunque a un punto di rottura nella psiche dell’individuo: è in questo che consiste il fallimento integrativo nella dissociazione traumatica. Tale dissociazione
prevede però anche una certa riorganizzazione della personalità, per essere precisi, in due diversi sottosistemi dinamici – le cosiddette parti dissociate della personalità – ognuna dotata di un senso del Sé e di una sua prospettiva in prima persona. Distinguiamo due prototipi dissociativi:

  • una Parte apparentemente normale (ANP, Apparently Normal Part) che si occupa del funzionamento nella vita quotidiana e
  • una Parte emotiva (EP, Emotional Part), bloccata nel periodo cui risale l’evento traumatico e che è primariamente focalizzata su eventuali pericoli associati al trauma.

Idealmente, la terapia si compone di una serie di fasi volte alla piena/completa integrazione della personalità, e quindi con lo sviluppo di più azioni adattive. Dalla pratica clinica abbiamo imparato che maggiore è il trauma e, di conseguenza, più complessa è la dissociazione della personalità, maggiore sarà la durata del processo terapeutico e più spesso occorrerà rivedere le tre fasi del trattamento, che sono:

  1. stabilizzazione, riduzione dei sintomi e skills training;
  2. cura delle memorie traumatiche;
  3. integrazione della personalità e riabilitazione.

I programmi di formazione tendono a mettere in risalto le prime due fasi del trattamento mentre la terza riceve, purtroppo, molta meno attenzione.

Basandoci sulla differenziazione tra azioni integrative mentali e comportamentali in termini di sintesi e realizzazione (con le componenti di personificazione e presentificazione), concetti originariamente espressi da Pierre Janet, mostreremo  in che modo promuovere tali azioni integrative in ciascuna fase del trattamento (e quindi come ognuna di esse sia coinvolta nelle varie fasi).

Puntiamo alla gioia e al dolore che ogni fase verso l’integrazione comporta, culminando (se possibile) nell’unificazione della personalità.

 

Dissociazione della Personalità e Traumi complessi

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