Da quanto emerge dagli ultimi dati disponibili pubblicati dall’Istat, negli ultimi 6 anni c’è stato un deciso calo nella celebrazione di nuovi matrimoni in Italia.
In particolare dal 2016 al 2017 si sono perse circa 12 mila nuove unioni.
Sicuramente, possiamo rintracciare tra le cause scatenati la difficoltà ad accedere e a rimanere nel mondo del lavoro, infatti l’instabilità lavorativa si riflette sui possibili nuclei familiari rendendoli incerti e precari. Mostriamo come nel matrimonio subentra un contratto segreto con schemi relazionali che si ripetono.
I pochi “coraggiosi” che ancora convolano a nozze, si trovano a fronteggiare una realtà sociale complessa da un lato e dall’altro tutti i processi interni al sistema coppia che intervengono nella costruzione di un matrimonio.
Ma da dove nasce il desiderio di accedere a questa istituzione?
Il desiderio di sposarsi nasce dall’intenzione manifesta di creare un contesto relazionale di benessere.
Condividere la propria vita con un’altra persona, supportarsi a vicenda, costruire un nido accogliente.
Spesso questo genere di desiderio è vittima di fantasie di benessere utopistiche, come l’assenza totale di conflitti.
È necessario considerare che, così come in ogni altro tipo di relazione, non esistono matrimoni senza conflitti, ma attraverso la loro risoluzione si promuove crescita e cura per entrambi i coniugi.
Oltre alla intenzioni consapevoli, esistono ragioni latenti o non manifeste circa la scelta di sposarsi, e che riflettono, a loro volta, ragioni nella scelta di quel determinato partner.
A questo proposito, Pincus e Dare scrivevano “la scelta di un coniuge sembra spesso che venga fatta molto rapidamente, in base a una conoscenza conscia molto scarsa e , come si rivela poi, con una grande accuratezza nella complementarietà e nell’accordo con le personalità e anche perfino nelle esperienze di vita di coniugi. Spesso emerge che le coppie hanno avuto somiglianza sorprendenti in certi aspetti dell’esperienza che scoprono solo dopo aver deciso di sposarsi o essersi sposati”.
E le motivazioni inconsce?
Le motivazioni inconsce possono riguarda bisogni insoddisfatti, mantenimento di situazioni comode, necessità di cambiamento e così.
In relazioni durature che sfociano in nozze, è chiaro che la coppia condivide con reciprocità e complementarietà bisogni, desideri e paure. Elementi che operano all’interno del rapporto stesso, sia positivamente creando un clima benevolo e sia negativamente contribuendo agli eventuali conflitti.
Di conseguenza, nel momento in cui la coppia vive una discordia si può rintracciare una responsabilità comune.
Bisogni, desideri, paure (e aggiungeremmo fantasie) complementari e reciproche danno vita ad una sorta di accordo sottinteso tra i coniugi, un contratto segreto.
Questo contratto segreto una volta stabilito può diventare molto coerente e può essere difficile modificarlo.
Questo contratto prende forma attiva nella ripetizione di comportamenti relazionali, nell’utilizzo di particolari canali comunicativi e tipi di linguaggi.
Gli elementi che stabiliscono il contratto, frequentemente derivano a loro volta da elementi ereditati da relazioni precedenti.
Partendo dalle relazioni con i propri caregiver fino alla relazioni tra pari, la persona apprende schemi di comportamento, schemi di linguaggio, la persona sa cosa può aspettarsi e cosa invece è poco probabile che accada.
La persona può fare i propri i bisogni e le aspettative che gli altri importanti del passato hanno avuto nei suoi confronti e trasmetterli nella relazione coniugale.
La possibilità di riconoscere schemi abituali e il sotteso contratto, può essere la strada attraverso cui coppie in crisi o in situazioni di conflitti insanabili, possono elaborare le problematicità e provare insieme nuove strategie per far funzionare la relazione. In alcune situazioni, il mantenimento della relazione può non essere possibile, ma il riconoscere quali elementi si attivano nelle relazioni durature e importanti è ugualmente utile e necessario.
Il matrimonio quindi può essere un trampolino verso lo sviluppo personale attraverso la risoluzione dei conflitti e la cooperazione.
Valentina Freni
Bibliografia
I. Boszormenyi-Nagy “Lealtà invisibili”, 1988 Astrolabio Editore
J. Bowlby, “Una Base Sicura”, 1989 Raffaello Cortina Editore
J. Bowlby, “Attaccamento e Perdita”, 1969 Bollati Boringhieri Editore
L. Pincus e C. Dare, “Il contratto segreto del matrimonio” in “Terapia Familiare: l’orientamento psiconalitico” a cura di V. Cigoli, 1983 Franco Angeli Editore