FCP > Formazione Gratuita in Psicologia e Psicoterapia > La Prevenzione del Suicidio, dalla dimensione generale a quella collettiva e individuale
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In tempi “ordinari”, contiamo circa 4mila suicidi all’anno nel nostro paese: un numero maggiore rispetto alle vittime della strada e un dato paragonabile ad una bomba atomica dilazionata in 10 anni. Non solo: il fenomeno suicidario presenta un considerevole effetto “contagio”, cioè, ogni suicidio può portare altre persone a togliersi la vita. Tale effetto, associato alla diffusione delle informazioni, non sempre riportate con la giusta attenzione, al numero sempre minore di intermediari relazionali e al consistente aumento del fenomeno in tempo di crisi, rende il tema della prevenzione del suicidio più attuale e urgente che mai.
Questo ciclo di eventi formativi si avvale di molteplici contributi, quelli dei più autorevoli rappresentanti di alcuni approcci di psicoterapia e di psicologia sociale ed esperti in suicidologia. Faranno parte di questo ciclo di incontri anche un rappresentante istituzionale, impegnato nella strutturazione di una strategia nazionale per la prevenzione del suicidio, nonché due rappresentanti del mondo dei survivor, oggi impegnati nel volontariato relativo al tema.
L’obiettivo principale del ciclo di incontri è rispondere ad alcune lacune di conoscenza, dal punto di vista teorico, pratico, esperienziale e addirittura legislativo. Il ciclo di incontri si propone di rendere l’evento un punto di riferimento fondamentale sia per il professionista della salute mentale che, come alle volte accade, incontra ostacoli peculiari e imprevisti nell’esercizio della professione, sia per il professionista in formazione che intende approfondire un tema attuale e destinato a crescere nei prossimi anni.
PRIMO INCONTRO
Relatori: On. Cristian Romaniello e Prof. Diego De Leo
Il suicidio è un fenomeno estremamente complesso, la cui comprensione va ricercata in diversi settori e in dimensioni differenti. E’ fondamentale comprenderne la dimensione socio-politica, sociale, collettiva, familiare e individuale. Attraverso la dimensione generale trattiamo il tema da una prospettiva squisitamente politico-sociale e da quella specialistica finalizzata alla prevenzione del suicidio.
L’Italia è l’unico tra i paesi avanzati a non avere una strategia nazionale per la prevenzione del suicidio. E’ di fondamentale importanza creare un percorso che porti ad avere una struttura istituzionale in grado di rispondere alle esigenze delle persone che soffrono così tanto da arrivare a gesti estremi o di tutti coloro che vivono un dolore tale da condurre all’esecuzione di gesti autolesionisti, partendo dall’identità stessa dell’essere umano, dalle condizioni socio economiche del nostro paese, dai dati e dai fattori di rischio rilevanti nel panorama nazionale e da evidenze storiche che mostrano quanto sia la società, sia l’identità stessa dell’essere umano, si modifichino nel tempo.
Partendo da queste considerazioni, è necessario individuare il percorso opportuno per arrivare ad una maggiore consapevolezza nelle istituzioni e consentire alle categorie professionali che si occupano di questo dramma di poter gestire al meglio le richieste di aiuto e di poter ridurre il carico di morti volontarie, tentativi di suicidio, ideazione suicidale e comportamenti autolesionisti.
Come diceva Durkheim, “ogni società è predisposta a fornire un contingente determinato di morti volontarie“; sta a tutti noi stabilire quanto decidiamo di ridurre questo contingente.
SECONDO INCONTRO
Relatori: Prof. Matteo Lancini, Dr.ssa Stefania Casavecchia, Dr. Domenico Diacono
Il tentativo di suicidio in adolescenza rappresenta la manifestazione più drammatica del tentativo di risolvere il proprio dolore per il fallimento percepito. Nella mente di un ragazzo o di una ragazza che soffrono e sperimentano sentimenti di vergogna e impresentabilità, sparire può diventare, purtroppo, la soluzione. Le riflessioni e le ipotesi sulla propria morte rappresentano un rifugio, un’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi per trovare consolazione e una possibile via di fuga da un dolore pervasivo e inarrestabile. Quando la percezione di un blocco della crescita diventa nitida, quando la tristezza assume tratti pervasivi, e, soprattutto, allorquando non si intravede più il futuro, o lo si percepisce come il tempo in cui verrà svelata definitivamente la propria inadeguatezza e sancito il proprio fallimento, si fa strada l’idea della morte come possibile soluzione al dolore. Se la prospettiva futura diventa troppo angosciosa e la minaccia incombente, allora si può desiderare di sparire, di mettere fine alla propria personale sofferenza e non sentire più niente.
Con i preziosi contributi di un esperto di settore, il Prof. Matteo Lancini, e di due rappresentanti del mondo dei survivor, Stefania Casavecchia e Domenico Diacono, oggi impegnati nel volontariato di settore, si tratterà il tema del suicidio in adolescenza dalla prospettiva specialistica all’esperienza vissuta dei genitori.
TERZO INCONTRO
Relatori: Prof.ssa Fulvia Castelli, Prof. Camillo Loriedo, Dott.ssa Chiara Mangiarotti
Attraverso il dialogo tra alcune prospettive disciplinari che si muovono da una dimensione sociale ad una individuale, ma focalizzate su un approccio fortemente collettivo, cercheremo di individuare un ponte che possa aiutarci a concepire l’identità dell’essere umano come un fenomeno collettivo, una sinapsi sociale. E, sempre nella dimensione collettiva, si potrà ragionare sul tema e sulla prevenzione del suicidio.
Partendo dalla prospettiva della psicologia sociale, la Prof.ssa Fulvia Castelli analizzerà la componente collettiva del fenomeno, le ragioni per cui il suicidio non è solo un atto di vita privata che rispecchia vulnerabilità individuali, ma anche un fenomeno sociale.
Con il Prof. Camillo Loriedo, attraverso l’approccio sistemico-relazionale, si prenderanno in esame gli elementi del suicidio che partono dalla vittima e contagiano l’intera famiglia, aspetti che richiedono un’accurata valutazione delle dinamiche interpersonali.
Con la Dott.ssa Chiara Mangiarotti percorreremo il tema in una dimensione individuale, ma concepita sempre e costantemente come una relazione tra il sé e l’alterità.
QUARTO INCONTRO
Relatori: Prof. Marco Francesconi, Prof. Antonino Carcione
Attraverso la dimensione individuale prendiamo in esame la visione di due approcci di psicoterapia diversi, quello psicodinamico e quello cognitivo comportamentale. Il Professor Marco Francesconi prende in esame la distruttività, a mente lucida, in regime di sufficiente consapevolezza. Secondo il Prof. Francesconi, occorre dedicare attenzione a quella parte della mente che spesso viene vista come un luogo secondario, subordinato ai funzionamenti “razionali” del pensiero, ma che per noi psicoanalisti rappresenta l’agente più significativo e potente nell’influire, o nel tentare di farlo, su ciò che facciamo: l’inconscio. Verranno perciò presi in considerazione alcuni punti:
Il Professor Antonino Carcione affronta il problema del suicidio secondo la prospettiva cognitivo-comportamentale. Partendo dalla descrizione della natura multidimensionale del fenomeno vengono descritti gli aspetti cognitivi che, sulla base dei dati di ricerca, rappresenterebbero i fattori di vulnerabilità implicati nel rischio suicidario (ad es., la mancanza di speranza, il pensiero dicotomico, la ruminazione, ecc.). Allo stesso modo si evidenziano i principali fattori protettivi, quali la resilienza, l’intelligenza emotiva, l’autostima, la capacità di perdonare se stessi. Conoscere e indagare fattori di vulnerabilità e protettivi permette un assessment accurato del caso e di indirizzare appropriatamente il trattamento sulle variabili psicopatologiche maggiormente compromesse. Viene, inoltre, descritta la relazione tra suicidio e comportamenti para-suicidari (autolesionismo) e sottolineata la necessità di indagare costantemente gli stati mentali (emozioni, scopi e credenze) sottostanti ai comportamenti suicidari. Sulla base della concettualizzazione viene illustrata la strategia di intervento secondo il modello classico e la più recente Terapia Metacognitiva Interpersonale.
Il ciclo di incontri è organizzato in partnership con FrancoAngeli Editore
Questo ciclo di incontri prende vita prende vita dal testo
“OGNI VITA CONTA –
Intercettare il rischio suicidario e intervenire con efficacia”
Questo testo propone i contributi di alcuni tra i più autorevoli rappresentanti delle varie scuole di psicoterapia e di psicologia sociale, nonché un contributo generoso offerto da sopravvissuti al più doloroso dramma familiare e oggi impegnati nel volontariato.
L’obiettivo principale del volume è rispondere ad alcune lacune di conoscenza, dal punto di vista teorico, pratico, esperienziale e addirittura legislativo.
La ricchezza di prospettive e il tentativo di semplificare argomenti di estrema complessità rendono il testo un punto di riferimento fondamentale sia per il professionista della salute mentale che, come alle volte accade, incontra ostacoli peculiari e imprevisti nell’esercizio della professione, sia per il professionista in formazione che intende documentarsi su un tema attuale e destinato a crescere nei prossimi anni. Nondimeno, il volume può certamente offrire anche al lettore non esperto spunti e riflessioni fondamentali.
Le registrazioni dei corsi a cui ti sei iscritta/o sono elencati nella tua Area Riservata, a cui puoi accedere effettuando il login. Ciascun corso, gratuito e/o a pagamento, ti rimane accessibile per 12 mesi dalla data di registrazione, salvo differenti informazioni fornite nel programma.
L’eventuale presenza di crediti ECM, ed il relativo numero di crediti, viene indicata ad inizio pagina e nel box di iscrizione. Se presenti, all’interno del programma c’è un paragrafo “Crediti ECM” in cui poter visualizzare la data a partire dalla quale potrai effettuare il quiz ECM e la data massima entro cui riuscire a superarlo con successo. Tali informazioni e date sono riportate anche nel box di iscrizione.
Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.
Tutti i corsi di FCP, con speaker internazionali, dispongono di traduzione in italiano. In particolare: i Corsi online e le Master Class dispongono di interpretariato simultaneo, i Corsi Ondemand dispongono di sottotitolazione e/o voice over in italiano, i Corsi residenziali – in-person – dispongono di interpretariato simultaneo o consecutivo. Tali informazioni vengono generalmente specificate sulla pagina di presentazione di ciascun corso.
La presenza di materiale extra dipende dal docente e dal corso specifico: solitamente ci sono pdf contenenti i power point del docente.
997 reviews for questo corso
Federica Allegrucci (verified owner) –
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Carmen Piantadosi (verified owner) –
Sempre eccezionali!
chiara addis (verified owner) –
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Dario Beach (verified owner) –
Ciclo di webinar veramente interessante e ben strutturato.
Melania Volpato (verified owner) –
grazie per questi 4 appuntamenti davvero importanti oltre che interessanti