17 ore | Master Class di Alta Formazione sui temi del Suicidio, dell’Autolesionismo e del Trauma, con i maggiori esperti internazionali sul tema, fra cui Janina Fisher, Kathleen Chard, Anna Rita Verardo e altri!
247,00 € IVA inclusa
Docenti:
Janina Fisher
, Kathleen M. Chard
, Lisa Ferentz
, Anna Rita Verardo
, Dwight Turner
, Andrew Reeves
, Cece Sykes
, Sanja Oakley
, PESI UK
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Perdere un cliente per suicidio può essere inimmaginabile per molti… ma se succede, è devastante.
La maggior parte di noi ha ricevuto una scarsa formazione su come trattare i clienti con intenti suicidari e autolesionistici. Ci sentiamo impreparati e insicuri e ciò spesso porta questi clienti a passare da un clinico all’altro… oppure ricorriamo a test impersonali e/o strategie poco efficaci, che non riescono ad affrontare il trauma che spesso è la vera fonte del dolore del cliente.
Ci rassicuriamo che stiamo seguendo il protocollo stabilito… ma i nostri clienti si sentono ancora più isolati, soli e inclini all’ideazione suicidaria e all’autolesionismo.
Non possiamo aiutare a distanza, ma dobbiamo sforzarci di entrare in contatto con loro nei modi che sappiamo essere fondamentali per la guarigione. Dobbiamo incontrarli nella loro oscurità prima di poterli guidare verso la luce.
Ecco perché, per la prima volta, potrete unirvi a otto dei maggiori specialisti del mondo per un Summit unico nel suo genere, pensato per rivoluzionare gli interventi terapeutici esistenti e incorporare nella vostra pratica clinica le indicazioni provenienti dalle ultime ricerche più all’avanguardia e le modalità evidence-based.
In questo Summit scoprirete un percorso completo che vi guiderà passo dopo passo a trattare clienti con tendenze suicide e autolesioniste in qualsiasi fase del loro percorso, compresi gli interventi di Eye Movement Desensitisation and Reprocessing (EMDR), Cognitive Processing Therapy (CPT), la Terapia dei Sistemi Familiari Interni (IFS), la Psicoterapia Sensomotoria (SP) e la Pain/Terror Technique (P/TT).
Potrete conoscere gli interventi evidence-based per i comportamenti suicidari e autolesionistici, come il tagliarsi, le lesioni e le mutilazioni genitali, i disturbi dell’alimentazione, i processi legati alle dipendenze e altro ancora, che spesso hanno radici nel trauma.
Termineremo questo summit con la fiducia e la competenza necessarie per lavorare con qualsiasi cliente con tendenze suicidarie o autolesionistiche e con i metodi innovativi necessari per aiutarli ad uscire dal dolore e dalla disperazione in un percorso verso la sicurezza e la speranza nel futuro.
In questo summit, scoprirete:
Andrew Reeves
Il legame terapeuta-cliente è una parte vitale del trattamento. Ma quando si lavora con clienti a rischio di suicidio, può essere estremamente difficile da gestire e, se affrontato in modo non corretto, può essere dannoso per la vita del cliente.
Il dottor Andrew Reeves condividerà con voi le strategie relazionali chiave che ha utilizzato nel corso della sua carriera, in modo che possiate aiutare i vostri clienti attraverso il potere della relazionale e dell’intervento. Guiderete i vostri clienti a esplorare le emozioni e i comportamenti intensi che stanno vivendo, in modo sicuro e controllato, al fine di allontanarli dai loro pensieri e impulsi suicidari.
Sanja Oakley
I comportamenti suicidari e autolesionistici hanno molti fattori che vi contribuiscono: comunità frammentate, estremo isolamento, aspettative imposte di mascolinità/femminilità e orientamento sessuale e altro ancora. Tutti questi fattori portano i nostri clienti a sentirsi “separati” e diversi dai loro coetanei… il che può aumentare drasticamente il rischio di suicidio o di autolesionismo.
Questa sessione esplorerà le cause profonde della suicidalità e dell’autolesionismo e fornirà soluzioni terapeutiche incentrate su un approccio “bottom-up” con modalità quali l’EMDR, il Deep Brain Reorienting (DBR), il Feeling State Protocol, il Comprehensive Resource Model (CRM) e la Image Transformation Therapy… in modo che possiate scoprire come aiutare i vostri clienti a guarire dal loro dolore.
Cece Sykes
Gli approcci tradizionali ai comportamenti autolesionistici e di dipendenza si concentrano spesso sul tentativo di “controllare” il cliente. Questo può portare a lotte di potere tra terapeuta e cliente, causando un aumento dei livelli di stress e delle sensazioni di vergogna… spesso portando il cliente a mettere in atto i comportamenti autodistruttivi da cui stiamo cercando di allontanarlo.
La Terapia dei Sistemi Familiari Interni (IFS) offre un cambiamento di paradigma, in cui scopriamo le intenzioni positive dietro questi comportamenti “negativi” e lavoriamo con i clienti in modo da potenziarne le risorse. Imparerete a conoscere gli interventi sicuri per i comportamenti autolesionistici ad alto rischio, che affrontano e guariscono il trauma di fondo che li causa. Uscirete da questa sessione con una serie di competenze innovative e una nuova prospettiva sulle persone che soffrono di autolesionismo, processi di dipendenza e traumi sottostanti.
Lisa Ferentz
I comportamenti autolesionistici possono essere difficili da comprendere, fino a quando non ci si rende conto che spesso sono un tentativo di comunicare un trauma e di far fronte al suo dolore opprimente. Mentre molti approcci possono involontariamente portare alla vergogna e patologizzare questi comportamenti con concetti come i contratti di sicurezza, questa sessione esplorerà un approccio al trattamento basato sui punti di forza, che dia invece potere ai clienti.
Utilizzando il modello CARESS, scoprirete come dare ai clienti soluzioni alternative all’autolesionismo che li aiutino a raggiungere gli stessi risultati a breve termine senza evocare sensi di colpa, vergogna o ulteriori lesioni al loro corpo.
Moderatrice: Tracy Jarvis / con Lisa Ferentz, Cece Sykes e Andrew Reeves
Moderata da Tracy Jarvis, Direttore di PESI UK, questa tavola rotonda esplorerà i pregi e i difetti dell’utilizzo dei contratti di sicurezza con i nostri clienti suicidari e autolesionisti. Ascolterete il punto di vista unico dei nostri relatori su questo tema, costruito in anni di esperienza clinica e visto attraverso la lente delle modalità da loro scelte.
Dwight Turner
La suicidalità e l’autolesionismo sono problemi estremamente urgenti che dobbiamo affrontare come società. Ma nella comunità nera, in particolare, i casi di suicidio e autolesionismo sono poco registrati e tristemente poco esplorati.
In questa sessione, si discuterà dell’assenza di comprensione del suicidio e dell’autolesionismo nella comunità nera e di come gli operatori debbano essere meglio informati su come trattare le persone di colore che hanno un’ideazione suicidaria e comportamenti autolesionistici.
Anna Rita Verardo
Il cervello degli adolescenti è predisposto all’impulsività, alla costante ricerca di esperienze nuove e gratificanti, mentre le funzioni logiche e riflessive non sono ancora completamente formate. Questa impulsività, unita a esperienze infantili traumatiche non risolte e alle pressioni della società, si traduce in persone giovani e vulnerabili che presentano un rischio maggiore di suicidio.
Scoprirete come andare alle origini di quello che sembra sempre essere il comune denominatore: la vergogna. Vedrete come, attraverso una riflessione congiunta con i nostri clienti, possiamo risalire agli eventi della vita che contribuiscono a questi sentimenti di vergogna e quindi utilizzare lo straordinario potere dell’EMDR per elaborare e guarire le esperienze traumatiche che li mettono a rischio di suicidio e di comportamenti autolesionistici.
Kathleen Chard
Quando i clienti si rivolgono a noi con ideazione e comportamenti suicidari, abbiamo bisogno di un approccio basato sulla ricerca che dia risultati concreti. La CPT è un modello comprovato, che porta a una guarigione duratura, ed è per questo che è approvata dal Departments of Veterans Affairs and Defense degli Stati Uniti, dall’International Society of Traumatic Stress Studies, e dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) britannico.
La dottoressa Kathleen Chard, co-sviluppatrice della Cognitive Processing Therapy (CPT), vi mostrerà come affrontare la suicidalità dalla prospettiva della CPT. Avrete a disposizione le tecniche di trattamento strutturate e graduali della CPT, che la dottoressa ha affinato e perfezionato in oltre 20 anni di ricerca sul disturbo post-traumatico da stress e sulla suicidalità, in modo da poterle applicare nella vostra pratica.
Janina Fisher
Il trauma infantile spesso lascia i sopravvissuti con un sistema nervoso traumatizzato che compromette la loro capacità di tollerare gli eventi della vita quotidiana. Ricorrono a misure disperate per trovare sollievo: l’autolesionismo e i pensieri suicidari ripristinano un senso di controllo sulle emozioni dolorose. Ma è un circolo vizioso: gli attacchi al proprio corpo li ritraumatizzano ulteriormente e mettono a rischio la loro vita.
Questa sessione vi fornirà una comprensione completa della neurobiologia alla base dell’autolesionismo e della suicidalità. Scoprirete nuovi modi per stabilizzare i comportamenti non sicuri e coinvolgere il cliente nella ricerca di altre strade per il sollievo… in modo che il progresso terapeutico possa davvero iniziare.
Moderatrice: Tracy Jarvis / con Dwight Turner, Kathleen Chard e Janina Fisher
Moderata da Tracy Jarvis, Direttore del PESI UK, questa tavola rotonda affronterà la questione se la suicidalità e i comportamenti autolesionistici debbano essere affrontati inizialmente con trattamenti orientati alla sfera cognitiva (top-down) o con interventi somatici e basati sul corpo (bottom-up) – o se esiste una via di mezzo tra i due.
Le registrazioni dei corsi a cui ti sei iscritta/o sono elencati nella tua Area Riservata, a cui puoi accedere effettuando il login. Ciascun corso, gratuito e/o a pagamento, ti rimane accessibile per 12 mesi dalla data di registrazione, salvo differenti informazioni fornite nel programma.
L’eventuale presenza di crediti ECM, ed il relativo numero di crediti, viene indicata ad inizio pagina e nel box di iscrizione. Se presenti, all’interno del programma c’è un paragrafo “Crediti ECM” in cui poter visualizzare la data a partire dalla quale potrai effettuare il quiz ECM e la data massima entro cui riuscire a superarlo con successo. Tali informazioni e date sono riportate anche nel box di iscrizione.
Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.
Tutti i corsi di FCP, con speaker internazionali, dispongono di traduzione in italiano. In particolare: i Corsi online e le Master Class dispongono di interpretariato simultaneo, i Corsi Ondemand dispongono di sottotitolazione e/o voice over in italiano, i Corsi residenziali – in-person – dispongono di interpretariato simultaneo o consecutivo. Tali informazioni vengono generalmente specificate sulla pagina di presentazione di ciascun corso.
La presenza di materiale extra dipende dal docente e dal corso specifico: solitamente ci sono pdf contenenti i power point del docente.
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