Uno studio statunitense mostra un miglioramento delle funzioni cerebrali dopo aver seguito un programma studiato per il “fitness” mentale che comprendeva anche modificazioni dello stile di vita.
Tu cosa vedi Marilyn Monroe o Albert Einstein? Scopri se hai problemi di vista e soprattutto perchè
Uno studio ha identificato il circuito cerebrale che ci sveglia dal sonno, e potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro
Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, mostra che individui che presentano (alla risonanza magnetica) un precuneo di dimensioni maggiori, tendono ad essere più felici e soddisfatti della propria vita, suggerendo un possibile punto di convergenza per sperimentare la felicità.
La morte di Robin William sconvolse il mondo, da anni soffriva di depressione e proprio questa venne considerata la causa principale del suo
La Sinestesia, un sincronismo funzionale di due organi di senso o due facoltà cognitive.
La risonanza magnetica funzionale può dire se si è innamorati, scoperte diverse aree del cervello che mostrano una maggiore attività in coloro che sono innmorati
Simili anomalie che possono avvenire nelle prime fasi di elaborazione dell’imput visivo condivise da persone con anoressia nervosa e disturbo di dismorfismo corporeo dati che hanno il potenziale per portare a nuove strategie in grado di migliorare il modo in cui trattiamo questi disturbi.
Di che colore è il vestito? Una buona dose di umiltà epistemica che ci dovrebbe spingere a mantenere una mente aperta.
Orari di addormentamento irregolari potrebbero sconvolgere i ritmi naturali del corpo e causare privazione del sonno, in modo da minare la plasticità del cervello e la capacità di acquisire e conservare le informazioni.
L’ articolo suggerisce che la serotonina aiuti il cervello ad adattarsi alla depressione grazie ad una da ri-assegnazione delle risorse, dando più al pensiero cosciente e meno ad aree quali la crescita, lo sviluppo, la riproduzione, la funzione immunitaria, e la risposta allo stress.
Un nuovo studio mostra che manipolando i livelli di una proteina associata alla memoria si possono allontanare i sintomi di Alzheimer.
