Autore

Claudio Iacono

Mi chiamo Claudio Iacono e sono uno psicologo e psicoterapeuta attualmente a Roma. Sono specializzato in Gruppoanalisi con la COIRAG di Roma.

La mia passione per i viaggi mi ha sempre spinto a cercare di coniugare in qualche modo la professione con la necessità di incontrare nuove culture e nuove stimolanti esperienze.

Mi laureai presso la Lumsa di Roma con una tesi in Psicologia Sociale. Essendo anche appassionato di fotografia, preparai la Tesi utilizzando la tecnica del "Photovoice", lavorando con un gruppo di immigrati clandestini Haitiani in Repubblica Dominicana, per descrivere le condizioni di vita e le problematiche di questa minoranza, cercando in tal modo di "dar voce" a questo sommerso invisibile.

In collaborazione con il Centro Diurno Montesanto della ASL Roma1 ho coordinato, nell'ambito del Festival della Fotografia di Roma, la realizzazione di una mostra fotografica realizzata da utenti psichiatrici.

In India, a Madaplathuruth in Kerala, durante un progetto di adozioni a distanza coordinato da “L’altra città”, ente di Grosseto, rifacendomi sempre alla tecnica “Photovoice”, fui curatore di una mostra fotografica che vedeva protagonisti attivi ragazzi e ragazze indiani che ebbero così modo di far emergere e presentare alle autorità locali le problematiche legate al loro ambiente e alla loro condizione economica. Ci occupammo anche del training al gruppo di volontari che partirono con noi con attività di team building e incontri di gruppo per prepararli alla difficile realtà della fase operativa del progetto.

Anni fa decisi di interrompere momentaneamente l’attività privata di psicoterapeuta a Roma e di concedermi qualche mese “sabatico” in quanto sentivo l’esigenza di dedicarmi a progetti internazionali.

Dopo varie ricerche la scelta cadde sulla Thailandia, dove sono presenti moltissime ONG che lavorano prevalentemente con bambini rifugiati Birmani e donne vittime di violenza. Purtroppo le leggi locali impediscono di svolgere attività “ufficiali” agli stranieri quindi collaborai non come psicologo ma mettendo a disposizione altre piccole competenze, come aiutare con l’uso del computer e con lezioni di inglese.

Vivendo a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, ebbi modo di inserirmi in altri contesti tra cui un gruppo di expat americani molto attivi sulla scena fotografica locale. Con loro realizzammo

importanti mostre fotografiche, sempre a tema sociale, con interessanti momenti di discussione e confronto in gruppo.

Tra i mille incontri casuali in quei mesi venni in contatto anche con un francese proprietario di un piccolo resort che mi propose di occuparmi del marketing e della promozione in rete del suo business.

Successivamente mi trovai così inserito anche nel mondo del turismo, con mia enorme felicità!

La psicologia del turismo è un settore ancora fortemente sottovalutato in Italia mentre invece i grandi tour operator nel mondo sono ben consapevoli di quanto importante possa essere l’apporto degli psicologi nella pianificazione del business.

Dalla analisi delle motivazioni al viaggio alla “creazione” di nuovi itinerari e destinazioni.

Ho incontrato nuovi amici italiani, con una forte e consolidata presenza nel sud est asiatico come tour operator. Mi proposero di collaborare con loro alla pianificazione delle loro proposte turistiche e di occuparmi del mercato italiano.

Questa collaborazione è divenuta, nel corso degli ultimi 9 anni, molto proficua e sempre più stretta, al punto che oggi possiamo vantarci come gruppo di essere l’unico tour operator che organizza viaggi davvero personalizzati e sostenibili, principalmente in Thailandia ma anche in tutti gli altri Paesi del sud est asiatico (Laos, Cambogia, Vietnam, etc).

E’ una collaborazione davvero interessante in quanto ogni cliente e viaggiatore costituisce una realtà a sé e coordinare la loro esperienza di viaggio è una vera soddisfazione.

Da qualche anno ho anche avuto l’opportunità di lavorare all’interno della progettazione ed erogazione di progetti europei Erasmus+ che trattano per lo più di aspetti di psicologia sociale (inclusione nel mondo del lavoro di portatori di disabilità, Revenge Porn, gestione dello stress nelle forze dell’ordine e molti altri). Tale attività mi porta a lavorare in team con colleghi di tutto il mondo e le occasioni di incontro sono davvero molto stimolanti e proficue. Spesso (ovviamente da un annetto siamo feri sotto questo aspetto) organizziamo incontri transnazionali in linea con le direttive di progetto e abbiamo modo di constatare quanto le ricadute sul territorio dei progetti ai quali lavoriamo siano importanti e significative, specialmente in aree rurali di paesi partner meno sviluppati.

Insomma… c’è molto da fare oltre la professione strettamente clinica, che resta comunque fantastica.

Assecondare però la propria passione e la curiosità nell’apprendere e frequentare situazioni differenti, senza necessariamente dover operare tagli netti con la propria realtà, resta per me un’esigenza incontrattabile che spero mi porterà altre belle soddisfazioni.

Claudio Iacono