Il recupero dal trauma attraverso la Teoria Polivagale

Arielle Schwartz
Arielle Schwartz, PhD è una Psicologa clinica, specializzata in Terapia EMDR, psicoterapeuta somatica e istruttrice di yoga certificata. È una formatrice ricercata a livello internazionale che pres...
recupero trauma-Teoria Polivagale

La Teoria Polivagale, sviluppata dal Dr. Stephen Porges, offre una prospettiva innovativa sulla regolazione psicobiologica e il recupero dal trauma. Questa teoria enfatizza l’importanza del sistema nervoso autonomo, in particolare il nervo vago, nella modulazione delle risposte allo stress e nella promozione della resilienza.

Neuroscienze del trauma e prospettiva polivagale

Il trauma può essere definito come qualsiasi evento che interrompe gli adattamenti umani ordinari. La Teoria Polivagale fornisce un quadro per comprendere come il sistema nervoso risponde a queste interruzioni attraverso meccanismi di mobilitazione (lotta/fuga) e immobilizzazione.

Il recupero dal trauma implica riportare il sistema nervoso a uno stato di omeostasi, dove i livelli di cortisolo si normalizzano e il corpo può riposare e rigenerarsi. La risposta allo stress può essere risolta o irrisolta. Una risposta risolta implica il ritorno all’omeostasi dopo un evento stressante, mentre una risposta irrisolta porta a una mobilitazione incompleta e al persistere di una difesa fisiologica. In caso di traumi ripetuti, come nel trauma dello sviluppo, il sistema nervoso può rimanere bloccato in uno stato di alta attivazione simpatica o in un collasso vagale dorsale, portando a una sensazione di minaccia continua.

La neurocezione e il rilevamento delle minacce

Un concetto chiave nella Teoria Polivagale è la neurocezione, il processo attraverso il quale il sistema nervoso rileva automaticamente la presenza di situazioni o persone sicure, pericolose o che rappresentano una minaccia per la vita. Questo rilevamento avviene senza consapevolezza cosciente, influenzando profondamente il nostro comportamento e le nostre risposte fisiologiche. Sviluppare una neurocezione consapevole, ovvero la capacità di percepire i segnali autonomi del corpo, del respiro, delle emozioni e dell’energia, è fondamentale per migliorare la regolazione autonoma e ridurre le risposte allo stress irrisolte.

Il ruolo della fascia e del nervo vago

La fascia, il tessuto connettivo che avvolge e sostiene ogni struttura del corpo, svolge un ruolo essenziale nella comunicazione sensoriale interocettiva e propriocettiva con il cervello. Il nervo vago, che comunica cambiamenti nella rete fasciale al cervello, è cruciale per il mantenimento dell’equilibrio omeostatico.

La fascia può indurirsi a causa di stress prolungato o traumi, creando dolore e infiammazione. Pratiche di movimento, respirazione e consapevolezza corporea mirate possono aiutare a rilasciare la tensione fasciale e migliorare la funzione vagale, promuovendo un senso di benessere e integrazione corporea.

Il Sistema Nervoso Autonomo e la regolazione psicobiologica

Il sistema nervoso autonomo, composto dai sistemi simpatico e parasimpatico, gioca un ruolo cruciale nella risposta allo stress. Il sistema simpatico è responsabile della mobilitazione in risposta alle minacce, mentre il sistema parasimpatico facilita la calma e la rigenerazione. La regolazione psicobiologica attraverso la Teoria Polivagale implica interventi che mirano a migliorare il tono vagale e la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), indicatori chiave di resilienza.

La Teoria Polivagale in terapia. Sicurezza, Connessione ed Esperienza umana

Certificato internazionale del Polyvagal Institute La Teoria Polivagale in terapia

Gli interventi psicosensoriali e somatici

Gli interventi per la regolazione psicobiologica includono:

  • tecniche di orientamento alla sicurezza;
  • co-regolazione sociale;
  • interventi sensoriali e somatici.

Questi approcci mirano a coinvolgere la consapevolezza sensoriale, il respiro e il movimento per migliorare la consapevolezza interocettiva e la modulazione autonoma. La stimolazione del nervo vago, attraverso pratiche come il massaggio del trago e la respirazione diaframmatica, può migliorare il tono vagale e ridurre i sintomi di ansia e depressione.

Integrazione dei riflessi e salute del sistema nervoso

L’integrazione dei riflessi, come la paralisi da paura e i riflessi di Moro, è vitale per la salute del sistema nervoso. Questi riflessi, se non risolti, possono esacerbare i sintomi del PTSD e altre condizioni correlate allo stress. Il movimento e la consapevolezza del corpo aiutano a passare dalla reazione alla risposta, facilitando l’uscita dagli stati di sopravvivenza. Movimenti chiave come la tenuta della testa, la tenuta del piede, il dondolamento e l’espansione e contrazione possono migliorare la regolazione autonoma e la resilienza. Attraverso queste pratiche, gli individui possono sviluppare una maggiore capacità di affrontare lo stress e recuperare da esperienze traumatiche.

Yoga terapeutico e Mindfulness nel recupero dal trauma

Lo yoga terapeutico per il trauma utilizza una varietà di interventi per promuovere la regolazione fisiologica e psicologica. Questi includono pratiche di centratura, equilibrio, energizzazione. Allo stesso modo anche la Mindfulness è sensibile al trauma. Incorpora risorse come il ricordo di un luogo sicuro e l’uso di mantra. Aiuta poi a ridurre la reattività emotiva e a migliorare la consapevolezza di sé.

I vantaggi dell’integrazione di queste pratiche in terapia

L’approccio incarnato al recupero dal trauma attraverso la Teoria Polivagale e le pratiche di regolazione psicobiologica offrono strumenti efficaci per affrontare la disautonomia e la disregolazione del sistema nervoso. Si giunge così a una comprensione profonda e integrata del funzionamento del sistema nervoso.

Gli interventi mirati al miglioramento del tono vagale, alla consapevolezza sensoriale e alla regolazione somatica possono trasformare le risposte allo stress e promuovere una maggiore resilienza. Inoltre gli interventi psicosensoriali e somatici, insieme a pratiche come lo yoga terapeutico e la mindfulness, possono migliorare significativamente il benessere globale degli individui che hanno subito traumi.

Perciò l’integrazione di queste pratiche nella terapia e nella vita quotidiana rappresenta un passo avanti significativo nel trattamento e nella guarigione dei traumi.

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