Secondo i dati 2017 dell’Organizzazione mondiale della sanità i disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano oggi una delle patologie più preoccupanti del mondo occidentale per la loro rapida diffusione, aumentano i casi maschili e si è abbassata in modo preoccupante l’età di esordio, coinvolgendo la fascia di età prepuberale e preadolescenziale. Secondo L’OMS i Dca rappresentano la seconda causa di morte per le adolescenti dopo gli incidenti stradali
Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne.
L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi.
Invece, per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini.
Oggi 15 marzo 2018 si celebra la VII Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, con oltre 120 gli incontri in tutta Italia.
Una giornata di sensibilizzazione, nata nel 2012 ad opera di Stefano Tavilla con l’obiettivo di far conoscere i Dca, ma soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica poichè i servizi pubblici o convenzionati a disposizione non sono distribuiti in modo omogeneo in ogni Regione, ancora oggi non per tutti sono previsti servizi adeguati a chi ne soffre e alle loro famiglie.
I disturbi dell’alimentazione sono vari e differenti tra loro. La gravità di questo tipo di problemi non deve essere sottovalutata, i Dca sono determinati da una pluralità di variabili che scatenano i sintomi e ne influenzano il decorso. Si tratta di disturbi egosintonici, i pazienti, dunque, non sono consapevoli di stare male, non chiedono aiuto, anzi lo rifiutano. E questo, insieme a una presenza deficitaria di strutture, ne rallenta la diagnosi. Data la loro complessità, l’intervento precoce riveste un’importanza particolare, è essenziale una grande collaborazione tra figure professionali con differenti specializzazioni (psichiatri, pediatri, psicologi, dietisti, specialisti in medicina interna), ai fini di una diagnosi precoce, di una tempestiva presa in carico all’interno di un percorso multidisciplinare e di un miglioramento dell’evoluzione a lungo termine.