Genitori e Sport: quale il loro Ruolo nella Partecipazione Sportiva Giovanile Competitiva

Autore: Sergio Costa
Sono uno psicologo di Roma specializzato nella psicologia dello sport, grazie a diversi Master e Corsi sulle tematiche dell'integrazione sociale, nonchè sull'ottimizzazione della prestazione. T...
genitori

Genitori che oscillano fra prototipi familiari e la propria esperienza

Oggi i modelli di educazione familiare vivono un equilibrio precario che oscilla tra le idealizzazioni di un certo prototipo familiare, ereditato dalla famiglia di origine, e una propensione del genitore ad ascoltare la propria dimensione esperienziale e personale (Priore, 2018).

È ormai opinione diffusa che la famiglia attraversi un periodo di crisi educativa che si esprime in:

  • Forte disorientamento nel fornire le coordinate della vita quotidiana a una generazione di bambini che appare completamente cambiata rispetto al passato.
  • Passaggio da una paternità normativa ad un’affettività narcisistica, con la centralità del bambino nel sistema-famiglia, la precarietà e liquidità delle forme identitarie, l’orizzontalità dei ruoli, nonché la perdita di fiducia e solidi punti di riferimento e sostegno sociale (Priore e Madonna, 2019).

Questi cambiamenti hanno contribuito a determinare complessi problemi educativi che si sono insinuati nei copioni familiari e riguardano nuove forme familiari e nuovi modi di esercitare la genitorialità, anche nello sport.

 

Credenze, modelli e scelte educative dei genitori

Le credenze, i modelli e le scelte educative dei genitori, sono una conoscenza pedagogica implicita, e si trasformano in elementi dell’esperienza dei bambini. I primi studi sulla genitorialità si sono concentrati sull’identificazione degli stili educativi genitoriali, attraverso la classificazione di Baumrind (autoritario, permissivo e autorevole, 1971). Tale modello è stato successivamente ampliato da Maccoby e Martin (1983), che hanno identificato un nuovo stile genitoriale, definito come negligente permissivo, caratterizzato da un comportamento disimpegnato dei genitori in termini di affetto e reattività.

Secondo Bornstein (2002), negli ultimi decenni si è verificato un passaggio da una concezione monolitica della genitorialità, in cui il genitore è considerato l’unico responsabile dello sviluppo della bambino a una prospettiva più ampia, situazionale e globale. Il comportamento genitoriale è così diventato il prodotto comune di numerose caratteristiche del genitore e del bambino che si determinano in una storia di mutue interazioni e trasformazioni che avvengono nel tempo attraverso molteplici processi transazionali tra genitore figlio e contesto.

Inoltre, è ormai riconosciuto che non è possibile determinare a priori i comportamenti, gli stili “giusti” o “sbagliati” nell’educazione dei bambini, poiché non esistono metodi validi ed efficaci in nessuna situazione o contesto. La genitorialità non si riferisce a un modello astratto e sempre valido ma trova la sua piena espressione proprio attraverso le dimensioni del cambiamento, della costruzione continua, dell’apprendimento attraverso il fare.

 

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Bibliografia

Baumrind, D. (1971). Current pattern of parental authority. Developmental Psychology Monographs, 4, 1-103.

Bornstein, M.H. (2002). Handbook of Parenting. Mahwah, New Jersey: Lawrence Erlbaum Associates.

Maccoby, E.E., & Martin, J.A. (1983). Socialization in the context of the family: parent-child interaction. In P.H. Mussen (Ed.), Charmichael’s manual of child psychology. New York: Wiley.

Priore A. (2018). Tempi e spazi del famigliare. Percorsi pedagogici. [Times and spaces of the family member. Pedagogical paths. In Italian.]. Lecce: Pensa Multimedia.

 

Sergio Costa

Psicologo dello Sport

PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche

Preparatore Mentale FIT

https://www.sergiocostapsicologosport.com/

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