FCP > Formazione Gratuita in Psicologia e Psicoterapia > Le frontiere della Scienza Contemplativa: Psicoterapia, Neuroscienze, Mindfulness e Dharma
L’evento mette a disposizione del pubblico italiano la conoscenza di prima mano dei temi di frontiera della scienza contemplativa, direttamente da parte di alcune delle figure più impegnate in Italia e internazionalmente. Si tratta di un’innovativa e ricca area di ricerca a cui concorrono alla pari neuroscienziati, psicoterapeuti, esperti di mindfulness e contemplativi. L’evento ti permetterà di approfondire la comprensione della natura della mente umana e delle sue potenzialità trasformative.
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Una giornata di formazione che introduce e mette a disposizione del pubblico italiano la conoscenza di prima mano dei temi di frontiera della scienza contemplativa, direttamente da parte di alcuni delle figure più impegnate in Italia e internazionalmente.
Si tratta di un’innovativa e ricca area di ricerca a cui concorrono alla pari neuroscienziati, psicoterapeuti, esperti di mindfulness e contemplativi. Lo scopo è quello di aprire nuovi orizzonti per approfondire la comprensione della natura della mente umana e delle sue potenzialità trasformative.
I temi esplorati in particolare saranno: il contributo delle pratiche meditative alla qualità della relazione terapeutica, il potenziale trasformativo della compassione e di altre qualità meditative della mente (esplorato attraverso tre interventi coordinati), il rapporto tra la mindfulness e le sue radici, le nuove strade che le “psicologia contemplativa” può aprire nella comprensione della elusiva natura del “sé”, e in generale il contributo che essa offre alle neuroscienze per lo studio della gestione del dolore, lo sviluppo di resilienza, il valore del “fermare” la mente e del prendersi cura.
Fabio Giommi e Antonino Raffone. Benvenuto e apertura dei lavori
Domenico Scaringi. L’attenzione al processo terapeutico come possibile pratica di consapevolezza
Ven Dr Bhikkhunī Dhammadinnā. ‘Dimore divine’ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-1. Il potenziale trasformativo delle ‘dimore divine’ o ‘incommensurabili’ nella teoria e pratica meditativa del buddhismo antico
Fabio Giommi. ‘Dimore divine’ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-2. Potenziale trasformativo e rischi di incomprensione delle “dimore divine’ nell’ambito della psicologia e della psicoterapia.
Antonella Commellato. ‘Dimore divine’ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-3. Potenziale trasformativo e rischi di incomprensione delle ‘dimore divine’ nell’ambito della mindfulness e degli MBPs.
Filippo Scianna. La mindfulness nel contesto del Buddhadharma
Tavola rotonda
Shaun Gallagher. The self-pattern and Buddhist psychology (traduzione). Il “pattern del sé” e la psicologia buddhista
Aviva Berkovich-Ohana. Harnessing neurophenomenology to study the sense of self in meditators (traduzione). Utilizzare la neurofenomenologia per indagare il “senso del sè” nei meditanti
Giuseppe Pagnoni. Il valore epistemico dell’in-azione contemplativa
Antonino Raffone. Le due frecce del dolore: insight dalla psicologia buddhista e dalla ricerca sperimentale
Tavola rotonda
Henk Barendregt. Developing temporary and sustainable resilience (traduzione). Lo sviluppo di resilienza temporanea e di resilienza sostenibile
Ven Dario Doshin Girolami. Menmitsu – Lo Zen del prendersi Cura
Tavola rotonda
Chiusura lavori
1. L’attenzione al processo terapeutico come possibile pratica di consapevolezza
Dr. Domenico Scaringi (Sapienza Università di Roma)
Sono ormai diversi gli orientamenti psicoterapici che pongono l’accento sulle dinamiche intrapsichiche e interpersonali all’interno della relazione terapeutica. Tali dinamiche spesso si esprimono in modo non manifesto, tramite vissuti emotivi o sensazioni corporee, o semplicemente agite in dinamiche interpersonali, non immediatamente accessibili alla coscienza. Per un terapeuta che abbia sostenuto uno specifico training alla pratica di mindfulness, il processo terapeutico può essere sperimentato come una pratica di consapevolezza, e contribuire favorevolmente alla relazione terapeutica, favorendo la possibilità di insight.
2. ‘Dimore divine‘ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-1. Il potenziale trasformativo delle ‘dimore divine’ o ‘incommensurabili’ nella teoria e pratica meditativa del buddhismo antico
Ven. Dr. Bhikkhunī Dhammadinnā (Dharma Drum Institute of Liberal Arts, Taiwan)
Questo primo di tre interventi coordinati tra loro, esamina caratteristiche e funzioni delle ‘dimore divine’ (brahmavihāra) o ‘incommensurabili’ (appamāṇa/apramāṇa) – in particolare la ‘compassione’ (karuṇā) – nella teoria e pratica meditativa del buddhismo antico. Esplorerà la loro coltivazione in relazione alla dimensione interna, esterna ed interna-esterna della presenza (sati/smṛti) o mindfulness e alla costruzione (e decostruzione) dell’esperienza del sé e dell’altro. L’intervento si occuperà brevemente anche dell’evoluzione del costrutto della ‘compassione’ nelle tradizioni buddhiste successive in relazione ai diversi contesti soteriologici che le informano.
3. ‘Dimore divine’ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-2. Il potenziale trasformativo e rischi di incomprensione delle “dimore divine’ nell’ambito della psicologia e della psicoterapia.
Dr. Fabio Giommi (AIM – Associazione Italiana per la Mindfulness e NOUS Scuola di Psicoterapia)
Questo secondo di tre interventi coordinati tra loro, intende esaminare alcuni aspetti del modo in cui i costrutti connessi esplicitamente alle ‘dimore divine’ sono stati recentemente integrati nelle pratiche psicoterapeutiche e nelle teorie della psicologia e delle psicoterapie contemporanee.
In particolare vengono considerati i costrutti della compassione e dell’autocompassione, per esemplificare come tanto la direzione verso una piena espressione, quanto il rischio di una limitazione del loro potenziale ruotino in ultima analisi attorno alla centralità assegnata all’Io, al sé.
4. ‘Dimore divine’ (brahmavihara): trascendere la contrazione dell’Io-3. Potenziale trasformativo e rischi di incomprensione delle ‘dimore divine’ nell’ambito dei mindfulness-based programs (MBPs) e affini.
Dr. Antonella Commellato (AIM – Associazione Italiana per la Mindfulness)
Questo terzo di tre interventi coordinati tra loro, prende in considerazione alcuni aspetti del modo in cui i costrutti di benevolenza (amorevole gentilezza), compassione e autocompassione – esplicitamente riferiti alle ‘dimore divine’- sono stati proposti di recente nell’ambito della “mindfulness” e specificamente nei mindfulness-based programs (MBPs) e affini. Con un focus sul ruolo della centralità o meno assegnata all’Io.
5. La mindfulness nel contesto del Buddhadharma
Dr. Filippo Scianna (UBI – Unione Buddhista Italiana)
L’intervento esplora il rapporto tra la mindfulness per come è spesso intesa nelle forme attualmente in circolazione e il contesto originario da cui deriva.
6. Il “pattern del sé” e la psicologia buddhista. The self-pattern and Buddhist psychology
Prof. Shaun Gallagher (University of Memphis, USA)
In questa presentazione considererò come la nozione di “pattern o configurazione del sé” sia associabile alla psicologia buddhista, includendo i concetti di sé minimale, non-sé, e i cinque aggregati (khandha). Propongo che la nozione di pattern del sé possa essere vista come coerente con la psicologia buddhista e possa anche risultare illuminante nella nostra comprensione della psicopatologia e della terapia.
7. Utilizzare la neurofenomenologia per indagare il “senso del sè” nei meditanti. Harnessing neurophenomenology to study the sense of self in meditators
Prof. Aviva Berkovich-Ohana (University of Haifa, Israele)
La ricerca neuroscientifica e in particolare l’approccio neuro-fenomenologico offrono un apparato teorico e metodologico per iniziare a esplorare l’elusivo fenomeno del “senso del sé”.
8. Il valore epistemico dell’in-azione contemplativa
Prof. Giuseppe Pagnoni (Università di Modena e Reggio Emilia)
Il quadro teorico dell’inferenza attiva proposto da Karl Friston è attualmente un’area di ricerca in rapida espansione nelle neuroscienze. Questa presentazione ha lo scopo di mostrare come l’inferenza attiva possa fornire un’utile prospettiva per comprendere meglio i processi innescati dalle pratiche contemplative. Prendendo in esame la pratica di shikantaza (“stare semplicemente seduti”) nella tradizione dello Zen Sōtō, si propone che la meditazione instauri una peculiare strategia di in-azione ad elevato valore epistemico endogeno, Tale strategia implica la sospensione attiva, incarnata del nostro comportamento abituale di ricerca di sensazioni piacevoli ed evitamento di sensazioni spiacevoli, un’attitudine indicata dalla nozione tradizionale di mushotoku (Jap. `niente da conseguire’). Da questa prospettiva, esamineremo alcune nozioni diffusesi nella cultura popolare riguardo alle pratiche contemplative, che crediamo possano essere facilmente fraintese.
9. Le due frecce del dolore: insight dalla psicologia buddhista e dalla ricerca sperimentale
Prof. Antonino Raffone (Sapienza Università di Roma)
Il focus di questa presentazione è dato dalle nostre ricerche sperimentali sul dolore e sulla relazione tra esso e stati mentali di avversione e identificazione riconducibili alla seconda freccia del dolore nella psicologia buddhista, con la partecipazione di meditanti a lungo e breve termine, anche studiando gli effetti modulatori delle tre forme di meditazione con attenzione focalizzata, con monitoraggio aperto e basata sulla gentilezza amorevole. I risultati dello studio convergono con insight da modelli della psicologia buddhista e da studi neuroscientifici, anche con una potenziale rilevanza clinica.
10. Lo sviluppo di resilienza temporanea e di resilienza sostenibile. Developing temporary and sustainable resilience
Prof. Henk Barendregt (Radboud University, Paesi Bassi)
Gli esseri viventi si sono evoluti per proteggere sé stessi e la loro specie, e quindi la nostra vita è necessariamente soggetta a stress derivante da fonti esterne e interne. Lo stress (disagio) risultante può essere considerevolmente diminuito sviluppando resilienza, sia temporanea che sostenibile. La resilienza temporanea risulta dalla concentrazione e dalla calma. La resilienza sostenibile risulta da una comprensione intuitiva (non cognitiva) e da un decondizionamento dal meccanismo principale dello stress auto-generato. Tale meccanismo concerne la nostra visione del mondo e del nostro posto in esso. Questa ‘allucinazione controllata’ e le sue distorsioni risultanti possono essere disinnescate da una chiara comprensione di ciò che è e ciò che non è. Sono formulate alcune ipotesi relative a: 1. il funzionamento di questo sentiero di purificazione e 2. alcune sfide incontrate nel sentiero.
11. Menmitsu – Lo Zen del prendersi Cura
Ven. Dr. Dario Doshin Girolami (Centro Zen l’Arco di Roma)
In Occidente lo Zen è conosciuto come pratica meditativa e monastica. Ma in Giappone lo Zen è per le persone. I templi zen oltre alla meditazione offrono assistenza con studi medici e dentistici, o asili per i bambini. Ma soprattutto offrono ascolto attraverso la Cura Contemplativa, dove Dharma, psicologia e clinica si danno la mano.
Dipartimento di Psicologia- Università La Sapienza di Roma – https://dippsi.psi.uniroma1.it/dipartimento/chi-siamo
AIM – Associazione Italiana per la Mindfulness – https://mindfulnessitalia.it/
CMC – Mindfulness Consciousness Compassion International Association –https://www.cmc-ia.org/
NOUS – Scuola di Specializzazione (MIUR) in Psicoterapia Cognitiva Costruttivista orientata alla mindfulness – https://www.opl.it/scuola-psicoterapia.php?idp=31&idScuola=0
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Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.
Tutti i corsi di FCP, con speaker internazionali, dispongono di traduzione in italiano. In particolare: i Corsi online e le Master Class dispongono di interpretariato simultaneo, i Corsi Ondemand dispongono di sottotitolazione e/o voice over in italiano, i Corsi residenziali – in-person – dispongono di interpretariato simultaneo o consecutivo. Tali informazioni vengono generalmente specificate sulla pagina di presentazione di ciascun corso.
La presenza di materiale extra dipende dal docente e dal corso specifico: solitamente ci sono pdf contenenti i power point del docente.
1958 reviews for questo corso
anna (verified owner) –
Interessante e arricchente.
trapaniornella (verified owner) –
molto interessante soprattutto il tentativo di invlusione e integrazione di linguaggi e mondi differenti
g.geraci (verified owner) –
corso di grandissimo valore per il carattere interdisciplinare e il valore scientifico dei contributi condivisi.
Ottavia Capparuccini (verified owner) –
Magistrale!
Anna Mandelli (verified owner) –
buongiorno, interessante e impegnativo.
sarebbe utile ricevere risposta alle domande sull’erogazione crediti ecm fatte dai colleghi. grazie
Maria Assunta Giusti –
Salve Anna,
come scritto nel programma nella sezione ECM
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Corso è Attivo dal 23/05/2022 al 30/12/2022, data ultima per completare il quiz.