Alzheimer: il momento in cui Marta C Gonzalez ricorda la coreografia

Alzheimer il momento in cui Marta C Gonzalez ricorda la coreografia

Questo è l’incredibile momento in cui un’ex prima ballerina malata di Alzheimer e morta nel 2019, inizia ad ascoltare in cuffia il Lago dei cigni di Tschaikovsky.

Marta C Gonzalez viene mostrata seduta sulla sua sedia a rotelle in una casa di cura a Valencia.

Negli anni Sessanta era stata prima ballerina del New York Ballet.

Non appena la musica parte, la signora Gonzalez è visibilmente commossa.

In pochi istanti, le sue mani rievocano istintivamente i movimenti che aveva eseguito sul palcoscenico nel 1967. E come mostra il filmato, ne ricordava perfettamente i passi.

Continua a seguire la musica e ricorda le coreografie ballate decenni prima.

M Gonzales New York Ballett 1967

Il video è stato condiviso dall’Asociacion Música para Despertar, un’associazione spagnola che utilizza la musica della vita dei pazienti affetti da demenza per migliorare il loro umore e la loro memoria.

I benefici delle musica nei pazienti affetti da Alzheimer sono sempre più noti, e la musicoterapia è una forma di terapia, riconosciuta e usata per rallentare il decadimento cognitivo.

La musica interviene sul nostro registro autobiografico, alcuni momenti della nostra vita restano legati ad una canzone, a un determinato contesto, alle persone, alle emozioni che abbiamo provato. La memoria musicale in qualche modo sfugge al danno, permettendo ai pazienti di ricordare canzoni che sono significative per loro anche quando la maggior parte degli altri ricordi è andata perduta.

Ascoltare una melodia significativa può:

  • Ridurre l’ansia e l’angoscia.
  • Diminuire l’agitazione.
  • Migliorare il suo stato d’animo.

Uno studio pubblicato dal Journal of Alzheimer’s Disease nel 2018, ha focalizzato l’attenzione sul funzionamento del Salience Network, mostrando come la musica sembra attivare il cervello generando una comunicazione tra intere regioni cerebrali: ascoltando brani “personali” infatti l’area visiva, prefrontale, cerebellare e il Salience Network (SN una rete cerebrale che ha lo scopo di rilevare e successivamente elaborare stimoli significativi per l’individuo) hanno mostrato una connettività funzionale significativamente più elevata rispetto a quanto accadeva nelle condizioni di controllo.
Apparentemente, quindi, queste parti del cervello non vengono affette da Alzheimer o demenza.

music demenza
La musica attiva le regioni del cervello risparmiate dal morbo di Alzheimer

La memoria linguistica e visiva sono danneggiate precocemente con il progredire del morbo, ma programmi musicali individualizzati possono attivare il cervello.

Si pensa che la musica possa riportare alla lucidità, anche se solo brevemente.

 

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