Disturbo post-traumatico da stress e CETA

CETA post-trauma

Il trauma è una pietra di paragone per gli altri disturbi di salute mentale gravi, tra cui il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), la depressione e l’ansia.

Il problema è particolarmente sentito in zone con scarse risorse, dove gli operatori sanitari sono limitati e limitato è l’accesso alla formazione di professionisti che operino in salute mentale.

Così i ricercatori dell’Università del Maryland e di Washington hanno sviluppato un approccio chiamato CETA (Common elements treatment approach), una terapia semplice da imparare che può essere implementata in tali contesti. Un approccio psicoterapeutico flessibile progettato per trattare la comorbilità depressiva o ansiosa o i sintomi postraumatici
Un nuovo studio pubblicato su PLoS Medicine rivela l’efficacia della terapia nel trattamento di vittime di traumi in Thailandia.

Il Myanmar (Birmania) è circa 5 Km a nord-ovest della Thailandia. Due milioni di birmani hanno cercato asilo in Thailandia dal 1984, tra cui molti sopravvissuti a violenze e tortura sistematica, con un aumento dei sintomi di PTSD, depressione e ansia.

CETA combina una varietà di approcci utilizzati in un intervento di salute mentale. Ogni sessione CETA di un’ora ha lo scopo di valutare sia i singoli pazienti, e identificare le misure necessarie da prendere per ridurre i sintomi.
I ricercatori hanno assegnato in modo casuale 347 superstiti al cosiddetto “Burmese trauma” che vivono in Thailandia e che avevano i criteri per la presenza di sintomi depressivi e/o stress postraumatico: i partecipanti potevano rimanere in lista d’attesa per i consueti trattamenti oppure ricevere il Ceta.

I ricercatori hanno assegnato in modo casuale i rifugiati o al gruppo di controllo o al gruppo che ha ricevuto CETA.

Rispetto al gruppo di controllo, i rifugiati che hanno ricevuto CETA sperimentato una riduzione significativamente dei maggiore sintomi di PTSD (75% vs 37%), depressione e ansia( 77% contro il 40%) su una media di 3 mesi. Inoltre, quelli nel gruppo CETA hanno riportato miglioramenti significativamente maggiori di compromissione funzionale, ansia, e sintomi di aggressività rispetto al gruppo di controllo, anche se non sono state osservate differenze tra i gruppi nell’uso di alcol.

Lo studio CETA non è stato confrontato con nessun trattamento, quindi non è possibile concludere che CETA funziona meglio di altri approcci psicoterapeutici esistenti.

Gli autori dicono: “I risultati di questo studio fanno vedere la necessità di un continuo sviluppo e la sperimentazione di approcci tra questa popolazione di profughi birmani, nonché la sperimentazione di questi approcci in altre situazioni con scarse risorse in cui l’accesso di trattamento e comorbilità sono sfide importanti.”

Fonte:

A Transdiagnostic Community-Based Mental Health Treatment for Comorbid Disorders: Development and Outcomes of a Randomized Controlled Trial among Burmese Refugees in Thailand. Bolton P, Lee C, Haroz EE, Murray L, Dorsey S, Robinson C, Ugueto AM, Bass J. PLoS Med. 2014 Nov 11;11(11):e1001757. doi: 10.1371/journal.pmed.1001757. eCollection 2014.

 

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