Patocrazia: quando persone con disturbi mentali arrivano al potere

Lo psicologo polacco Andrew Lobaczewski ha passato la sua infanzia durante l’occupazione nazista della Polonia che è stata poi seguita dalla brutalità dell’occupazione sovietica nel dopoguerra. In base alla sua esperienza con questi eventi orribili, Lobaczewski ha sviluppato il concetto di “patocrazia”.

“La patocrazia è quando persone con disturbi mentali – in particolare la psicopatia – occupano posizioni di potere”

Lobaczewski ha passato la sua vita a studiare la malvagità umana, un campo che ha chiamato “ponerologia”. Il suo scopo è stato capire perché le persone “malvagie” riescono ad avere successo, mentre le persone buone e con una morale hanno difficoltà a farcela. Voleva, inoltre, comprendere perché le persone con disturbi mentali riescono ad arrivare così facilmente a posizioni di potere, governando interi paesi. Vivendo lui stesso in un paese con un regime patocratico, ha rischiato molto nel portare avanti i suoi studi. È stato arresto e torturato dalle autorità polacche, e la sua opera principale “Ponerologia Politica” non è stata pubblicata fino a quando non è emigrato negli USA negli anni ’80.

La patocrazia è senza dubbio uno dei maggiori problemi dell’umanità.

La storia è sempre stata teatro di perenni conflitti e violenze, con gruppi di persone che combattevano l’un l’altra per territori, potere e possedimenti, uccidendosi e conquistandosi a vicenda.  Analizzando il corso della storia dell’uomo dall’antichità fino al XX secolo, lo storico Arnold Toynbee ha parlato di un “terrificante senso del peccato che caratterizza le azioni umane”.

C’è però un punto di vista diverso, ovvero che non è la natura dell’uomo ad essere prevalentemente brutale e crudele, ma tutto ciò accade perché un piccolo gruppo di persone con disturbi mentali sono brutali e crudeli, egocentriche e senza empatia. E questo piccola minoranza ha sempre detenuto il potere, riuscendo a influenzare o a controllare la popolazione per commettere atrocità in loro nome.

Potere e Patologia

Una minoranza di persone soffre di disturbi della personalità come il narcisismo e la psicopatia. Le persone con questo tipo di disturbi sentono una brama insaziabile di potere, desiderando costantemente attenzioni e conferme. Sentono di essere superiori agli altri e di avere il diritto di dominare su di loro. Hanno anche una forte mancanza di empatia, che significa che sono capaci di abusare degli altri senza scrupoli nella loro brama di potere.

Gli psicopatici provano allo stesso modo questo senso di superiorità e la mancanza di empatia, ma la differenza principale tra loro e i narcisisti è che non hanno la stessa necessità di attenzioni e adulazioni.

In poche parole, la necessità di essere adorati è la caratteristica principale dei narcisisti, che sono riluttanti a fare qualsiasi cosa che li renda impopolari a differenza degli psicopatici.

Dall’altro capo del filo, invece, le persone con una forte empatia e compassione non sono interessante al potere. Preferiscono rimanere sul campo, interagendo e creando connessioni con il prossimo. Possono anche avere rifiutato posizioni di prestigio e autorità perché capiscono che tali posizioni li potrebbero sconnettere dagli altri (per una persona non-empatica questo è solo un lato positivo).  Ovviamente questo fa sì che le posizioni di potere rimangano accessibili alle persone con disturbi psicologici (o almeno con un alto livello di ambizioni e pochi scrupoli, anche se non hanno disturbi mentali).

Nella storia dell’uomo, queste persone patologiche hanno sempre raggiunto l’apice del potere. In qualche modo la società feudale preindustriale aveva limitato la loro ascesa dato che il potere veniva spesso ereditato alla nascita piuttosto che ottenuto con lo sforzo. La caduta del feudalesimo è stata certamente un passaggio positivo verso una maggiore uguaglianza e democrazia, ma come effetto negativo ha dato maggiori opportunità a psicopatici e narcisisti di ottenere posizioni di potere.

Come specifica Ian Hughes nel suo libro “Disordered Minds”, lo scopo principale della democrazia sarebbe proteggere il popolo da queste minoranze patologiche.

Tendenzialmente, questa è anche la pietra miliare della Costituzione Americana e della Carta dei Diritti. Le istituzioni e i principi democratici sono stati introdotti per limitare il potere agli individui patologici.

Ecco perché Hughes sottolinea che i leader patologici odiano la democrazia (2). Una volta che hanno ottenuto il potere, faranno il possibile per smantellare o screditare le istituzioni democratiche, incluse la libertà di stampa. (Queste sono state le prime cose che ha fatto Hitler quando divenne cancelliere tedesco, e quello che hanno fatto anche Putin, Orban ed Erdogan. E che sta provando a fare anche Trump.)

Inoltre, i leader con questi disturbi sono totalmente incapaci di comprendere i principi della democrazia dato che si considerano superiori e vedono la vita come una competizione in cui chi è senza scrupoli merita di dominare sugli altri.

Patocrazia collettiva

Ma la patocrazia non riguarda solo l’individuo. Come ha precisato Lobaczewski, i leader patologici attraggono sempre altre persone che hanno disturbi della personalità e che approfittano della situazione per ottenere un ruolo d’influenza. Allo stesso tempo, chi ha una morale, un’empatia e una mente sana viene gradualmente allontanato. Sono sia ostracizzati che volontariamente isolati, sconvolti dalla crescente patologia attorno a loro. Di conseguenza, le patocrazie nel tempo tendono a diventare estremismi consolidati.

Questo non vuol dire che chiunque diventi parte di un governo patocratico soffra di disturbi della personalità. Alcune persone possono semplicemente essere molto ambiziose e mancare di empatia senza per forza avere un disturbo diagnosticato, mentre qualcun altro può cavalcare l’onda del successo di un leader patocratico i cui obiettivi coincidono con i loro.

Una parte importante del problema è che molte persone sono attratte da demagoghi carismatici. Si può notare questa cosa nel carisma di Trump, nonostante gli ovvi difetti come l’estremo narcisismo, la mancanza di empatia e la sua visione distorta della realtà dovuti ai suoi disturbi della personalità. Psicologicamente, è qualcosa di simile all’attrazione per i guru spirituali, che spesso ottengono schiere di discepoli devoti nonostante i loro comportamenti poco etici di approfittatori. L’attrazione per i guru e i demagoghi è un impulso ben radicato di un ritorno allo stato infantile in cui si venerano i genitori perché sembrano onnipotenti, infallibili, si prendono la totale responsabilità per la vita dei figli e risolvono magicamente ogni problema. Allo stesso tempo, la paranoia dei leader patocratici li porta a demonizzare gli altri gruppi e a creare un senso di identità comunitaria tossico con uno scopo comune.

Proteggersi contro la patocrazia

C’è il pericolo che la patocrazia prenda il potere negli Stati Uniti? Sfortunatamente, credo che questo sia già accaduto. Nonostante gli psicologi non dovrebbero fare diagnosi non ufficiali di personaggi pubblici, molti psicologi e psichiatri americani hanno pubblicamente affermato che Donald Trump mostra tutti i segni di un disturbo narcisistico della personalità.

Questo spiega sicuramente la sua magnificenza, la sua mancanza di empatia e principi morali, l’eccessivo bisogno di ammirazione e la sua sensibilità verso le critiche (tutti tratti di un disturbo narcisistico della personalità).

Casi simili della politica mondiale sono Erdogan in Turchia e Rodrigo Duterte nelle Filippine. Trump ha sicuramente attratto politici e consiglieri con una simile mancanza di empatia e coscienza all’interno del suo circolo privato, mentre persone responsabili e con principi sono state cacciate o hanno dato le dimissioni ed è in questo modo che la patocrazia si è consolidata.

Dobbiamo ricordare, però, che la patocrazia si sviluppa solo perché non si prendono misure adeguate a proteggersi da questi tipi di personalità in politica.

C’è bisogno di preservare e rafforzare le istituzioni e i processi democratici per garantire una protezione alle masse contro una minoranza di psicopatici e narcisisti con una brama di potere insaziabile. C’è bisogno di essere sicuri che la democrazia non si tramuti in una patocrazia.

Come ho già specificato, in una visione a lungo termine c’è bisogno di misure stringenti per limitare l’arrivo al potere di queste persone. In parole semplici, questo tipo di persone che desidera di più il potere – i più sconsiderati e non empatici – non dovrebbe avere la possibilità di avere una posizione di autorità. Tutti i potenziali capi (o membri di un governo) dovrebbero essere rigorosamente valutati da psicologi per determinare il loro livello di empatia, narcisismo o psicopatia, e quindi determinare la loro adeguatezza in un ruolo di potere.

Bibliografia:

Łobaczewski, A. (2006). Political Ponerology: A Science on the Nature of Evil Adjusted for Political Purposes.Grande Prairie: Red Pill Press.

Hughes, I. (2018). Disordered Minds: How Dangerous Personalities Are Destroying Democracy. WInchester, UK: Zero Books.

Fonte: https://www.psychologytoday.com/us/blog/out-the-darkness/201907/pathocracy

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0 thoughts on “Patocrazia: quando persone con disturbi mentali arrivano al potere

  • Questo è esattamente il punto: tali personalità sono atratte dal potere e a loro volta le persone poco strutturate psicologicamente sono attratte da questa tipologia di uomini e donne. Oggi si chiede di superare un esame ormai per tutto; se devo guidare un auto o una motocicletta devo passare un esame di IDONEITA’. Se devo guidare alcuni milioni di persone NULLA. Chi desidera fare il politico dovrebbe essere sottoposto ad una serie di accertamenti volti a cpaire che tipo di personalità abbiamo di fronte. Di pazzi ne è piena la storia ed hanno fatto sempre molti danni.

  • claudia.cantice says:

    Basta davvero solo una valutazione da parte di “psicologi per determinare il loro livello di empatia, narcisismo o psicopatia, e quindi determinare la loro adeguatezza in un ruolo di potere”?. E perché non lo si è pensato prima e non si è agito in tale direzione?

  • claudia.cantice says:

    Articolo molto interessante. Dalla lettura sono scaturite delle riflessioni, prime tra tutte: come si può garantire il perdurare della democrazia e quindi evitare che persone senza empatia, scrupoli e coscienza come quelle nominate dall’articolo, arrivino al potere?. Purtroppo la storia è sempre stata segnata da personaggi e personalità del genere, di anno in anno e di epoca in epoca. Dunque come può essere possibile rompere questa catena di eventi una volta per tutte o almeno anche solo creare, metaforicamente, un piccolo foro?

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