Come lo psicologo attraverso la stimolazione cognitiva può aiutare a rallentare la perdita funzionale
in anziani con demenza ?
Una ricerca del Censis-Aima contava, nel 2016, circa 600.000 malati di Alzheimer in Italia, dato destinato a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione.
I costi dell’assistenza sono molto elevati e gravano per lo più sulla famiglia. Quindi la tendenza degli ultimi anni sembra essere quella di non inserire più i malati in strutture specializzate, ma di assisterli a casa, in modo più informale, solitamente da figli, coniugi e badanti che, spesso, però non sono pronti ad affrontare questa situazione, che diventa sempre più complessa e pesante col passare del tempo.
In tale quadro, lo psicologo opportunamente formato in psicologia dell’invecchiamento e neuropsicologia può trovare un vasto campo d’intervento e di occasioni lavorative.
Secondo il mio punto di vista e la mia esperienza nell’ambito, lo psicologo può proporsi come:
- Esperto: che affianca il medico di medicina generale e gli specialisti nella diagnosi e nella presa in carico del malato attraverso la proposta di interventi non farmacologici (da affiancare a quelli farmacologici).
- Sostegno: che aiuta i caregiver e la famiglia a comprendere la malattia, a conoscere e mettere in atto gli atteggiamenti migliori per una buona relazione con il malato e una buona riuscita dell’assistenza; sostiene psicologicamente i caregiver per affrontare stress e ansia.
- Facilitatore: che può dare indicazioni utili per modificare gli ambienti affinchè siano a misura del malato, può essere un tramite, con le sue conoscenze teoriche e delle realtà del territorio, per mettere la famiglia in contatto con specialisti e strutture nel momento in cui ce ne fosse il bisogno.
Nel corso “Percorso di stimolazione cognitiva per persone con demenza di grado lieve e lieve-moderato” da me proposto fornisco uno strumento interessante, pronto all’uso o da cui è possibile attingere esercizi e informazioni preziose per lavorare con persone con demenza. Questa proposta si posiziona in quella categoria di interventi che ho indicato come “esperto”, in quanto non si tratta di un’attività non strutturata che può essere svolta da chiunque, ma un intervento pensato, progettato e sviluppato seguendo le evidenze scientifiche di questo ambito.
La stimolazione cognitiva ha l’obiettivo, come altre terapie non farmacologiche, di rallentare la perdita delle abilità cognitive e funzionali causate dalla demenza e di mantenere il più possibile una qualità della vita dignitosa.
Il “Percorso di stimolazione cognitiva per persone con demenza di grado lieve e lieve-moderato” può essere proposto individualmente in studio o a domicilio -proprio per ridurre il peso assistenziale della famiglia e promuovere una migliore qualità di assistenza-, in gruppo, presso strutture specializzate (come RSA, centri diurni e Nuclei Alzheimer) e Caffè Alzheimer.
Bibliografia e sitografia
- Iannizzi P., Bergamaschi S., Mondini S., Mapelli D. Il training cognitivo per le demenze e le cerebrolesioni acquisite. Raffaello Cortina Editore, 2015
0 thoughts on “Stimolazione cognitiva per anziani con demenza”
Stefania Altieri says:
Volevo sapere se il corso e’ a pagamento o no e quanto costa
Maria Teresa Giordano says:
Ciao Stefania, il corso costa 97 euro. Trovi qui tutte le informazioni utili per capire se è il corso per te :)
https://formazionecontinuainpsicologia.it/corso/stimolazione-cognitiva-anziani-demenza/
per ulteriori informazioni scrivi pure!
Claudia Danesi says:
Buongiorno,
vorrei sapere se il corso è a pagamento e quando inizia grazie
Maria Teresa Giordano says:
Buongiorno Claudia, si il corso è a pagamento, si tratta di un corso ondemand, quindi dopo averlo acquistato puoi seguirlo quando vuoi, in base ai tuoi impegni. trovi qui tutte le informazioni https://formazionecontinuainpsicologia.it/corso/stimolazione-cognitiva-anziani-demenza/