Nel corso del webinar verrà presentato il volume ADOLESCENZA 3.0 Interpretare la crisi, curare il disagio di Cecilia Ferrari e Gianluca Marchesini.
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Docenti:
FrancoAngeli Editore
, Cecilia Ferrari
, Gianluca Marchesini
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Nel corso de
l webinar verrà presentato il volume ADOLESCENZA 3.0 Interpretare la crisi, curare il disagio di Cecilia Ferrari e Gianluca Marchesini, edito da FrancoAngeli.
Il disagio adolescenziale non nasce con la pandemia: già nel decennio precedente si era registrato un rad- doppio degli utenti dei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il Covid-19 ha agito come detonatore, facendo emergere con forza una sofferenza già diffusa. I dati del 2023 mostrano incrementi pre – occupanti negli accessi ai pronto soccorso pediatrici per ideazione suicidaria (+147%), depressione (+115%), disturbi del comportamento alimentare (+78,4%) e psicosi (+17,2%). Le ragazze risultano particolarmente esposte, con un tasso di accessi triplo rispetto ai coetanei maschi.
Perché è tanto difficile e “faticoso” essere adolescenti?
Oltre agli impegni quotidiani, gli adolescenti affrontano compiti evolutivi decisivi: accettare le trasformazioni del corpo, separarsi dai genitori dell’infanzia, costruire un’identità autonoma, elaborare valori propri, trova – re riconoscimento tra i pari. Sono passaggi complessi, che generano conflitti e dubbi ma non necessaria- mente patologia. La “fatica” dell’adolescenza nasce proprio dal peso di queste sfide, spesso invisibili agli oc – chi degli adulti. Inoltre la società si è fatta via via più richiestiva e i ragazzi si trovano spesso in ambienti ul – traperformativi dove la competizione per la “popolarità” richiede una costante tensione verso l’eccellenza di modelli ideali troppo spesso irraggiungibili.
A cosa deve porre attenzione un genitore?
Non esistono confini netti tra crisi fisiologica e psicopatologia, ma alcuni segnali devono far riflettere: ansia scolastica, calo o iper-investimento nello studio, tristezza persistente, ritiro sociale, aggressività, abuso di so- stanze o social network, disturbi alimentari, autolesionismo, allucinazioni. Ciò che conta non è solo il cam- biamento in sé, ma il deterioramento del clima relazionale e di vita quotidiana.
Che ruolo hanno i device e i social network?
I social media hanno funzioni ambivalenti: possono offrire connessione, ma anche rischi significativi (dipen- denza, cyberbullismo, FOMO, disinformazione). Hanno trasformato linguaggio e relazioni, introducendo un modo nuovo di “stare insieme senza esserci”, che complica l’elaborazione dei compiti evolutivi. Non sono i social a far ammalare, ma diventano spesso rifugi alternativi a una realtà insoddisfacente. Il compito degli adulti è porre limiti che rendano la realtà più vivibile e ordinata.
Cosa è cambiato negli stili educativi e nei modelli familiari?
La famiglia “normativa” del passato, centrata su regole e confini, ha lasciato spazio a una famiglia “affettiva”, orientata all’ascolto e alla protezione. Questo favorisce adolescenti più sensibili ma anche più fragili, con scarsa tolleranza alla frustrazione e difficoltà a separarsi dai genitori. L’iperprotezione – spesso legata a dina – miche di sostituzione – rischia di ostacolare autonomia e identità, alimentata anche da strumenti come i gruppi WhatsApp o il registro elettronico, che accentuano il controllo genitoriale.
A chi deve rivolgersi un genitore?
Quando il disagio supera la crisi fisiologica, lo psicologo clinico è spesso la prima figura di riferimento. La scelta del contesto – privato, privato sociale, servizio pubblico, NPIA, neuropsichiatra infantile – dipende dalle esigenze specifiche, ma la chiarezza dei ruoli e l’accessibilità dei servizi restano cruciali.
“Adolescenza 3.0. Interpretare la crisi, curare il disagio”
Il volume vuole essere una bussola per genitori, insegnanti, educatori e operatori: un supporto per interpre – tare la crisi adolescenziale come processo che si muove lungo un continuum tra normalità e patologia. L’intento è anche sociale: di fronte a un Servizio Sanitario Nazionale sotto pressione e a un privato spesso costoso o frammentato, è necessario pensare a modelli di presa in carico integrati, capaci di unire risorse pubbliche e private per risposte tempestive ed efficaci.
Il progetto “C’é Da Fare – SafeTeen”
SafeTeen nasce per rispondere alla domanda crescente di cura psichiatrica e psicologica negli adolescenti. È un modello ambulatoriale ad alta intensità basato su équipe multidisciplinari integrate: medici, psicologi, educatori e riabilitatori collaborano in modo coordinato. Il progetto prevede spazi individuali, familiari e gruppali per elaborare il disagio senza ricorrere, se possibile, all’allontanamento dal contesto di vita. È rivol – to a ragazzi tra i 12 e i 17 anni con autolesionismo, ideazione suicidaria o grave ritiro sociale.
OBIETTIVI FORMATIVI DELL’INTERVENTO
A) Comprendere i trend attuali del disagio adolescenziale e il loro legame con la pandemia.
B) Conoscere i compiti evolutivi dell’adolescenza e il confine tra crisi fisiologica e patologia.
C) Saper riconoscere i segnali di allarme che richiedono un intervento professionale.
D) Analizzare il ruolo ambivalente dei social media nello sviluppo e nel disagio giovanile.
E) Riflettere sui cambiamenti degli stili educativi e sulle conseguenze per l’autonomia degli adolescen- ti.
F) Orientarsi tra i diversi servizi di supporto disponibili (pubblici, privati, privato sociale).G) Esplorare modelli di presa in carico integrati, con focus sul progetto SafeTeen.
Il webinar si terrà Martedì 16 Dicembre dalle 14 alle 15
Le registrazioni dei corsi a cui ti sei iscritta/o sono elencati nella tua Area Riservata, a cui puoi accedere effettuando il login. Ciascun corso, gratuito e/o a pagamento, ti rimane accessibile per 12 mesi dalla data di registrazione, salvo differenti informazioni fornite nel programma.
L’eventuale presenza di crediti ECM, ed il relativo numero di crediti, viene indicata ad inizio pagina e nel box di iscrizione. Se presenti, all’interno del programma c’è un paragrafo “Crediti ECM” in cui poter visualizzare la data a partire dalla quale potrai effettuare il quiz ECM e la data massima entro cui riuscire a superarlo con successo. Tali informazioni e date sono riportate anche nel box di iscrizione.
Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.
Tutti i corsi di FCP, con speaker internazionali, dispongono di traduzione in italiano. In particolare: i Corsi online e le Master Class dispongono di interpretariato simultaneo, i Corsi Ondemand dispongono di sottotitolazione e/o voice over in italiano, i Corsi residenziali – in-person – dispongono di interpretariato simultaneo o consecutivo. Tali informazioni vengono generalmente specificate sulla pagina di presentazione di ciascun corso.
La presenza di materiale extra dipende dal docente e dal corso specifico: solitamente ci sono pdf contenenti i power point del docente.
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