Pat Ogden, PhD una pioniera della psicologia somatica, oltre che creatrice del metodo alla base della Psicoterapia Sensomotoria; è fondatrice del Sensorimotor Psychotherapy Institute. Pat Ogden è una clinica, consulente, docente internazionale e primo autore di due libri innovativi di psicologia somatica: Trauma and the Body: Il trauma e il corpo. Manuale di psicoterapia sensomotoria (2015). Psicoterapia sensomotoria. Interventi per il trauma e l'attaccamento.
Il suo terzo libro, Psicoterapia Sensomotoria. Prospettive socioculturali, sostiene una prospettiva antirazzista nella pratica della psicoterapia.
“Paradossalmente, più si conosce, più si diventa consapevoli e più aumentano i problemi. Sento, infatti, di avere più domande che risposte, ma credo fermamente di avere la responsabilità morale, personale e sociale di confrontarmi con l’ideologia razzista che c’è dentro di me e di educare me stessa, in modo da fare spazio a queste difficili conversazioni, avendo cominciato, insieme ai miei colleghi, il processo di integrazione dello sguardo antirazzista e anti-oppressione in tutte le mie interazioni, nell’insegnamento, nel lavoro clinico e in altri ambiti. Districare gli inevitabili e capillari sarmenti del razzismo, dell’oppressione sistemica e del pregiudizio implicito non è un punto d’arrivo, ma un processo in atto che richiede la forza di sfidare l’oppressione e il razzismo in tutte le loro forme: personali, interpersonali, sistemiche e culturali. Penso che lottare contro queste istanze, in contesti clinici e formativi, costituisca un passo essenziale da compiere non solo per il campo della psicologia, ma per gli Stati Uniti e per il mondo intero. Così facendo, si può prendere parte alla giustizia sociale, motivando gli altri con il nostro esempio, in modo da non contribuire al problema, ma da divenire partecipanti attivi nella creazione di un mondo più giusto.”
Pat Ogden
I suoi interessi attuali includono la terapia di coppia, la terapia infantile e familiare, la giustizia sociale, la diversità, l’inclusione, la coscienza e i principi filosofici/spirituali che sono alla base del suo lavoro.
La psicoterapia sensomotoria è un approccio orientato al corpo per aiutare i pazienti a elaborare i ricordi traumatici e a gestire le risposte alle minacce. Lo sviluppo della psicoterapia sensomotoria è stato influenzato dalla formazione di Pat in Gestalt Therapy, pratiche di Mindfulness e dal metodo Hakomi.
Pat Ogden era una tirocinante di Ron Kurtz all'inizio degli anni '70 e ottenne il suo certificato ad Hakomi prima che lo stesso erogasse qualifiche formali. Insieme a Kurtz, Ogden ha insegnato alla prima edizione di formazione Hakomi ed è stata la prima persona a ottenere il certificato Hakomi. Infine, Pat Ogden ereditò la Rete di Istruzione Hakomi di Kurtz. Con la benedizione e il sostegno di Kurtz, la Ogden fondò il suo istituto nel 1981. Inizialmente chiamato Hakomi Bodywork, e più avanti Hakomi Integrative Somatics, dove la dottoressa Ogden perseguiva il suo interesse per il trauma, il movimento e la postura.
Ispirata dal suo lavoro con sopravvissuti di abusi sessuali, Ogden sviluppò un interesse nel lavoro sul trauma e utilizzava il corpo come veicolo per la trasformazione, piuttosto che come mezzo per accedere a problemi psicologici; infine, nel 2002, Ogden rinominò la sua scuola, chiamandola Sensorimotor Psychotherapy Institute.
Ma cos'è la Psicoterapia sensomotoria?
La psicoterapia sensomotoria è un approccio al trattamento dei traumi e dei problemi di attaccamento che incoraggia l'impegno nel momento presente e la consapevolezza del corpo.
La Psicoterapia sensomotoria accoglie il corpo come una fonte completa di informazioni, il quale può guidare il processo volto all’elaborazione di esperienze complesse, traumatiche e di sviluppo.
La Psicoterapia sensomotoria è un approccio olistico che comprende l’elaborazione e l’integrazione somatica, emotiva e cognitiva.
La Psicoterapia sensomotoria permette ai clienti di scoprire e cambiare i modelli fisici e psicologici abituali che impediscono un funzionamento e un benessere ottimali.
La Psicoterapia sensomotoria è utile per lavorare con l’attivazione disregolata e altri effetti del trauma, così come i sistemi di credenze limitanti dei problemi legati allo sviluppo.
La Psicoterapia sensomotoria aiuta i clienti a coltivare i loro punti di forza, oltre a fornire una sfida sufficiente a stimolare la crescita, il cambiamento sostenibile e il benessere.
La psicoterapia sensomotoria è guidata da sei principi fondamentali:
- Mindfulness che incoraggia la consapevolezza del momento presente, sia dei nostri stati interiori che di quelli degli altri.
- Connessione tra mente, corpo e spirito - Nella psicoterapia sensomotoria la mente, il corpo e lo spirito sono visti come un insieme integrato. L'approccio considera la persona nella sua interezza, piuttosto che trattarne ogni aspetto singolarmente.
- Unità - L'unità riconosce l'interconnessione di tutti gli esseri umani, nonostante le nostre differenze.
- Alchimia relazionale - Questo principio enfatizza il valore delle relazioni interpersonali e della connessione autentica nell'aiutare le persone a crescere.
- Non violenza - Questo concetto descrive la convinzione che il terapeuta non è l'autorità su ciò di cui il cliente ha bisogno nel trattamento. Il terapeuta non deve nemmeno mirare a "liberare" il cliente da qualcosa. Piuttosto, è fondamentale dare al cliente la possibilità di scegliere e di controllare il proprio piano terapeutico.
- Organicità - L'organicità sostiene che il cliente possiede la capacità di guarire sé stesso. Il ruolo del terapeuta è semplicemente quello di aiutare il cliente a svelare le sue intelligenze interiori e ad attingere al suo "sé superiore".
Queste prospettive hanno fortemente influenzato il lavoro di Pat nel corso degli anni.
"Ognuno ha una serie di principi, consci o inconsci, che incarna quando fa terapia. Per me, uno di questi principi è l'organicità: l'intelligenza è dentro il cliente. Le risposte sono dentro di loro. Il terapeuta inizia a stimolare questa intelligenza e credo che questo inizi a creare fiducia e sicurezza nella relazione".
- Pat Ogden
In definitiva, l'obiettivo della psicoterapia sensomotoria è aiutare i clienti a modificare gli schemi fisici e mentali dannosi e profondamente radicati, che usano ogni giorno.
Proprio come Bessel van der Kolk, MD, Pat riconosce alcuni dei limiti della “talk” therapy nel trattamento dei traumi, anche secondo Pat “talk” therapy non sempre è sufficiente a guarire il trauma.
"Il trauma, prima di tutto, colpisce il corpo. E la “talk” therapy potrebbe non avere quell'effetto di ricaduta sperato sul cervello sottocorticale, dove le risposte al trauma nel corpo possono essere risolte".
- Pat Ogden, PhD
Ciò che Pat Ogden intende dire è che la terapia del colloquio si rivolge principalmente alle parti "pensanti" del cervello, in particolare alla corteccia prefrontale. Sebbene questo possa dare un po' di sollievo a breve termine, spesso non risolve il danno fisiologico di base che causa i sintomi del trauma.
Questo perché il trauma ha probabilmente l'impatto maggiore sulle nostre funzioni cerebrali "inferiori", cioè sulle parti istintive del cervello che sono responsabili della sopravvivenza fisica.
Quando queste parti del cervello sono danneggiate, una persona può vivere in un costante stato di ipervigilanza e tensione. Il corpo potrebbe essere in stato di massima allerta per minacce future e potrebbe interpretare in modo eccessivo un pericolo che in realtà non esiste.
Per questo motivo Pat di solito non si concentra sui dettagli della storia del trauma di un cliente. Piuttosto, il suo approccio si concentra sul qui e ora, cioè sui segni fisici del trauma del cliente.
"Sento che non abbiamo affatto bisogno del contenuto del trauma, perché gli effetti del trauma vivono nel cliente in questo momento - nel modo in cui si muove, nel modo in cui parla, nella prosodia, nel modo in cui pensa. È tutto lì".
- Pat Ogden
Il trauma influenza il corpo, Pat invita, ad esempio, osservare la postura di un cliente, che può darci un'idea dei suoi stati mentali.
Quando un cliente è teso, ingobbito o incrocia le braccia, potrebbe riflettere ipervigilanza, vergogna e un tentativo inconscio di proteggersi.
Chiaramente osservare il corpo è fondamentale anche quando le parole di un cliente non sembrano corrispondere alle sue espressioni corporee.
Spesso il corpo racconta una storia diversa da quella raccontata verbalmente, saperli riconoscere ci permetti di approfondire alcuni aspetti della storia che ci viene raccontata in terapia.
Pat dice che nella Psicoterapia Sensorimotoria, si aiuta i clienti a scoprire e poi cambiare la loro “narrazione somatica” per promuovere il recupero dal trauma e dai fallimenti relazionali e sviluppare la resilienza di fronte al trauma e all'oppressione in corso, Lavorando con la postura e con azioni specifiche.
"Ogni volta che lavoriamo con i traumi, dobbiamo ricordare che non lavoriamo mai con l'evento reale, ma con i modelli di risposta".
- Pat Ogden
La Psicoterapia Sensomotoria utilizza la saggezza naturale del corpo, la postura, il movimento e il sistema nervoso, per guarire, adattare e sviluppare nuove capacità, specialmente negli adulti, bambini e adolescenti che soffrono di traumi irrisolti, problemi nelle loro relazioni, che devono migliorare la loro resistenza allo stress o, in generale, migliorare la loro qualità di vita e, di conseguenza, i loro livelli di salute.
Le fasi della psicoterapia sensomotoria
La psicoterapia sensomotoria è un metodo che può essere strutturato in diverse fasi:
- La terapia, generalmente, inizia nella prima fase, in cui si lavora con il cliente per sviluppare risorse per regolare l’eccitazione.
- La seconda fase della terapia affronta i ricordi e le emozioni.
- La fase finale è incentrata sul progredire attraverso l’espressione delle emozioni, affrontare le relazioni e ampliare la finestra di tolleranza.
Le fasi della terapia non avvengono necessariamente in quest’ordine, e le fasi o le abilità acquisite all’interno di una fase possono essere riviste secondo necessità in base alle esigenze di ogni paziente.
La prima fase
In una prima sessione tipica, il terapeuta fornisce psicoeducazione in psicoterapia sensomotoria, e valuta le competenze e gli obiettivi del cliente. Durante le sessioni nella prima fase, il cliente è guidato a prendere coscienza della sua esperienza interna attuale; prende coscienza dei suoi ricordi, immagini, emozioni, pensieri e modelli corporei.
In questa fase lo psicoterapeuta aiuta il cliente ad accedere ad uno stato di coscienza o di attenzione piena, a raggiungere uno stato di auto-riflessione e di osservazione interna. Un passo necessario affinché, usando risorse verbali e fisiche, i modelli inconsci siano portati alla coscienza dove possono essere esaminati, compresi e affrontati.
Un esempio
In questa fase, per esempio, si può chiedere ad un cliente di “notare cosa gli succede, cosa sta provando” mentre racconta un episodio vissuto. Può notare che stringe le spalle, aggrotta la fronte e sente che il suo cuore accelera.
Utilizzando la piena attenzione, il cliente e il terapeuta esplorano i trigger e i segnali corporei di eccitazione eccessiva o deregolamentazione e lavorano per aumentare la consapevolezza di come la postura, il movimento e le azioni influenzino l’eccitazione e il benessere.
Questa fase di ricerca è incentrata sul coltivare una connessione e comprensione del corpo che viene utilizzato nelle fasi successive per affrontare ricordi, pensieri e credenze disfunzionali.
La seconda fase
Nella fase 2 il cliente e il terapeuta cominciano ad identificare gli effetti e i segni di ricordi impliciti, dalle sensazioni, delle intrusioni sensoriali e delle emozioni, e il cliente sviluppa nuove risorse per integrare gli eventi dolorosi del passato. Il terapeuta accompagna il cliente nell’uso della «coscienza duale» per affrontare i piccoli ricordi specifici senza dover rivivere il passato.
Il cliente partecipa attivamente, verbalizzando la sua esperienza interiore; si possono rivelare ricordi e convinzioni nascoste dolorose, e si possono esprimere emozioni forti. Allo stesso tempo, il duplice approccio all’esperienza del momento presente e le indicazioni del terapeuta per utilizzare le risorse evitano che il cliente si disregoli troppo durante questo lavoro sulla memoria.
Questa fase si concentra sulla riparazione degli effetti duraturi dei traumi passati e delle carenze di attaccamento in un modo gestibile, inclusivo e che promuove la fiducia.
La terza fase
Nella fase 3, oltre a continuare a fare ricorso alle competenze apprese nelle fasi uno e due, il terapeuta guida il cliente a scoprire credenze limitanti, come «non sarò mai abbastanza bravo» e l’effetto di queste sul corpo.
In questo modo si inizia ad esplorare la connessione e l’espressione di emozioni che sono state represse.
Prendersi cura
In questa fase, il terapeuta aiuta il cliente ad aumentare le emozioni positive e le attività piacevoli. Attraverso una presa di rischio guidata e sana, Il cliente ha la sfida di prendersi cura di aree di vita precedentemente trascurate e di ampliare la sua finestra di tolleranza.
L’obiettivo
Questa fase finale della terapia aiuta il cliente a:
- coltivare un senso di sé;
- migliorare le relazioni;
- raggiungere un senso di soddisfazione e benessere nella vita.