“Dio benedica chi ha inventato il sonno, mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini,
cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio.”
-Miguel de Cervantes
Il potere del sonno, perchè dormiamo e cosa accade al nostro corpo se veniamo deprivati dal sonno?
Dal 30 al 45% della popolazione mondiale soffre di Insonnia secondo la World Sleep Society. In Italia la percentuale di insonni è del 20% secondo l’Aims, Associazione Italiana di Medicina del Sonno.
L’insonnia è un disturbo multiforme caratterizzato da una reiterata difficoltà di inizio, durata, mantenimento o qualità del sonno.
Per parlare di insonnia sono necessarie 3 condizioni:
- l’opportunità di dormire adeguatamente
- la persistenza del disturbo
- l’associazione tra disturbo del sonno e disfunzioni diurne
Ma Perché dormiamo?
Normalmente gli adulti necessitano dalle 7 alle 8 ore di sonno per notte, mentre gli adolescenti circa 9.
“Il sonno è un comportamento proprio di tutti gli esseri umani, in comune anche con il mondo animale. E’ un bisogno di base, caratterizzato da uno stato reversibile di ridotta reattività e interazione con l’ambiente le cui funzioni principali sono: il ristoro, sia fisico che mentale, la ri-organizzazione cognitiva e mnestica e l’adattamento, come il letargo per alcune specie animali. Artisti e letterati riconoscono inoltre al sonno la capacità di favorire l’insight riorganizzando i ricordi e promuovendo il problem solving e l’intuizione rapida.” (così viene descritto nell’articolo della Dott.ssa Gloria Ragno http://bit.ly/2keME79)
7 effetti collaterali della mancanza di sonno
- Malattie. Una prolungata mancanza di sonno può incidere negativamente sul sistema immunitario, favorendo l’attacco di virus e batteri. La mancanza di riposo aumenta anche i tempi di recupero della malattia.
- Disturbo dell’umore a lungo termine. La mancanza di sonno cronica può portare a depressione e ansia
- Diabete. Studi mostrano che chi dorme meno di 5 ore a notte ha un rischio maggiore di sviluppare il diabete. La mancanza di sonno provoca un aumento dei livelli di acidi grassi, che è correlato a un aumento della resistenza all’insulina per quasi cinque ore
- Infertilità. La carenza di sonno può incidere sulla fertilità maschile, diminuendo la conta degli spermatozoi. Questo avviene perché la mancanza di sonno incide sul funzionamento del sistema endocrino, mettendo a rischio la fertilità. Nelle donne agisce sulla produzione di leptina, che si interrompe e causa cicli mestruali irregolari.
- Obesità. Studi mostrano che dormire meno di 7 ore a notte può determinare l’accumulo di grassi e favorire l’obesità. Alcuni degli effetti più documentati della privazione di sonno sul peso si basano su due potenti ormoni: la grelina e la leptina. La grelina è coinvolta nell’invio di segnali di fame e la leptina nella sensazione di sazietà
- Malattie Cardiache. Disturbi del sonno possono associarsi ad alcune patologie dell’apparato cardiovascolare, arrivando ad influenzare fino ad aggravare, il decorso e la prognosi. Le principali patologie cardiovascolari interessate da tale relazione sono: l’Ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco
- Calo della Libido. Soffrire d’insonnia riduce il desiderio sessuale a causa del senso di fatica e di sonnolenza che comporta
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Ma cosa ci accade se veniamo deprivati dal sonno?
A questa domanda ha tentato di rispondere un 17enne americano Randy Gardner che restò sveglio per 264 ore, aiutato da due compagni Bruce McAllister e Joe Marciano Jr misero in atto un esperimento da portare a scuola come ricerca scolastica. L’esperimento ebbe molto clamore, la notizia fu pubblicata anche sui giornali locali attirando l’attenzione del ricercatore William C. Dement, ricercatore della Stanford University e fondatore del Sleep Research Center all’università di Stanford University, rendendolo un esperimento verificato e controllato.
Ecco che cosa è successo
Il suo fu dichiarato record mondiale di veglia continuata.
Apparentemente non emergono effetti negativi al suo sistema nervoso, a breve e a lungo termine, anche se sporadicamente appariva confuso e disorientato.
La CBT-I, Cognitive Behavioural Therapy for Insomnia, si sta rivelando il trattamento d’elezione per il Disturbo di Insonna, particolarmente gradito per la sua brevità (soli 8 colloqui tra Valutazione e Trattamento), per la specificità sul sintomo, per l’ efficacia sul medio-lungo periodo e per l’assenza di effetti collaterali.
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