Apriamo questo breve scritto informativo con una domanda: perché facciamo assessment, un termine che descrive tutto il processo conoscitivo della persona in valutazione, che parte dal colloquio clinico e, spesso, si avvale dell’uso di strumenti quali i questionari di personalità e altri test psicometrici e metodi d’indagine?
Penso che per comprendere a fondo il senso di questo interrogativo sia utile il riferimento all’Art. 1 della Legge che disciplina la professione dello psicologo: “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità” (Legge 18/2/1989, n° 56).
Per cui, per tutti i colleghi che si occupano di psicologia clinica, sono cioè a contatto con persone portatrici di un disagio psichico per il quale richiedono aiuto, i termini strumenti conoscitivi e di intervento assumono un valore del tutto particolare. Oltre al colloquio clinico, la fonte più importante di raccolta di informazioni, lo psicologo si avvale quindi dell’utilizzo di strumenti per confortare e approfondire le sue impressioni e le sue ipotesi diagnostiche. Per cui facciamo assessment per aiutare le persone che si sono rivolte a noi perché si trovano in un significativo stato di disagio psichico, per conoscere meglio la loro situazione, il loro stato attuale e, di conseguenza, per essere in grado di aiutarle.
Tra questi strumenti l’MMPI-2 è il questionario di personalità più utilizzato al mondo.
Nella classifica di tutti i test psicologici attualmente in uso nell’ambito della psicologia clinica è secondo come utilizzo soltanto alle Scale WAIS. Originariamente concepito per essere impiegato in ambito clinico, come ausilio nell’inquadramento diagnostico di pazienti psichiatrici, col tempo ha dimostrato la sua utilità anche nell’evidenziare dimensioni psicopatologiche nella popolazione normale, per cui è stato impiegato per sia scopi di selezione del personale (civile: in ambito aziendale, universitario; e militare), che nelle valutazioni medico-legali legate, ad esempio, a procedure di adozione, porto d’armi, stato psicopatologico dell’inquisito ecc. E’ stato inoltre utilizzato come strumento d’ausilio nello screening iniziale prima di importanti interventi operatori sui grandi obesi, sui transgender, nella chirurgia estetico-demolitiva-ricostruttiva, ecc. Qualora sia somministrato in modo efficace è in grado di fornire un’importante autodescrizione psicologica e comportamentale del soggetto in valutazione, secondo dimensioni che comprendono l’ansia, la depressione, la capacità di socializzazione, l’aggressività, la competitività, i gravi disturbi del pensiero e dell’affettività, la compliance nei confronti di un eventuale percorso psicoterapico. Evidenzia altresì i percepiti problemi familiari o coniugali da parte del testando, le difficoltà relative alla sfera sessuale, le problematiche somatoformi, l’ideazione suicidaria e l’eventuale uso/abuso di alcol e/o altre sostanze. Viene inoltre utilizzato nelle valutazioni iniziali per l’avvio al percorso psicoterapico, in quanto si è dimostrato in grado di rilevare i punti di forza e di debolezza della persona in esame, l’intensità e il tipo di difese psichiche messe in atto dal soggetto nei confronti delle sue problematiche, ecc. Si tratta insomma di uno strumento rapido e maneggevole che, se correttamente utilizzato, è in grado di abbreviare i tempi di valutazione e il numero dei colloqui clinici (con positive ricadute economiche anche dal punto di vista della persona in valutazione), riuscendo ad evidenziare, in circa 1h/1,30h di compilazione, criticità psicopatologiche che spesso richiedono più colloqui per essere messe a fuoco.
La conoscenza del MMPI-2, la sua maneggevolezza e la sua capacità di utilizzo, insomma, forniscono agli operatori del settore senz’altro uno strumento in più, facilmente spendibile in molti ambiti (dalla clinica alle selezioni, dalle perizie medico-legali agli screening iniziali, come già sottolineato) per una più rapida e affidabile valutazione psicologica, in quanto valido supporto al colloquio clinico. Si tratta insomma di uno strumento ampiamente conosciuto e che difficilmente necessiterà di molte spiegazioni e motivazioni riguardo al suo utilizzo nei confronti degli eventuali invianti (qualora non lo richiedano, come succede frequentemente, essi stessi), proprio per il suo vastissimo impiego che non trova riscontro in altri strumenti di valutazione della personalità.
Autore
Carlo Leone
Psicologo e psicoterapeuta, svolge la sua attività di psicologo clinico presso il Policlinico Umberto I – Università Sapienza di Roma. Da quasi trentanni si occupa di assessment della personalità in ambito prevalentemente pubblico, effettuando consulenze e valutazioni sia nel Dipartimento di Psichiatria e Neurologia, dove presta servizio, che nelle altre cliniche della struttura ospedaliera. Nel corso della sua carriera ha visionato all’incirca 9000 tra MMPI e MMPI-2.
Insegna presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria – Università Sapienza di Roma e per tre anni ha insegnato presso la Scuola di Specializzazione in Valutazione Psicologica e Counseling diretta dal prof. Orsini, della Facoltà di Psicologia, stessa Università. Ha pubblicato lavori su riviste nazionali e internazionali, sul biofeedback e l’assessment della personalità e della sfera cognitiva, riferiti sia all’ambito psichiatrico che a quello di altre patologie mediche.
0 thoughts on “MMPI-2 il test clinico più utilizzato al mondo”
GIANLUCA CALAGNA says:
Solo che in Italia è illegale selezionare il personale con i test psicodiagnostici. Per fortuna. E poi questi test asciano il tempo che trovano poiché la natura umana cambia, e comunque non è detto che il risultato del test metta in evidenza quello che il soggetto attuare nella sua vita. Tanto è vero che il test usato nell’esercito, Minnesota credo non sono certo, non mette in evidenza sempre personalità devastanti come quella di Salvatore Parolisi che uccise Melania Rea, se questo fosse vero allora l’esercito impiegherebbe personalità come questa di specie nel proprio organico.
Alessandra says:
Può essere utilizzato dallo psicologo del lavoro oppure solo dallo psicologo clinico?Grazie
Maria Assunta Giusti says:
Salve Alessandra,
il test MMPI-2 viene utilizzato, ad esempio, in selezione del personale ed in diversi altri ambiti differenti dalla clinica :)