Insonnia: diffusione e trattamento

Gloria Ragno
Autore: Gloria Ragno
Psicologa Clinica laureta con Lode nel 2010 presso Università Milano-Bicocca e Psicoterapeuta ad indirizzo Integrato, specializzata a pieni voti presso l’Istituto per lo Studio e la Ricerca sui Dis...
insonnia

Dal 30 al 45% della popolazione mondiale soffre di Insonnia secondo la World Sleep Society.

In Italia la percentuale di insonni è del 20% secondo l’Aims, Associazione Italiana di Medicina del Sonno.

Solo per farmaci e Studi scientifici sul sonno, negli Stati Uniti si raggiunge oggi la spesa di 66 miliardi di dollari che, secondo le stime, diventeranno 85 miliardi nel 2021. Il costo globale dell’Insonnia negli Usa secondo la Rand Corporation ammonta a 411 miliardi di dollari, comprensivo dei costi indiretti per la diminuzione della produttività e le assenze dal lavoro.

Questi sono solo alcuni dati sulla rilevanza del “fenomeno insonnia” che giustificano certamente il grande sforzo delle comunità scientifiche internazionali nel cercare sempre più efficaci (e meno costosi) approcci di diagnosi e cura. Perché dormire risponde ad un bisogno di base imprescindibile e non dormire, o dormire male, ha importanti e spesso pericolosi effetti sulla nostra salute, sia fisica che mentale: riduzione della capacità di concentrazione ed attenzione, problemi di memoria ed apprendimento, diminuzione della creatività, ansia, disforia, depressione.

I farmaci, impiegati ampiamente per ridurre l’impatto del sintomo, sono però portatori di frequenti e pesanti effetti collaterali.

Per tutte queste ragioni nel mondo anglosassone si è iniziato a ragionare sull’efficacia di trattamenti di altro tipo, che avessero una base scientifica solida in termini di efficacia, validità ed attendibilità, mantenimento dei risultati, prevenzione dei rischi e grado di aderenza da parte dei pazienti. A tutti questi aspetta sembra rispondere ottimamente il Protocollo Psicologico Evidence Based CBT-I, Cognitive Behavioural Therapy for Insomnia.

Si tratta di un pacchetto di 8-10 colloqui psicologici, tra diagnosi e trattamento che, rifacendosi a teorie e tecniche mutuate dalla Terapia Cognitivo Comportamentale, consente una diagnosi specialistica e personalizzata dell’Insonnia, cui segue un lavoro breve e mirato in collaborazione con il Paziente .

Tra i principali strumenti di diagnosi, il più potente è l’autosomministrato SCI, Sleep Condition Indicator, che in 8 domande consente l’individuazione di un Insonnia Clinica.

Fra le tecniche di trattamento, comportamentali e cognitive, spiccano invece:

  • RTL, Restrizione del Tempo di Letto
  • Stimulus Control
  • Controllo Cognitivo
  • Intenzione paradossale
  • Psicoeducazione all’igiene del Sonno

Il Sonno ed i suoi Disturbi, Insonnia in particolare, costituiscono un grande campo di ricerca. Trascorriamo buona parte del nostro tempo dormendo. Per questo appare oggi così importante conoscere bene questa sfera dell’esistenza e correggerne le eventuali disfunzionali, riducendo al massimo l’impatto nocivo per i Pazienti.

Il Protocollo CBT-I rappresenta in questo senso un’importante avanguardia.

Gloria Ragno

 

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