IFS – Internal Family Systems

Lā€™Internal Family Systems ĆØ un modello di psicoterapia fortemente trasformativo evidence-based. Tale approccio si fonda sul principio che la mente ha una conformazione multipla, composta da diverse parti interiori che contengono qualitĆ  preziose per il processo di guarigione. Il SĆ© di ciascun individuo sa come guarire, permettendo il processo di integrazione.

I Sistemi Familiari Interni (IFS) rappresentano una forma di psicoterapia che identifica e affronta molteplici sub-personalitĆ  o ā€œfamiglieā€ allā€™interno del sistema mentale di ogni persona. Queste sub-personalitĆ  consistono in parti ferite ed emozioni dolorose come la rabbia e la vergogna, e parti che cercano di controllare e proteggere lā€™individuo da tali sensazioni.

Tale modello si caratterizza come approccio non-patologizzante e radicato su solidi presupposti neuroscientifici.

 

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I principi dell’IFS Internal Family Systems

Lā€™IFS ridefinisce il concetto di chi siamo e di cosa causa i nostri stati mentali ed emotivi. Il fondatore dellā€™approccio ĆØ Richard C. Schwartz, che non ha solo scoperto l’esistenza delle parti, ma ha anche notato che sia possibile interagire con queste parti per creare cambiamenti e per guarire dai problemi mentali.

L’altro elemento rivoluzionario del metodo ĆØ la scoperta che, una volta che tutte le parti presenti in un certo momento sono state identificate, ĆØ possibile entrare in uno stato di coscienza che, a differenza delle parti, non ha mansioni da svolgere, non ĆØ spaventato da possibili eventi futuri e non ĆØ bloccato dai traumi del passato.

Richard Schwartz ha chiamato questo stato di coscienza “Self“. Il Self ha caratteristiche simili a degli stati di illuminazione e pace descritti da varie discipline spirituali. Lā€™IFS offre una modalitĆ  operativa per entrare in questo stato di coscienza. Una volta che si ĆØ nello stato del Self, i cambiamenti psicologici e la guarigione diventano possibili.

Richard Schwartz, ha iniziato la sua carriera come terapista familiare sistemico e accademico. Radicato nel pensiero sistemico, il dottor Schwartz ha sviluppato Lā€™IFS in risposta alle descrizioni dei clienti delle varie parti all’interno di se stessi.

Si ĆØ concentrato sulle relazioni tra queste parti e ha notato che c’erano schemi sistemici nel modo in cui erano organizzati nei clienti. ScoprƬ anche che quando le parti dei clienti si sentivano al sicuro e potevano rilassarsi, i clienti sperimentavano spontaneamente le qualitĆ  di fiducia, apertura e compassione. Una volta entrati in quello stato del SĆ©, i clienti sapevano come curare le loro parti.

 

Due concetti chiave: la Self Energy e la Self Leadership

Le nostre parti ci permettono di interagire con il mondo esterno e di portare avanti la nostra vita. Alcune parti, pur non essendo quello che viene definito Self, condividono le qualitĆ  del Self e, quando ciĆ² accade, si dice che queste parti hanno Self Energy. Il Self ĆØ uno stato di apertura e di amore incondizionato che offre tale energia a qualunque parte lo richieda. Quando si ĆØ in questo stato, ĆØ possibile intuire cosa fare per prendersi cura delle proprie parti (o di quelle altrui) ai fini di guarigione.

La Self Leadership si riferisce principalmente al modo in cui il sistema prende decisioni. Tali decisioni possono essere sia interne (per esempio come gestire rabbia o altre emozioni) o esterne (come decidere il modo in cui comunicare con qualcuno).

Quando tali decisioni sono prese in uno stato in cui abbastanza Self Energy ĆØ presente, non c’ĆØ una prevaricazione di una parte sulle altre, le decisioni non sono basate sulla paura o su distorsioni della realtĆ . Un modo alternativo di descrivere gli effetti che la terapia IFS Internal Family Systems puĆ² apportare, ĆØ quello di “essere guidati dal Self” (in inglese si dice di essere “Self led“).

Quando il Self ĆØ alla guida, c’ĆØ Self leadership. Visto che il modo in cui ci comportiamo con il mondo ĆØ un riflesso del nostro mondo interiore, quanta piĆ¹ Self Energy abbiamo disponibile nel nostro sistema interiore, tanto piĆ¹ potremo essere guidati dal Self nell’interazione con il mondo esteriore.

 

 

Efficacia dellā€™IFS Internal Family Systems

La Terapia dei Sistemi Familiari Interni (Internal Family Systems ā€“ IFS) rappresenta ad oggi uno dei piĆ¹ efficaci modelli di trattamento per migliorare il funzionamento generale e il benessere dei pazienti. Essa fornisce ai clinici le procedure per aiutare i pazienti con i profili di salute mentale piĆ¹ impegnativi a curare le parti ferite, appesantite e traumatizzate dei loro sistemi.

Come detto, il modello IFS fornisce un approccio compassionevole, rispettoso e non patologizzante per comprendere lā€™organizzazione e il funzionamento della psiche umana.

Lā€™approccio trasformativo IFS abbraccia e celebra la naturale molteplicitĆ  della mente. Il presupposto che ogni parte del sistema abbia buone intenzioni e risorse preziose consente ai clinici di affrontare anche il piĆ¹ preoccupante dei ā€œsintomiā€ con compassione e rispetto. Lā€™IFS offre ai terapeuti un insieme potente ed efficace di strumenti per consentire ai pazienti con unā€™ampia gamma di profili clinici di curare le parti ferite e appesantite dei loro sistemi interni.

L’IFS Internal Family Systems quindi permette:

  • di entrare nellā€™ecologia interiore dei pazienti senza lā€™enfasi eccessiva sul contenimento e sulla stabilizzazione;
  • la riduzione dei sintomi e il miglioramento del funzionamento dei pazienti;
  • una profonda autoguarigione anche nei pazienti piĆ¹ problematici.

In particolare, il modello ĆØ efficace con le seguenti patologie o condizioni:

 

Ansia e Depressione

Il modello IFS, basandosi sul principio che la nostra mente ĆØ composta da parti in relazione fra loro, alcune ferite ed altre con funzione protettiva, sembra essere particolarmente adatto nel trattamento dei disturbi dā€™ansia e depressivi.

Abbiamo dentro di noi numerose parti come il critico interiore, il bambino abbandonato, il compiacente, la parte arrabbiata, la parte ansiosa o la parte depressa.

Tali parti possono essere molto severe nei confronti di sĆ© stessi. Ad esempio, una parte puĆ² essere severa e critica, giudicando tutte le azioni che il paziente compie e generando ansia. Unā€™altra puĆ² evocare senso di colpa, come in passato lā€™ambiente ed i genitori hanno fatto con il bambino. Una parte sperimenta la tristezza e lā€™impotenza tipica della depressione.

Il modello aiuta ad identificare tali parti come sintomi dolorosi, che appaiono travolgenti e intimidatori, senza contrastarle, ma anzi sottolineandone la funzione protettiva e difensiva.

 

Dipendenze e abuso di sostanze

Per lā€™approccio IFS, le diverse dipendenze sono lette nei termini di un conflitto interiore fra le diverse parti, alcune intente a soddisfare bisogni impulsivi ed altre a contrastare tale tendenza con lā€™autocritica ed il senso di vergogna.

Il ciclo della dipendenza ĆØ descritto come stato di stress interno incessante, caratterizzato da parti della personalitĆ  estremamente compulsive, impulsive e autodistruttive, che attivano regolarmente parti estremamente dure e giudicanti, alimentando unā€™intensa autocritica interiore ed il disgusto per sĆ© stessi.

Il modello IFS, orientato a riconoscere le diverse parti e la loro funzione, permette una maggiore integrazione e lo sviluppo di un atteggiamento compassionevole verso sƩ stessi, molto utile nel trattamento delle dipendenze.

 

Trauma e dissociazione

Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) ĆØ una condizione debilitante e l’esposizione a piĆ¹ tipi di traumi infantili contribuisce a sintomi concomitanti piĆ¹ elevati.

Alcune ricerche identificano la terapia dei sistemi familiari interni (IFS) come strumento efficace per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico e dei sintomi e problemi associati, tra cui depressione, dissociazione, somatizzazione, disregolazione affettiva e percezione di sĆ© interrotta (cioĆØ vergogna/colpa) tra adulti esposti a molteplici traumi infantili.

I risultati di tali ricerche forniscono un supporto valido nellā€™identificare l’IFS come pratica promettente per il trattamento del PTSD tra gli adulti con una storia di traumi infantili.

Uno dei maggiori esperti dellā€™applicazione del modello IFS al trattamento del trauma e della dissociazione ĆØ Frank Anderson, che ha tenuto numerose conferenze sulla neurobiologia del disturbo da stress post-traumatico e della dissociazione ed il cui libro piĆ¹ recente (Transcending Trauma: Healing Complex PTSD with Internal Family Systems) affronta proprio questi temi.

 

Discriminazione LGBTQIA+

Lo stesso Frank Anderson da anni sta approfondendo il lavoro con i pazienti LGBTQAI+, attraverso lā€™utilizzo del modello IFS. Lavorare con i clienti LGBTQIA+ richiede che i terapeuti si concentrino con compassione sui mondi interni dei clienti, oltre che sul proprio mondo interno, affrontando i propri pregiudizi dovuti al genere personale, agli orientamenti e alle percezioni sessuali.

Differenziare le esigenze cliniche e le sfide che devono affrontare le popolazioni e i sottogruppi LGBTQIA+, compresi i giovani che fanno coming out nella cultura odierna, ĆØ uno degli obiettivi principali del modello IFS.

Il modello IFS spesso ĆØ associato con altri tipi di approcci. Uno dei piĆ¹ promettenti ĆØ quello che si fonda sullā€™uso terapeutico di psichedelici.

 

Come funziona lā€™IFS Internal Family Systems?

Lā€™IFS ĆØ un tipo di terapia basata sulla conversazione in cui si lavora con lā€™obiettivo di identificare e comprendere le specifiche sub-personalitĆ  o le famiglie che costituiscono il sistema mentale interno dellā€™individuo.

Una volta individuate queste parti, il terapeuta favorisce il riconoscimento delle emozioni soppresse, imparando a liberare quei sentimenti in modo da gestire in modo piĆ¹ adattivo il problema reale e, in ultima analisi, trovare modi migliori per affrontare il conflitto autonomamente.

Il terapeuta puĆ² ovviamente suggerire o adottare alcuni strumenti come esercizi di rilassamento, compilazione di un diario e creazione di un grafico che illustra la relazione tra il SĆ© e le differenti parti del SĆ©.

Il concetto di base ĆØ che tutti possediamo una molteplicitĆ  di SĆ© o parti o sub-personalitĆ , ma nel contesto di un trauma queste parti sono piĆ¹ fortemente separate e piĆ¹ conflittuali tra loro.

Sono quattro le strutture fondamentali che compongono il sistema mentale descritto dallā€™IFS

  1. Le parti. Le parti non sono solo strutture psichiche, ma hanno capacitĆ  che vanno oltre ciĆ² che ĆØ possibile compiere con la sola forza di volontĆ . Se le Parti lo ritengono necessario, possono infatti alterare la fisiologia del nostro corpo e possono avere e dare sensazioni corporee che vanno dalla tensione muscolare, alla secrezione di ormoni, al funzionamento di organi, ecc. Tali parti non solo hanno capacitĆ  di influenzare la nostra fisiologia, ma sono anche in grado di rivelare il ruolo che ricoprono in determinate patologie. Per esempio, una parte puĆ² rivelare di aver contribuito ad una depressione ed in che modo lo abbia fatto. La parte puĆ² anche indicare se ci siano altri fattori che contribuiscono alla depressione e che sono, per esempio, delle caratteristiche puramente fisiologiche e non psicologiche.
  2. I protettori. I protettori sono una categoria particolare di parti che hanno dei ruoli precisi nel sistema della persona. Nonostante vengano chiamati protettori, questo nome si riferisce a tutte le parti che hanno un ruolo ā€œesecutivoā€ nella gestione del nostro sistema. I protettori sono, pertanto, quelle parti di noi che si occupano di svolgere determinati ruoli. Dal nutrirsi al riprodursi, dallo studio al divertimento, sono le parti protettrici che compiono le azioni giornaliere che ci permettono di vivere. In terapia, i protettori hanno lo scopo di proteggere il sistema da vari pericoli. I protettori di solito: a) hanno un ruolo protettivo ben preciso; b) rivelano paure collegate ai pericoli da cui ci si difende; c) interagiscono con le altre parti del sistema.
  3. Gli oneri. Essi rappresentano lā€™insieme di tutte le credenze negative che abbiamo su noi stessi e che influenzano le nostre azioni ed i nostri comportamenti.
  4. Il SĆ©. Eā€™ il nucleo centrale della personalitĆ  dellā€™individuo ed ĆØ composto dalle diverse parti o sub-personalitĆ , con funzioni differenti. Le sub-personalitĆ  sono spesso in conflitto tra loro e con il cosiddetto ā€œcore-selfā€; questā€™ultimo ĆØ costituito da quei pattern di conoscenza, attivati dal mondo esterno, ed ĆØ animato da una dinamica del qui e ora orientata a consentire lā€™individuazione della persona nelle transazioni correnti con il mondo esterno.

Le diverse parti, come detto, hanno funzioni diverse. Vediamo quelle principali:

  1. Gli Esuli. Essi rappresentano quelle parti che, dopo aver esperito un trauma, portano il peso dei sentimenti negativi irrisolti. Gli esuli sono da considerarsi piĆ¹ spesso come le parti infantili vulnerabili che portano in sĆ© molte delle emozioni, sensazioni, ricordi e credenze relative ad eventi traumatici. I sintomi includono flashback, ansia, depressione, dolore somatico ed eccessi emotivi.
  2. I manager. Queste parti agiscono come fossero dei custodi atti a proteggere il sistema dai fardelli portati dagli esuli, ma anche per proteggere gli esuli dalle situazioni che potrebbero sommarsi ai carichi giĆ  presenti. Sono a volte rappresentati da critici interni che utilizzano la critica per inibire o per motivare lā€™intero sistema.
  3. I vigili del fuoco (firefighters). Queste parti sono protettori che, a differenza dei manager, si attivano solo quando si ĆØ in mezzo al pericolo (vero o percepito). La presenza di un vigile del fuoco implica che qualcosa si ĆØ allarmato dentro di noi e che ci sia bisogno di una soluzione veloce ed efficace per minimizzare i danni (nelle tossicodipendenze, ad esempio, lā€™assunzione di sostanze). Tali parti reagiscono riflessivamente per riportare il sistema al suo equilibrio originale ogni volta che i manager vengono sopraffatti.

Queste parti possono essere ā€œguariteā€, trasformate e gestite meglio dal SĆ© attraverso il raggiungimento di alcuni obiettivi: liberare le parti dai loro ruoli estremi, ripristinare la fiducia nel SĆ© e coordinare e armonizzare il SĆ© e le parti. Il primo passo del trattamento ĆØ quindi quello di differenziare le parti del SĆ©.