Le funzioni esecutive influenzano la capacità di apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. In questo articolo vedremo come si correlano con i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento).
Le funzioni esecutive, in particolare, rappresentano i meccanismi di controllo che permettono di coordinare due o più attività, utili, ad esempio, a pianificare, programmare l’esecuzione, monitorare il nostro comportamento allo scopo di raggiungere un obiettivo.
Pertanto le principali funzioni esecutive coinvolte nei processi di apprendimento sono:
- l’attenzione selettiva e sostenuta
- l’abilità di inibizione
- la pianificazione
- lo shifting
- la memoria a breve termine
- la memoria di lavoro
Rapporto tra funzioni esecutive e DSA
Molteplici studi hanno indagato il rapporto tra le funzioni esecutive e i DSA. Per esempio esistono evidenze scientifiche che hanno trovato una correlazione significativa tra il deficit della memoria di lavoro uditiva (Weiss, 2014), o del sistema esecutivo centrale (Benso, 2010), con le difficoltà nella lettura.
Già a partire dagli anni ’80, Daneman valutava l’influenza della memoria di lavoro sulla lettura e successivamente il rapporto che la stessa working memory aveva sulla comprensione del testo (Daneman e Hannon, 2001).
Numerosi autori hanno poi individuato un rapporto diretto tra funzioni esecutive e apprendimento della matematica.
A tal proposito un’interessante meta-analisi condotta da Szűcs nel 2016 ha mostrato l’esistenza di due profili distinti degli individui con discalculia. Un sottotipo sembra essere associato a problemi di lettura e a debolezze a livello della componente verbale della memoria di lavoro e della memoria breve termine. L’altro profilo non risulta associato a problemi di lettura, piuttosto le basse prestazioni in matematica sono collegate a cadute selettive della memoria di lavoro e alla memoria a breve termine visuo-spaziale.
L’autore conclude quindi sottolineando l’importanza di definire e analizzare i diversi sotto processi cognitivi per comprendere meglio la discalculia.
In generale, risulta dunque necessario, nell’iter diagnostico per i DSA, indagare i diversi processi cognitivi attraverso una valutazione delle componenti delle funzioni esecutive impegnate. È per tale motivo che, nell’iter diagnostico valutativo, è importante adottare un approccio neuropsicologico che analizzi i vari processi cognitivi sottostanti le capacità di apprendimento (visuospaziali, mnestici, attentivi, etc..).
Quale strumento possiamo utilizzare per indagare le funzioni esecutive?
- La Nepsy II (Korkman et al., 2011) fornisce una valutazione neuropsicologica delle abilità cognitive in età evolutiva, prescolare e scolare. La batteria permette di valutare i diversi domini cognitivi, ovvero: Attenzione e Funzioni Esecutive, Linguaggio, Memoria e Apprendimento, Funzioni Sensorimotorie, Percezione Sociale e Elaborazione Visuospaziale.
- BVN – Batteria di valutazione neuropsicologica per l’età evolutiva (Bisiacchi, Cendron, Gugliotta, Tressoldi e Vio, 2005). Batteria di test per la valutazione neuropsicologica delle principali funzioni cognitive.
- BAFE – Batteria per l’Assessment delle Funzioni Esecutive in età prescolare (Valeri, Stievano, Ferretti, Mariani, Pieretti, 2015). Si può somministrate dai 3 anni ai 6 anni.
- BRIEF2 – Behavior Rating Inventory of Executive Function, Second Edition (Gioia, Isquith, Guy, Kenworthy, 2016).
Autrice: Silvia Bassi
Bibliografia utile
Benso, F. (2010). Sistema attentivo-esecutivo e lettura. Il leone verde, Torino
Hannon, B.A., Daneman M. (2001). A new tool for measuring and understanding individual differences in the component process of reading comprehension. Journal of Educational Psychology, 93(1):103-128
Weiss. A.H., Granot, R.Y., Ahissar, M. (2014). The enigma of dyslexic musicians. Neuropsychologia, 54: 28-40
Szűcs, D. (2016). Subtypes and co-morbidity in mathematical learning disabilities: Multi- dimensional study of verbal and visual memory processes is key to understanding. Progress in Brain Research. In press