Il modello del cinema nella stanza di analisi

Soffermarsi sui possibili usi dei film da parte di un analista può essere utile, sul piano formativo a vari livelli, in questo webinar li esploreremo con l’autore del libro “Al cinema con il mio paziente” edito da Alpes.

Corso Gratuito

0,00  IVA inclusa

Corso attivo dal 22 gennaio 2025 al 22 gennaio 2025
  • 1 ora di formazione
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  •  Attestato di partecipazione

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Vi sono due modalità di uso del cinema per uno psicoanalista.

La prima – che peraltro è la più riconosciuta e, forse, usata – riguarda l’uso della psicoanalisi per scoprire le ragioni profonde che possono essere alla base delle storie che il film propone.

Una variante di questa posizione sarebbe l’atteggiamento degli psicoanalisti, ma anche di critici cinematografici che usino il metodo psicoanalitico, ad indagare le ragioni profonde e soggettive che possono spingere un regista a narrare quella storia.

Un secondo modo di usare i film da parte di uno psicoanalista potrebbe essere quello di usare le immagini e le storie dei film come attivatore di proprie immagini e proprie storie che vengono quindi ad intrecciarsi con il racconto del regista e, nella stanza di analisi, con quelle del paziente.

Pertanto soffermarsi sui possibili usi dei film da parte di un analista può essere utile, sul piano formativo a vari livelli. Un primo livello sarebbe quello di cogliere il discorso del paziente, non come un contenuto da interpretare secondo il codice pulsionale o del registro edipico, ma soprattutto come un contenuto che apra un dialogo intersoggettivo tra paziente ed analista.

L’analista inevitabilmente – e indipendentemente dal modello teorico usato – dovrà riconoscere il proprio contributo soggettivo al processo analitico.

Il modello, quindi, è che il paziente può essere rappresentato come un regista che propone un proprio tema. L’analista, come uno spettatore, piuttosto che semplicemente interpretare il film, può coglierlo come uno stimolo che lo coinvolge. 

Infatti nessun film è uguale per tutti gli spettatori e persino per lo stesso spettatore se rivedesse quel film in momenti diversi della propria vita. Infine, il film, nei vari personaggi che propone, può essere colto come la presentazione dei “Plurimi stati dissociati del Sé”n (Taine; Bromberg) che con il contributo dell’analista (spettatore) cercano una ricomposizione continua.

Il modello psicoanalitico che ne emerge è soprattutto orientato alla continua cura e manutenzione della continuità dello stato del Sé prima che alla soddisfazione delle pulsioni o alla ricerca del piacere.

 

Questo Webinar nasce dal libro

“Al cinema con il mio paziente”

edito da Alpes Italia

 

 

 

Data e Ora

Il webinar si terrà Mercoledì 22 Gennaio dalle 13.30 alle 14.30

Docenti


Giuseppe Riefolo

Giuseppe Riefolo, psichiatra, è membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana. Ha lavorato presso il  DSM della ASL RM.1.  E’ presidente di SMES-ITALIA...
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Luigi Ippedico

Luigi Ippedico, psichiatra, è membro ordinario dell’Associazione italiana di psicoanalisi (AIPsi) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). Ha lavorato per oltre trent’anni...
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alpes

Alpes Italia

Alpes Italia srl è una Casa Editrice che svolge un ruolo attivo nella comunicazione, avvalendosi della collaborazione di Autori prestigiosi, italiani e stranieri, che hanno riconosciuto nel suo...
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