Human Brains, programma triennale sul cervello in partenza a novembre

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Promosso dalla Fondazione Prada e in partenza il 9 novembre 2020, “Human Brains” è un nuovo programma triennale sul cervello con mostre, convegni, incontri e attività editoriali.

La presentazione di Human Brains

“Oggi è indispensabile mantenere vivo il rapporto tra la comunità e il mondo scientifico, particolarmente in un momento come questo in cui il Covid sta modificando le nostre vite”. Giancarlo Comi, direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, presenta così Human Brains. Si tratta di un ambizioso programma triennale sul cervello promosso dalla fondazione Prada e declinato in una serie di mostre, convegni, incontri pubblici e attività editoriali.

Il dialogo che si concretizza in Human Brains, secondo la presidente della fondazione Miuccia Prada, “sottolinea l’importanza della collaborazione nel dare valore e diffondere discipline e ricerche fondamentali per il nostro presente.” Miuccia Prada, inoltre, afferma che: “Durante i venticinque anni di attività di Fondazione Prada ho sempre voluto lavorare su questioni rilevanti della cultura contemporanea. Questo progetto dedicato alle neuroscienze è forse tra i più importanti concepiti finora. Per un’istituzione come Fondazione Prada nata da un interesse per le arti visive, occuparsi di scienza è una sfida, in quanto dovrà dare voce e forma alle idee dei ricercatori.”

Il programma triennale di Human Brains

Si parte il 9 novembre con “Culture and Consciousness“, una serie di incontri on line su una piattaforma interattiva collegata al sito web di Fondazione Prada.  Si prosegue poi, nel 2021, con un incontro tra i principali centri di ricerca internazionali sulle malattie neurodegenerative. “Una sorta di Ambrosetti della ricerca, per stimolare confronto e collaborazione tra eccellenze”, sottolinea Comi. Infine, per concludere, nel 2022 si terrà una grande mostra sul cervello presso la sede della Fondazione Prada di Venezia in occasione della Biennale.

Rapporto tra società e comunità scientifica

Il progetto è pensato per far dialogare tra loro specialisti di diversa formazione. “È rivolto soprattutto i ai giovani, agli studenti e a tutti i non specialisti, per mantenere vivo il rapporto tra società e comunità scientifica”, ricorda Comi, responsabile del comitato scientifico di Human Brains.

Human Brains e multidisciplinarità

Afferma Comi: “Negli ultimi anni stiamo cominciando a capire come funziona il cervello. Abbiamo fatto enormi progressi rispetto al secolo scorso anche grazie a nuove tecniche di indagine che ci permettono di studiarne le funzioni nella vita reale. Ma conosciamo ancora poco rispetto alla sua complessità. Non sappiamo come affrontare le gravi malattie che ne compromettono le funzioni”.
Per fare il punto sulle conoscenze e sugli interrogativi ancora aperti, saranno coinvolti studiosi di discipline diverse, dalla neurobiologia alla filosofia, dalla psicologia alla neurochimica, dalla linguistica all’intelligenza artificiale fino alla robotica. A mostrare che la ricerca non può procedere per compartimenti stagni.
“Non a caso”, ricorda Massimo Cacciari, tra i componenti del comitato scientifico di Human Brains, “I grandi specialisti hanno guardato da sempre con attenzione alle altre discipline”.

Gli incontri dal 9 al 13 novembre 2020

Dal 9 al 13 novembre, saranno i responsabili del comitato scientifico a moderare cinque incontri giornalieri in diretta streaming (non saranno disponibili registrazioni) che riflettono sul cervello da punti di vista diversi.
Tra le discussioni, si terranno:
  • fondamenti biologici della coscienza e sulle tecniche che permettono di esplorare il funzionamento del cervello in vivo, con le neuroscienziate Mavi Sanchez-Vives ed Eve Marder, il neurobiologo Jean-Pierre Changeux e il neuroscienziato Antonio Damasio;
  • sviluppo dei meccanismi del linguaggio, con il neurolinguista Andrea Moro e lo psicologo cognitivo Stanislas Dehaene;
  • concetto di coscienza con l’antropologo Ian Tattersall;
  • intelligenza artificiale con il neuroscienziato Idan Segev;
  • confronto tra il filosofo Michele Di Francesco e lo psichiatra e neuroscienziato Giulio Tononi.

Human Brains: una declinazione del cervello al plurale

Il cervello umano, insomma, sarà declinato al plurale, come suggerisce il titolo del progetto. L’obiettivo è sottolineare la sua intrinseca complessità e  l’unicità di ogni individuo.
“Oggi non possiamo più parlare della mente in astratto. La filosofia non può prescindere dal radicamento biologico di quello che chiamiamo coscienza o spirito” sottolinea Massimo Cacciari. “Resta da capire se la biologia ci permette di comprendere quanto c’è di individuale nel funzionamento del nostro cervello”.

Fonte: Repubblica.it e FondazionePrada.org

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