Addormentarsi ad orari regolari giova alla performance cognitiva dei bambini

Addormentarsi ad orari regolari e performance cognitiva dei bambini

Mettere a letto i bambini ad orari regolari ne migliora la performance cognitiva, lo dice uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology e Community Health.

Gli stimoli ambientali da svegli creano nei bambini cambiamenti plastici nel cervello, per questo le attività metaboliche associate rendono necessario il sonno, che ha il fine si digerire l’attività cerebrale del giorno precedente e  prepararsi ad apprendere nuove cose il giorno successivo

spiega Yvonne Kelly, ricercatrice del Department of Epidemiology and Public Health all’University College di Londra e primo autore dell’articolo.

Esaminando i dati relativi all’ora in cui si addormentavano i bambini del campione di studio, e test cognitivi (z-score) per la lettura, la matematica e le abilità spaziali, i ricercatori hanno visto che nelle bambine all’età di 7 anni, che non avevano l’abitudine di addormentarsi ad orari regolari, i punteggi relativi ai test cognitivi risultavano più bassi: lettura (β: -0.22), matematica (β: -0.26) e spaziale (β: -0.15), ma questo non era vero nei bambini. Mentre orari non regolari in bambini di 3 anni erano associati indipendentemente dal sesso a performance più basse. I bambini che andavano a letto a orari irregolari o dopo le 9 di sera, specie a partire dai 3 anni di età, venivano da ambienti socialmente svantaggiati e avevano punteggi più bassi su tutti gli aspetti cognitivi.

Ciò suggerisce che tre anni è un’età cruciale per lo sviluppo cerebrale e che, almeno da qui in poi, il ritmo sonno veglia va rispettato il più possibile per evitare ripercussioni sulla salute per tutta la vita

conclude Kelly.

Inoltre l’impatto degli orari di addormentamento sembra avere un effetto cumulativo. Le bambine che non hanno mai avuto orari regolari a 3, 5 e 7 anni, avevano significativamente punteggi più bassi di lettura, matematica e abilità spaziale.

Per cui la ricerca mostra come l’addormentamento ad orari regolari sia correlato alla performance cognitiva.

E’ importante che gli orari dell’addormentamento siano costanti, questo per favorire i ritmi circadiani. Nei bambini di 7 anni si stima che 10-11 ore su 24 siano sufficienti.( rivedi le linee guida in proposito). Tuttavia, una serie di fattori sociali e ambientali possono influenzare i ritmi del sonno limitando il riposo dei bambini con possibili ripercussioni sullo sviluppo cerebrale.

Gli autori sottolineano che orari di addormentamento irregolari potrebbero sconvolgere i ritmi naturali del corpo e causare privazione del sonno, in modo da minare la plasticità del cervello e la capacità di acquisire e conservare le informazioni.

Il sonno è il prezzo che paghiamo per la plasticità del giorno precedente e per la capacità di apprendere il giorno dopo. Lo sviluppo infantile precoce ha profonde influenze sulla salute e sul benessere della vita futura. Pertanto, il sonno ridotto o interrotto, soprattutto se si verifica in un periodo critico dello sviluppo potrebbe avere ripercussioni importanti sulla salute per tutta la vita.”

 

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