Sapevi che esiste un test per valutare lo stress dei genitori nello sport?

Autore: Sergio Costa
Sono uno psicologo di Roma specializzato nella psicologia dello sport, grazie a diversi Master e Corsi sulle tematiche dell'integrazione sociale, nonchè sull'ottimizzazione della prestazione. T...
genitori nello sport

I genitori nello sport svolgono diversi compiti per supportare con successo la carriera sportiva dei loro figli (ad es., sottolineano l’importanza dei valori, li supportano dal punto di vista finanziario, temporale ed emotivo – Gould e colleghi, 2008).

Le emozioni dei genitori nello sport

Tuttavia, malgrado i buoni propositi, i genitori denunciano, con l’aumentare delle responsabilità, timori e insicurezze circa la possibilità di mostrare comportamenti che potrebbero avere un impatto negativo sulla carriera del proprio figlio. Infatti, riferiscono ansia quando i loro figli sono al centro dell’attenzione, si sentono confusi quando vedono altri genitori litigare e preoccupati quando affrontano difficoltà finanziarie e se lo sport ha un impatto negativo sul tempo che la famiglia può trascorrere insieme (Sutcliffe et al., 2020).

Inoltre, più a lungo il bambino pratica uno sport, più è probabile che l’attività diventi meno piacevole per la famiglia, sebbene sia più probabile che il burnout si manifesti all’interno del nucleo familiare piuttosto che nel bambino stesso, che di solito ama ancora lo sport in questione.

Questionario per lo stress dei genitori nello sport

Recentemente, Kovacs e colleghi (2022) hanno strutturato un questionario che identifica, nello sport di squadra, i 4 fattori di stress genitoriali legati alla vita sportiva dei propri figli e sono:

  1. Gli aspetti del club, cioè incertezze/conflitti/problemi riguardanti il ​​rapporto dei genitori con i club dei loro figli;
  2. La mancanza di feedback, che riguarda lo scarso flusso di informazioni con allenatori e staff, e i problemi correlati;
  3. Le mancata selezione, cioè la posizione incerta del giocatore all’interno della propria squadra, il tempo giocato o la possibilità di crescere nel club;
  4.  L’istruzione, in particolar modo l’equilibrio tra scuola e vita sportiva.

Inoltre, i risultati di questa ricerca supportano diversi studi precedenti, ad esempio evidenziando che, per i genitori, la qualità della loro relazione con gli allenatori può essere un fattore significativo e che genera ansia (Kerr & Stirling, 2012; Wiersma & Fifer, 2008). Poi, durante le partite i genitori possono reagire in modo sensibile a fattori di stress quali le prestazioni e il comportamento dei propri figli, nonché l’atteggiamento e il comportamento di altri genitori e allenatori (Harwood & Knight, 2009).

Infine, se i genitori hanno dubbi sull’opportunità di giocare dei loro figli, sono più attivamente coinvolti nella loro vita sportiva, rischiando di avere un effetto dannoso, per esempio generando ansia da prestazione o avendo comportamento negativi sugli spalti. Per concludere, Kovacs e colleghi hanno rilevato che quei genitori che hanno aspettative più elevate nei confronti dei figli nello sport, esprimono i propri sentimenti negativi più spesso e possono reagire con rabbia quando le prestazioni dei propri figli sono insufficienti.

Ulteriori ricerche e approccio terapeutico

Ulteriori ricerche hanno suggerito che il livello di stress dei genitori aumenta con l’età dei loro figli, il che può essere collegato alla posta in gioco e ai risultati sportivi (Burgess et al., 2016; Harwood et al., 2010; Wiersma & Fifer 2008). Infatti, il periodo di selezione e specializzazione potrebbe essere fonte di stress sia per l’atleta che per la famiglia, e, secondo Neely e colleghi (2017), l’elaborazione delle relative criticità può essere suddivisa in 3 fasi:

  1. se un bambino viene rifiutato, i genitori sentono che è loro compito aiutarlo a superare questa crisi e a insegnargli come elaborare tali esperienze negative. Nel frattempo, i bambini potrebbero pensare che gestire questo processo sia difficile anche per i loro genitori;
  2. nella fase successiva, inizia il lavoro reciproco, durante il quale tutta la famiglia lavora per gestire le conseguenze: questo è il periodo di razionalizzazione e riformulazione positiva della situazione;
  3. l’ultima fase si concentra sulla battaglia del singolo atleta che, ad esempio, può manifestarsi nella definizione di nuovi obiettivi, oppure nel rivolgersi al proprio contesto sportivo per chiedere aiuto nell’elaborazione della situazione.

La complessità della situazione può essere affrontata attraverso la terapia familiare basata su un approccio sistemico (Zito, 2011), la quale evidenzia l’effetto diretto delle aspettative, delle convinzioni e dei comportamenti dei genitori sulle prestazioni sportive dei bambini.

 

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Sergio Costa

Psicologo dello Sport

PhD in Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche

Preparatore Mentale FIT

https://www.sergiocostapsicologosport.com/

 

BIBLIOGRAFIA

Burgess, N. S., Knight, C. J. & Mellalieu, S. D. (2016). Parental stress and coping in elite youth gymnastics: an interpretative phenomenological analysis. Qualitative Research in Sport, Exercise and Health, 8(3), 237-256.

Gould, D., Lauer, L., Rolo, C., Jannes, C. & Pennisi J. (2008). The role of parents in tennis success: focus group interviews with junior coaches. The Sport Psychologist, 22(1), 18–37.

Harwood, C. & Knight, C. (2009a). Stress in youth sport: A developmental investigation of tennis parents. Psychology of Sport and Exercise, 10(4), 447-456.

Harwood, C. & Knight, C. (2009b). Understanding parental stressors: An investigation of British tennis-parents. Journal of Sports Sciences, 27(4), 339-351.

Harwood, C., Drew, A. & Knight, C. J. (2010). Parental stressors in professional youth football academies: a qualitative investigation of specialising stage parents. Qualitative Research in Sport and Exercise, 2(1), 39- 55.

Kerr G. A. & Stirling A. E. (2012). Parents’ reflections on their child’s experiences of emotionally abusive coaching practices. Journal of Applied Sport Psychology, 24(2), 191-206.

Neely, K., McHugh, T., Dunn, J. & Holt, N. (2017). Athletes and parents coping with deselection in competitive youth sport: A communal coping perspective. Psychology of Sport and Exercise, 30, 1-9.

Sutcliffe, J. T., Mclaren, C. D., Benson, A. J., Martin, L. J., Arnocky, S., Shields, C., Law, B., Dorsch, T. & Bruner, M. W. (2020). Parents’ moral intentions towards antisocial parent behaviour: An identity approach in youth sport. Psychology of Sport and Exercise, 49, 101699.

Wiersma, L. D. & Fifer, A. M. (2008). “The schedule has been tough but we think it’s worth it”: The joys, challenges, and recommendations of youth sport parents, Journal of Leisure Research, 40(4), 505-530.

Zito, M. (2011). Family systems interventions in sport. In S. J. Hanrahan & M. B. Andersen (Eds.), Routledge handbook of applied sport psychology: A comprehensive guide for students and practitioners (pp. 177-186). London: Routledge.

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