Seminario gratuito introduttivo al Master su diagnosi e trattamento dei disturbi di personalità, Ed.02
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Docenti:
Gianpaolo Salvatore
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Il rapporto tra tecnica e relazione nell’incontro clinico
Da anni è in corso una progressiva tecnicizzazione della psicoterapia e a una proliferazione di modelli di trattamento. Secondo questo approccio tecnicizzante, esisterebbe un nesso tendenzialmente univoco tra procedure di un dato modello di trattamento e loro output. La ricerca sulle psicoterapie evidence based, per quanto encomiabile sia il principio che ne ispira lo sforzo, appare come un’assolutizzazione ideologica di tale tecnicizzazione. Questo approccio di ricerca, e la tecnicizzazione di cui è manifestazione e alimento, è fortemente crititcato da alcuni autori, per i quali esso si basa sull’implicita assimilazione del trattamento psicologico a quello farmacologico: i diversi modelli di psicoterapia considerano loro stessi dispenser di principi attivi, ciascuno dei quali dotato di una propria capacità di effetto, derivante dalle proprie caratteristiche intrinseche (Russel, 1993; Hoffman, Hays, 2019).
Il risultato di questo contesto influente è che gli psicoterapeuti – sia neoformati che con anni di esperienza – si muovono in un dedalo di modelli e di manuali di trattamento più o meno evidence based, sempre alla ricerca di strumenti che siano di valido ausilio nella sfida spesso logorante posta dai casi clinici complessi (quale caso non lo è?). Pare però che l’aderenza del terapeuta ai manuali di trattamento sia insufficiente per migliorare la competenza professionale e l’outcome clinico (Beidas & Kenall, 2010; Truijens et al., 2019). Questo dato non è spiegabile tra l’altro con di livello di esperienza del terapeuta nell’utilizzo di un modello, poiché risulta che i terapeuti tendono a non migliorare automaticamente con il tempo della pratica clinica, in termini di outcome, come accade per altri professionisti della salute, come i chirurghi (Erekson et al., 2017; Miller & Moyers, 2021).
Nel complesso, mentre la ricerca si muove sempre più verso una pratica evidence-based (Gaudiano e Miller, 2013), gli psicoterapeuti sentono crescere la necessità di evidenze practice-based (Loewenthal e Winter, 2006; Guy et al., 2011). Hanno cioè bisogno di una risposta chiara alla domanda: “cosa funziona veramente quando sono al cospetto del paziente (e capita che io non sappia cosa dire?)”.
Un buon punto di inizio per rispondere a questa domanda è comprendere che le procedure di una psicoterapia non agiscono isolatamente, ma in ragione della loro interazione; interazione a sua volta contingente al contesto dello scambio clinico tra paziente e terapeuta. Cio significa che la dicotomia tra dimensione tecnica e dimensione relazionale è arbitraria (Miller & Moyers, 2021). Qualsiasi evento che occorre nello spazio dell’incontro terapeuta-paziente è sempre e comunque un atto relazionale, sia esso catalogabile come operazione tecnica o come evento extra-tecnico.
Questo seminario gratuito illustrerà, con un taglio pratico e interattivo, questo principio di base, e sarà utile per introdurre la traccia che ispira la seconda edizione del Master su diagnosi e trattamento dei disturbi di personalità organizzato da FCP.
Seminario gratuito introduttivo al Master su diagnosi e trattamento dei disturbi di personalità, 2a Edizione
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Questo webinar sarà un’occasione per conoscere il Master con certificazione internazionale in partenza a Giugno 2025: “Disturbi di personalità . Psicopatologia, Diagnosi e Trattamento ed. 02”
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Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
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