Cosa rende le persone narcisiste? Perché stiamo affrontando un’apparente esplosione di un’identità di sé malsana, specialmente nei giovani che soffrono di maggiori ansie e insicurezze rispetto alle generazioni precedenti, mentre, allo stesso tempo, sembra che desiderino e aspettino un mondo migliore di quello in cui stiamo vivendo?
Nonostante il titolo accattivante proposto dall’autore dell’articolo, il Dr. Grant Hilary Brenner, su PsychologyToday.com, non è sua intenzione incolpare i genitori, bensì argomentare che le questioni intergenerazionali rendono tutti responsabili e nessuno da incolpare.
Narcisismo sano vs Narcisismo patologico
Il narcisismo in sé per sé è un tratto della personalità normale e sano. Come è possibile godere di una solida cura di sé, una sana autostima, autocompassione o sicurezza senza un narcisismo ben conformato? Essere in grado di stabilire buone relazioni con gli altri richiede che ogni persona coinvolta debba essere in grado di bilanciare i propri bisogni con i bisogni degli altri.
Anche questo richiede un narcisismo adattivo, che vada oltre la co-dipendenza e l’estrema autosufficienza. Le coppie prive di narcisismo sano cadono in schemi ripetitivi e dolorosi di finta intimità e cicli di aggressività distruttiva. Senza un narcisismo sufficientemente sicuro, la sanità mentale delle relazioni è fuori discussione.
Comprendere il narcisismo patologico è una cosa importantissima poiché la nostra civiltà diventa sempre più complessa e frammentata, guidata da tecnologie potenzialmente disumanizzanti e isolanti che minacciano di sostituire le relazioni reali con simulazioni, mentre, allo stesso tempo, mantengono la promessa di creare nuovi modi per formare comunità rilevanti che trascendono lo spazio fisico, anche favorendo la crescita durante le avversità.
Come allevare bambini narcisistici
Al fine di definire meglio il ruolo della genitorialità nel narcisismo patologico, i ricercatori Charlotte van Schie, Heidi Jarman, Elizabeth Huxley e Brin Grenyer (2020) hanno condotto uno studio che esamina i fattori chiave che si ipotizza che possano avere un ruolo, ma che non sono stati precedentemente misurati congiuntamente, in un campione più ampio.
Osservando dimensioni tra cui l’iper-protezione (“helicopter parenting”), la sopravvalutazione, l’indulgenza e i maltrattamenti, hanno reclutato 328 partecipanti di età compresa tra 17 e 25 anni, di cui la maggioranza (77%) erano donne, e hanno chiesto loro di completare una serie di misure:
- Inventario del narcisismo patologico (PNI): questo strumento distingue due tipi di narcisismo, grandioso e vulnerabile. Le tendenze grandiose si riflettono nelle domande che chiedono informazioni sulla fantasia grandiosa (grandiose fantasy), sullo sfruttamento e sull’auto-miglioramento attraverso il sacrificio. Tendenze vulnerabili sono quelle nell’autostima contingente, nel nascondere il sé, nella svalutazione e nella rabbia derivante dalla supponenza.
- Parental Bonding Instrument (PBI): il PBI chiede ai partecipanti di tornare a come sono stati cresciuti e riferire ricordi degli aspetti chiave di come le loro madri e i loro padri li trattavano. Ci sono tre sotto-scale: cura, protezione eccessiva e autoritarismo. La cura varia da atteggiamenti caldi ad atteggiamenti freddi, dall’empatia alla mancanza di comprensione e dall’accettazione al rifiuto.
- Protezione eccessiva: utilizzando una scala a sei voci, i partecipanti hanno stimato quanto fossero invadenti i genitori e fino a che punto si sforzassero di ridurre al minimo il rischio normale.
- Autoritarismo: questa scala di sette elementi si riferisce a quanto siano restrittivi i genitori rispetto a quanta libertà forniscono, approssimando l’indulgenza.
- Sopravvalutazione da parte dei genitori: i partecipanti hanno ricordato il grado di sopravvalutazione, da parte dei loro genitori, dei risultati raggiunti e di quanto hanno destinato elogi sproporzionati, che sono stati stimati con una scala di quattro elementi utilizzata precedentemente.
- Questionario sul trauma infantile (CTQ): misura cinque dimensioni dell’abbandono e dei maltrattamenti infantili: abuso emotivo, abbandono emotivo, abuso fisico, abbandono fisico e abuso sessuale.
I dati sono stati analizzati utilizzando SEM (Structural Equation Modeling) per cercare correlazioni tra i diversi fattori che mettono in relazione fattori materni e paterni con il narcisismo vulnerabile e grandioso.
Risultati
Sebbene esistessero differenze tra le influenze riferite dalle madri e dai padri, l’iper-protezione era un fattore comune sia per il narcisismo vulnerabile che per quello grandioso, a parità di tutti gli altri fattori. Come suggerito da ricerche precedenti, il lavoro in questione conferisce ulteriore credibilità all’idea che l’iper-protezione da parte dei genitori sia associata al narcisismo nei giovani adulti. Inoltre, sebbene la genitorialità sia da parte dei padri che delle madri fosse importante, il contributo materno ha svolto in media un ruolo maggiore.
La sopravvalutazione materna era particolarmente correlata al narcisismo grandioso. La sopravvalutazione paterna, d’altra parte, era associata a un narcisismo grandioso solo quando i partecipanti riferivano di padri meno premurosi e più indulgenti. Una maggiore premura da parte dei padri, accompagnata da limiti più fermi, sembra proteggere dall’influenza della grandiosità della sopravvalutazione da parte dei padri.
Mentre l’indulgenza paterna era parzialmente associata al narcisismo grandioso, l’indulgenza materna era associata al narcisismo vulnerabile. Il narcisismo vulnerabile era anche associato all’abuso e all’abbandono da parte della madre.
L’abuso e l’abbandono da parte del padre non hanno giocato un ruolo importante in questo campione, al di là dell’effetto protettivo del padre premuroso nel limitare la grandiosità, una scoperta poco chiara, dato il ruolo importante del maltrattamento nello sviluppo. Può essere che fattori paterni influenzino altri esiti della personalità, poiché il trauma infantile può essere correlato ad altri problemi di personalità, oltre al narcisismo, in particolare alla personalità borderline.
Ulteriori considerazioni
Questa ricerca evidenzia due risultati principali:
- in primo luogo, l’iper-protezione è associata al narcisismo patologico, sia grandioso che vulnerabile,
- in secondo luogo, che, come per le ricerche precedenti, la personalità e la genitorialità della madre hanno in media un impatto maggiore di quello del padre, sebbene ci sia molto di più di una differenza di genere.
L’effetto di una madre potrebbe non essere inerente al legame madre-figlio e potrebbe riguardare di più chiunque sia il caregiver primario, nonostante il suo sesso. Le donne sono ancora più spesso il principale caregiver, malgrado i cambiamenti culturali, e anche l’effetto della socializzazione, delle norme di genere e dei fattori correlati giocano un ruolo ammissibile. I padri meno “tradizionali”, che lavoravano meno e trascorrevano più tempo nei processi di educazione dei figli, avevano maggiori probabilità di essere sensibili durante il gioco e di godere di matrimoni con più rapporti sessuali (NICHD, 2000).
Allo stesso modo, secondo uno studio del 2014, i padri che trascorrono più tempo nella dimensione genitoriale mostrano cambiamenti nell’attività cerebrale ed endocrina, con cervelli maschili e femminili che convergono su una “rete neurale di premura da parte dei genitori”. Indipendentemente da ciò, il comportamento e la personalità del caregiver primario, rispetto a quelli secondari, contribuisce allo sviluppo del narcisismo.
Troppo sicuro per essere al sicuro?
Si pensa che l’iper-protezione intralci lo sviluppo, portando a meno possibilità di imparare dal fallimento, di sviluppare una “corazza”, e creando uno shock quando si passa dalla famiglia di origine iperprotettiva al “mondo reale”, dove alle persone non sempre importa.
Infatti, ricerche precedenti suggeriscono che risolvere le ansie dei bambini impedisce ai bambini di imparare come affrontare l’angoscia e l’incertezza, fattori che contribuiscono a tutti i tipi di problemi degli adulti.
Allo stesso modo, la sopravvalutazione e l’indulgenza possono minare vari sviluppi adattativi. Ottenere elogi senza guadagnarseli porta a una visione distorta del mondo, a visioni imprecise di come sono correlati la ricompensa e l’impegno e ad una comprensione più scarsa di come impostare confini e limiti nelle situazioni degli adulti. Imparare queste abilità in un dormitorio universitario senza una guida adeguata può aggiungere benzina al fuoco.
Il maltrattamento aumenta l’impatto dello stile genitoriale sulla personalità, portando a maggiori sentimenti di vulnerabilità interpersonale. Questo è particolarmente e, tragicamente, il caso che si verifica quando il trauma proviene da chi si occupa delle cure primarie, aggravando l’insicurezza con il tradimento e la sfiducia. Le avversità possono anche essere trasmesse di generazione in generazione, influenzando la genitorialità in modi negativi – ad esempio, indebolendo la funzione riflessiva, un’abilità mentale chiave, richiesta non solo per la genitorialità, ma anche per la vita – come mostrato con le madri traumatizzate.
Educazione dei figli
Questa ricerca suggerisce ciò che molti già raccomandano: crescere bambini sicuri con un senso di sé resiliente e con la capacità di navigare in una realtà complessa, sempre più esigente e che distrae richiede una combinazione di gentilezza e fermezza, la capacità da parte dei genitori di tollerare l’ansia e l’incertezza, affrontando i propri fantasmi lungo la strada, pur sostenendo un’adeguata assunzione di rischi ed equilibrio, elogi meritati e feedback sinceri e utili.
Adottare questo approccio per la genitorialità è complicato quando altre famiglie, scuole e la cultura in generale promuovono valori pro-narcisistici di iper-protezione, sopravvalutazione, indulgenza e insensibilità.
Fonte: libera traduzione dell’articolo “How Parents Can Turn Their Children Into Narcissists” del Dr. Grant Hilary Brenner, da PsychologyToday.com
0 thoughts on “Come i genitori possono trasformare i loro figli in narcisisti”
Maria Paola says:
ok, da allegare all’ atto di nascita al momento del riconoscimento dei propri figli, da far firmare per accettazione da entrambi altrimenti fargli presente che potevano giocare a carte invece di concepire.
belinda.ciulli says:
interessante…apre la voglia di approfondire l’argomento, grazie
Paola Baldo says:
Davvero molto utile ed interessante
marialiviaseriani says:
Interessante e chiaro
Maria Teresa says:
Molto interessante l’argomento, molto chiara la spiegazione, molto ben impostata l’indagine,