La valigia per diventare genitori: abilità per prevenire i disagi perinatali

Vera Blasutti
  Sono psicologa e psicoterapeuta, svolgo la libera professione a Padova e mi occupo sia di bambini che di adulti. Oltre ai colloqui privati svolgo attività attraverso progetti di pr...
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“Chi fornisce cure deve a sua volta riceverne” (Bowlby)

Valigia del parto: di cosa hanno veramente bisogno i genitori?

Alle partorienti di solito si consiglia di tenere pronta in casa una borsa con tutto il necessario per l’ospedale e il momento del parto: vestaglia, pigiama, cambi del nascituro, …

Ciascuna mamma ha la sua bella lista, trovata in internet o ricevuta durante i corsi pre-parto.

Magari la prepara con cura e già sognando il lieto evento.

Ma basta questa valigetta per far sentire pronti mamma e papà alla nuova avventura?

Certo che no!

Sarebbe bello se imparassimo a creare un’altra valigetta durante la gravidanza, una specie di valigia degli attrezzi per sentirsi pronti a livello psicologico ad affrontare questo importante cambio di ruolo.

Immagino una valigia fatta di abilità e competenze che si possono acquisire e che permetteranno di gestire le situazioni con maggior senso di autoefficacia.

Un primo importante concetto che voglio passarvi è che la maternità è intrisa di emozioni contrastanti che daranno oscillazioni di umore. Saper stare in questa dimensione è un’abilità da apprendere, per non sentirsi sopraffatte da autosvalutazioni e sensi di colpa.

Il senso di solitudine e di inadeguatezza in gravidanza e nel post partum è piuttosto frequente in persone con tendenza al pensiero negativo o ansioso.

La futura mamma, magari a casa dal lavoro in maternità, si trova ad affrontare un periodo di inattività più o meno lungo e, invece che viverlo come una situazione vantaggiosa, può viverlo con preoccupazione, noia, disorientamento.

Il nuovo ruolo genitoriale può essere vissuto con senso di inadeguatezza e con eccessivo senso di responsabilità.

Possono proliferare pensieri negativi, preoccupazioni, che si ingigantiscono perché non verbalizzati e condivisi.

Apprendere strategie pratiche per non focalizzarsi sul positivo disfunzionale è un’abilità importante che ci permette di gestire la nostra mente e mantenere l’umore più stabile.

Un aiuto ci può arrivare anche da tecniche di gestione dello stress quali metodi di rilassamento semplici e veloci da realizzare, visti i tanti impegni di questa fase di vita.

Inoltre sarebbe utile padroneggiare abilità quali l’assertività e la comunicazione efficace: ci possono aiutare in ospedale col personale medico e paramedico, con le persone di famiglia per far comprendere appieno le nostre esigenze e infine con gli amici e conoscenti per porre magari nuove regole di interazione.

Come avete dunque letto il periodo della gravidanza e il post parto è molto complesso per i neogenitori, in particolare per la donna, che è sottoposta a molti cambiamenti e ad un’altalena emotiva e ormonale che la rende vulnerabile; in questo periodo possono emergere disturbi psicologici.

Dobbiamo però distinguere tra disturbi transitori e non preoccupanti e situazioni che perdurano nel tempo, causando notevoli difficoltà sia alla madre che allo sviluppo di un sano attaccamento madre-bambino.

La depressione perinatale è stata inquadrata a livello diagnostico dal DSM-5, ma molte sono le situazioni in cui intervenire a livello preventivo.

Per il trattamento e la prevenzione della depressione perinatale la ricerca indica come efficace la psicoterapia Cognitivo Comportamentale (CBT).

Il corso online

ti permetterà di acquisire conoscenze per saper intercettare le situazioni subcliniche, in un’ottica di prevenzione e empowerment.

Permetterà inoltre di acquisire una “cassetta per gli attrezzi” per saper progettare e gestire trattamenti gruppali in ottica preventiva, in cui trasferire ai partecipanti (future mamme e papà, neogenitori) abilità per gestire efficacemente un periodo di grandi cambiamenti.

 

 

 

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