Il trauma spesso inculca paure di consapevolezza del corpo e vergogna invalidante che complicano l’uso di approcci somatici.
Mentre Janina Fisher esplorava come aiutare tali clienti a fare amicizia con le loro risposte emotive e corporee al trauma, iniziò a sviluppare un modo per aiutarli a comprendere se stessi come frammentati e a diventare più consapevoli delle loro “parti” o stati.
Con una prospettiva del corpo e il linguaggio delle parti, ha scoperto che poteva osservare meglio la loro esperienza emotiva e somatica senza la paura che il linguaggio del corpo evocava.
“Il momento in cui ci sentiamo guariti, è il momento in cui accettiamo noi stessi.” – Janina Fisher, PhD
Segui la video intervista a Janina, ad opera di https://activepause.com/ e sottotitolata da PESI Italia srl
0 thoughts on “Integrare gli approcci somatici al trauma con il linguaggio delle parti”
francescocris49 says:
Interessante i confronti possibili con modelli psicoterapeutici da tempo sperimentati e le nuove tecniche integrate.
francescocris49 says:
Mi interessa valutare un approccio psicoterapeutico integrato per operare in clinica pazienti che manifestano disturbi complessi o comunque di lungo periodo.