Teoria Polivagale

Lā€™attivitĆ  del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) ĆØ al centro della vita quotidiana di ciascuna persona ed influisce in modo determinante sulla sua percezione di sicurezza, influenzandone la capacitĆ  di connessione.

La Teoria Polivagale, modello ideato dal neurofisiologo Stephen W. Porges, permette di comprendere in che modo il trauma blocchi lo sviluppo della capacitĆ  di regolazione del Sistema Nervoso Autonomo, impedendo la ricerca di connessione ed intrappolandolo allā€™interno di pattern di protezione. Allo stesso modo permette di comprendere i modi in cui lā€™esperienza vissuta della persona modella il suo Sistema Nervoso ed i percorsi che portano alla guarigione.

La teoria polivagaleĀ  descrive appunto il ruolo principale del SNA nel plasmare pensieri, sentimenti, comportamenti e credenze. La premessa fondamentale della teoria polivagale ĆØ che gli esseri umani hanno bisogno non solo di sentirsi al sicuro, ma anche di sentirsi al sicuro in relazione agli altri per sopravvivere. Allo stesso tempo, la biologia umana ĆØ rivolta fortemente alla prevenzione dei danni. Spesso, questo crea un conflitto tra la spinta a sopravvivere e la necessitĆ  di connettersi.

 

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I principi della Teoria Polivagale

Come molti altri mammiferi, infatti, gli esseri umani sono una specie sociale. Essere una specie sociale sottolinea esplicitamente che la sopravvivenza umana dipende dalla co-regolazione del nostro stato neurofisiologico attraverso lā€™interazione sociale.

La dipendenza di un neonato dalla madre ĆØ un esempio archetipico di questa dipendenza e illustra anche la bidirezionalitĆ  dellā€™interazione sociale. La madre non solo regola il bambino, ma il bambino regola reciprocamente la madre. Le caratteristiche di co-regolazione, reciprocitĆ , connessione e fiducia risuonano attraverso il sistema nervoso dei mammiferi e ottimizzano la funzione omeostatica fornendo un collegamento neurobiologico tra la nostra salute mentale e fisica.

In questo senso, la teoria polivagale offre una comprensione aggiornata del SNA che gestisce due rami: il simpatico e il parasimpatico.

Il ramo simpatico mobilita le difese contro il pericolo percepito attraverso la risposta di attacco o fuga, mentre il ramo parasimpatico ĆØĀ  tipicamente visto come un sistema che aiuta ad abbassare le difese e ritrovare uno stato di calma. Il modello polivagale, mostra qualcosa di piĆ¹: il ramo parasimpatico in realtĆ  ha due divisioni proprie, una con il potenziale per creare coinvolgimento e connessione sociale e lā€™altra che attiva il rilassamento e la disconnessione.

Un ruolo centrale, secondo la teoria polivagale, ĆØ giocato dal nervo vago. Esso ĆØ costituito da una famiglia di nervi (da qui il nome di teoria polivagale): il ramo dorso-vagale e il ramo ventro-vagale, a sua volta suddiviso in due componenti, una componente viscero motoria, che regola le viscere al di sopra del diaframma (cuore e respiro), e una componente somatomotoria, che regola i muscoli del collo, della faccia e della testa (il sorriso, il contatto oculare, la vocalizzazione, lā€™ascolto), in altre parole tutto ciĆ² che ĆØ implicato nellā€™interazione sociale verso cui noi mammiferi siamo orientati in condizioni di sicurezza.

Il nervo vago, dunque, ha una funzione centrale in quello che viene definito sistema di coinvolgimento sociale. A volte chiamato circuito di sicurezza, il Social Engagement System utilizza lo sguardo, lā€™espressione del viso, il tono della voce, i movimenti della testa e la gestualitĆ  per creare connessioni sicure con gli altri (Porges, 2004). Attraverso processi autonomi, questo sistema di sorveglianza interno funziona in background leggendo sottili segnali di sicurezza o minaccia.

Questa ricerca di segnali di sicurezza e pericolo opera al di sotto della soglia di consapevolezza, senza coinvolgere le parti piĆ¹ recenti del cervello, in quella che Stephen Porges descrive come neurocezione (Porges, 2004).

Attraverso il processo di neurocezione, il SNA ricerca segnali di sicurezza e pericolo, avviando azioni al servizio della ricerca di sicurezza e della sopravvivenza. Anche se non sempre riconosciamo i segnali di sicurezza e pericolo, sentiamo comunqueĀ  la risposta fisiologica. E, poichĆ© gli esseri umani sono esseri che costruiscono significati, ciĆ² che inizia come \esperienza autonomica della neurocezione viene elaborata come narrazione che orienta la nostra vita quotidiana.

 

Efficacia della Teoria Polivagale

La teoria polivagale fornisce un modello per capire come il sistema nervoso reagisce e offre un approccio alla regolazione autonoma come parte del processo che coinvolge la coscienza del legame mente/corpo. Lā€™approccio polivagale stimola il sistema vagale ventrale e le competenze per attivare o calmare il sistema nervoso attraverso lā€™impegno sociale (Porges, 2009).

Questo approccio ĆØ stato studiato in vari contesti con provata efficacia come mezzo per raggiungere lā€™autoregolazione e influenzare positivamente i risultati fisiologici ed emotivi in vari contesti. Lā€™autoregolazione puĆ² promuovere una migliore comunicazione, un pensiero piĆ¹ chiaro e migliori capacitĆ  di risoluzione dei problemi.

Stress e disturbi dā€™ansiaĀ 

Lā€™approccio polivagale ĆØ risultato molto utile nella gestione della preoccupazione e dellā€™ansia, nel calmare il sistema nervoso e nel promuovere una migliore salute emotiva e fisica. La gestione dello stress attraverso lā€™autoregolazione ha dimostrato la riduzione dei sintomi in caso di dolore cronico, depressione e PTSD, influenzando positivamente il benessere emotivo, la resilienza dopo una malattia o un trauma.

Le esperienze di vita stressanti possono portare i pazienti a rimanere bloccati in uno stato di disregolazione del sistema nervoso. Lā€™approccio polivagale e le conoscenze che fornisce rispetto al funzionamento del sistema nervoso autonomo permettono di fornire risposte sane allo stress, aiutando i pazienti a gestire con successo i sintomi di iper-eccitazione, di ansia, irrequietezza, irritabilitĆ , panico e rabbia.

Depressione cronica

La depressione resistente al trattamento spesso mette in difficoltĆ  terapeuti esperti e riduce lā€™efficacia dei farmaci, lasciando i pazienti sconfitti e scoraggiati o ancor piĆ¹ depressi. Anche se le diagnosi di depressione sono altamente correlate con una storia di trauma, generalmente non si ĆØ soliti trattare la depressione come un disturbo correlato al trauma.

A fianco alla terapia sensomotoria, lā€™approccio polivagale si ĆØ dimostrato efficace nel trattare i sintomi severi della depressione, grazie al lavoro che viene svolto sul cosiddetto Sistema dellā€™Impegno Sociale, attivando il quale ĆØ possibile sviluppare un maggiore senso di sicurezza nel paziente, coadiuvando la terapia antidepressiva.

Stress emotivo da Covid-19

La pandemia da Covid-19 ha costretto allā€™allontanamento sociale la maggior parte delle persone, costringendo allā€™inibizione la potente attrazione biologica verso il bisogno essenziale di connessione umana.

La pervasivitĆ  della crisi ha dominato la consapevolezza degli individui, innescando il sistema nervoso verso stati di difesa e sentimenti di ipervigilanza, rabbia e ansia, disperazione e ritiro sociale. La teoria polivagale si ĆØ rivelata molto utile nella gestione di queste emozioni provocate dalla pandemia, grazie alla sua capacitĆ  di comprendere la funzione adattativa di questi cambiamenti nello stato autonomo e aiutando capire i sentimenti emotivi emergenti, i comportamenti e le narrazioni personali che accompagnano tali cambiamenti fisiologici.

Bambini e famiglie

La teoria polivagale non ĆØ un approccio che si rivolge soltanto al mondo adulti, ma si ĆØ rivelata efficace anche nello sviluppo dei processi di regolazione emotiva e fisiologica nei bambini.

In particolare, lā€™approccio polivagale sembra essere particolarmente efficace nella gestione dei processi di disregolazione, in particolare dei minori, nei casi di Alto Conflitto Genitoriale, spesso associati a comportamenti violenti come abuso verbale o fisico, resistenza e rifiuto al contatto genitore-figlio, fino a casi estremi di rapimento familiare.

Trauma individuale e collettivo

La teoria polivagale si sta sempre piĆ¹ rivelando un importante progresso scientifico nellā€™ambito delle neuroscienze, con applicazioni clinicheĀ  verso un nuovo tipo di medicina che consideri il rapporto cervello-corpo, offrendo spunti per il trattamento di problemi di salute mentale e fisica legati sia ai traumi individuali che al trauma collettivo.

La teoria polivagale, aiutando a comprendere il ruolo sociale del sistema nervoso, permette di intervenire sui traumi infantili, sulla dissociazione e sulle esperienze di vergogna sperimentate a seguito di tali traumi.

Alcuni autori, inoltre, evidenziano un legame fra attaccamento traumatico ed esperienze di dissociazione. Nelle esperienze traumatiche (nellā€™ambito della relazione di attaccamento) lā€™interazione sociale non ĆØ piĆ¹ fonte di sicurezza, cosa che puĆ² determinare uno stato dissociativo nella persona, la quale cerca, in questo modo, di distanziarsi da contenuti emotivi.

La Teoria Polivagale aiuta a spiegare come la mancata inibizione del sistema di difesa da parte del sistema di attaccamento, una volta che lā€™evento traumatico sia terminato, favorisca la dissociazione: dato che attacco/fuga sono impossibili, ĆØ probabile che lā€™unica difesa possibile sia la finta morte, con lā€™attivazione del nucleo dorsale del vago che ostacola le funzioni integrative superiori della coscienza.

 

Come funziona la Teoria Polivagale

Il sistema nervoso ĆØ in grado di produrre tre tipi di risposte autonome allo stress e al trauma, che si sviluppano secondo una gerarchia evolutiva. Secondo la teoria polivagale, il sistema nervoso attiva anzitutto le risposte piĆ¹ recenti dal punto di vista evolutivo, per aiutarci a tornare ad uno stato di sicurezza. Ma quando tali risposte falliscono, regrediamo e utilizziamo le risposte evolutive piĆ¹ arcaiche.

Quando un individuo vive unā€™esperienza traumatica, come risponde il sistema nervoso?

  1. Sistema dellā€™Impegno Sociale – Eā€™ il primo circuito del sistema nervoso che si attiva, ricorrendo a forme di negoziazione che coinvolgono le espressioni facciali, la vocalizzazione o il linguaggio.
  2. Sistema nervoso simpatico ā€“ Se il primo sistema non ĆØ in grado di contrastare la minaccia, si mobiliterĆ  un circuito piĆ¹ arcaico, il sistema nervoso simpatico, che predispone il corpo e la mente a risposte di attacco o fuga.
  3. Sistema nervoso parasimpatico ā€“ Se anche le risposte di attacco o fuga non funzionano e la minaccia persiste, il sistema nervoso ricorrerĆ  alla sua risposta piĆ¹ antica e primitiva: l’immobilizzazione parasimpatica. Tale attivazione ĆØ controllata dal nervo vago che condividiamo con i rettili.

La teoria polivagale, articolando tale gerarchia evolutiva delle funzioni del sistema nervoso autonomo, fornisce una mappa dello stato del sistema nervoso autonomo durante qualsiasi sfida o esperienza traumatica. Comprendendo lo stato autonomo di un individuo, tale mappa ci informa della reattivitĆ  comportamentale, emotiva e fisiologica emergente che un individuo puĆ² avere in risposta alla minaccia o in alternativa alle esperienze positive.

Il vero meccanismo che rende lā€™approccio polivagale cosƬ efficace, ĆØ che permette di comprendere che lo il sistema nervoso autonomo funziona come una variabile di intervento che sposta lā€™individuo da stati di vulnerabilitĆ  in risposta alla minaccia a stati di accessibilitĆ , quando ĆØ sostenuto da un senso di sicurezza e da un adeguato supporto sociale.

Se prendiamo come esempio ciĆ² che ĆØ successo durante la pandemia, un individuo che si trova in uno stato autonomo di difesa, percepirĆ  maggiormente la minaccia della malattia, che sarĆ  a sua volta aggravata dalla mancanza di opportunitĆ  di co-regolazione attraverso lā€™interazione sociale.

CosƬ, le strategie di salute pubblica introdotte per rallentare la trasmissione della malattia attraverso il distanziamento sociale e la quarantena hanno esacerbato lā€™impatto negativo che la pandemia ha avuto su alcuni individui.

Obiettivo dellā€™approccio polivagale ĆØ aiutare i pazienti ad abbandonare le loro risposte adattive, che sinora hanno utilizzato per sopravvivere alle esperienze traumatiche, e a permettere loro di raggiungere una nuova condizione di sicurezza, regolata dal loro Sistema Nervoso Autonomo, che ĆØ necessario per il successo del trattamento terapeutico. In particolare, ciĆ² si puĆ² raggiungere attraverso 3 step terapeutici:

  1. Sviluppare consapevolezza. La neurocezione ĆØ il sistema di sorveglianza interno del Sistema Nervoso Autonomo. Essa lavora in background, al di fuori della consapevolezza, utilizzando i segnali impliciti allā€™interno delle relazioni per comprendere se cā€™ĆØ un pericolo o se cā€™ĆØ un ambiente sicuro. Il primo passo ĆØ facilitare nel paziente il passaggio dallā€™uso implicito dei suoi pattern di risposta adattivi (sicurezza, pericolo e minaccia di vita) alla consapevolezza esplicita, ed utilizzare tali informazioni per formare nel paziente una nuova esperienza di sicurezza.
  2. Mappare il Sistema Nervoso Autonomo. Tale mappatura permette di conoscere le esperienze degli individui, in ciascuno dei tre stati autonomici: ventrale, simpatico e dorsale. La mappatura ĆØ il primo passo nel processo di co-regolazione.
  3. Promuovere connessioni sicure e compassionevoli. Il Sistema Nervoso Autonomo, come ā€œsistema relazionaleā€œ, invia e riceve segnali di sicurezza e pericolo, trasmettendo e ricevendo informazioni, utilizzando nello specifico il circuito del Sistema di Impegno Sociale. Attraverso gli occhi, le orecchie, la voce e i movimenti della testa inviamo avvertimenti agli altri di stare lontani o inviti ad avvicinarsi e connettersi. Il Sistema di Impegno Sociale ĆØ fondamentale nel processo della co-regolazione ed ĆØ in grado di promuovere nel paziente connessioni sicure, consapevoli e capaci di attenzione. Per questo motivo, in terapia ĆØ fondamentale aiutare il paziente ad attivare questo sistema, riducendo lā€™attivazione dei circuiti cerebrali piĆ¹ arcaici.

 

Diventare un trainer Polivagale

Il punto centrale dellā€™applicazione della Teoria Polivagale alla pratica clinica ĆØ il concetto di regolazione fisiologica, che come clinici siamo abituati a chiamare ā€œregolazione o disregolazione emotivaā€.

Lā€™osservazione clinica in psicoterapia permette di notare cambiamenti repentini nellā€™espressione delle emozioni, ad esempio il passaggio da unā€™espressione neutra ad una arrabbiata, e di osservare in vivo i comportamenti di autoregolazione che vengono messi in atto per ritornare ad una condizione di equilibrio.

A livello diagnostico ĆØ importante fare una mappatura delle reazioni del sistema nervoso autonomo del paziente, ponendole su un continuum, mettendo sulla sinistra la condizione di ipoarousal estremo, dovuta allā€™attivazione del circuito dorso-vagale, passando poi per lā€™iperarousal dovuto allā€™attivazione del sistema simpatico, per arrivare ad uno stato ventro-vagale che riflette sicurezza; ĆØ utile individuare quale sia lo stile abituale di attivazione del paziente.

Polyvagal InstitutePer comprendere questi aspetti e acquisire strumenti che permettano di riconoscere gli stati di attivazione di un paziente e mappare il suo sistema nervoso, sono oggi disponibili in lingua inglese training specifici, con certificazioni internazionali rilasciate direttamente dal Polyvagal Institute, gestito dallo stesso fondatore del modello, Stephen Porges, e da una delle massime esperte dellā€™intervento polivagale, Deb Dana.

A partire da Maggio 2023, noi di PESI Italia srl siamo diventati i partner ufficiali ed esclusivi per l’Italia dell’Istituto Polivagale.

Questa nuova e prestigiosa partnership ci rende orgogliosi e permetterĆ  di rendere disponibili alla comunitĆ  italiana le piĆ¹ avanzate competenze e innovazioni polivagali!

Qui ti rimandiamo al video di Randall Redfield, Executive Director del Polyvagal Institute, che saluta la comunitĆ  degli psicologi e psicoterapeuti italiani