Leadership e mentalità vincente

Dottoressa Roberta Cappelluti, nata a Roma il 04/05/1989. Laureata dal 2012 in Psicologia dinamico-clinica dell'infanzia, dell'adolescenza e della famiglia, dal 2018 lavora presso il Ministero della S...

Per indagare l’effetto pratico della leadership è utile studiare i cosiddetti meccanismi d’identificazione attraverso le quali le persone percepiscono o meno un soggetto come leader e come una persona con una mentalità vincente; che sentimenti li animano perché lo seguano o eventualmente lo temano.

Elementi fondamentali del leadering

Sono quattro gli elementi fondamentali del leadering:

1 Visione: leadership è “fissare un traguardo”, significa definire un obiettivo indicare la meta;

2 Guida: leadership è “stare al volante”, significa indirizzare e condurre il gruppo nella giusta rotta;

​3 Esempio: leadership è “dare l’esempio”, significa rappresentare un modello coerente.

4 Gioco di squadra: leadership è “fare squadra”, significa riunire le persone intorno agli obiettivi ed ai

compiti facilitando lo stabilirsi di contatti e dialoghi tra il team.

La leadership nel contesto sportivo significa guidare verso i risultati esprimendo una visione, attivando l’esempio e promuovendo il gioco di squadra.

Gli elementi preziosissimi per qualsiasi tipo di organizzazione e strutturazione sono:

  • La chiarezza e la rapidità e la coerenza d’azione;
  • L’aggregazione di gruppo basata sul senso di appartenenza;
  • La valorizzazione dei singoli.

Stili di leadership

Questa modalità di intendere la leadership ha il pregio della semplicità e della diretta rispondenza a ciò che occorre fare per raggiungere gli obiettivi sia nei processi di allenamento quotidiano che nella periodizzazione di una stagione agonistica.

Si possono raggruppare i diversi modi di esercitare la leadership in tre stili rappresentativi:

  1. STILE AUTORITARIO: il leader esercita un alto grado di controllo sui membri del gruppo ed è facile che in questa situazione si crei aggressività, manifestata direttamente o repressa attraverso una passiva sottomissione, verso il responsabile del gruppo e verso i membri in assenza momentanea del leader; di fronte alle difficoltà il gruppo tende alla disgregazione; generalmente la produttività migliora, ma a scapito della soddisfazione dei membri che si trovano in una condizione di massimo ordine, minima libertà e minima interazione amichevole.
  2. STILE DEMOCRATICO: il gruppo è condotto in modo partecipativo e responsabilizzante; in questa situazione, l’amicizia è forte e in caso di difficoltà il gruppo “serra i ranghi”; l’impegno è elevato anche in assenza del responsabile e la produttività, pur non essendo massima, è costante e di buona qualità; l’ordine non è particolarmente elevato, ma l’interazione tra i membri è massima.
  3. STILE LAISSEZ- FAIRE: il leader si disinteressa dei componenti del gruppo, che spesso ovviano a questa situazione creando e lasciando che emergano tra loro leader spontanei che si sostituiscono a quello ufficiale; la produttività del gruppo è scarsa sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo e in pratica in questa condizione si rilevano tutti gli aspetti negativi delle altre due condizioni

La leadership è una funzione delle condizioni in cui si trova il gruppo, come pure dei valori e degli atteggiamenti che caratterizzano i membri del gruppo. Quello che viene messo in rilievo non sono i tratti di personalità, ma il tipo di attività richiesto dal gruppo per raggiungere i suoi scopi e il modo con il quale i membri del gruppo partecipano alle attività dirette al raggiungimento delle mete del gruppo. In questo senso non esiste più il leader con un unico stile preferenziale, dal momento che egli caratterizzerà il suo stile diversamente a seconda della specifica situazione.

Il leader vincente deve: indicare gli obiettivi, migliorare continuamente, dare l’esempio, concedersi il tempo per pensare, giudicare dai risultati, costruire la fiducia intorno a sé, aspettarsi di essere criticati, avere una buona gestione della comunicazione, pensare al futuro, possedere una leadership e una mentalità vincente.

 

Leadership e mentalità vincente

I fattori della cosiddetta “mentalità vincente” o ancora gli elementi in grado di caratterizzare il campione riportano ad un atleta con una forte ambizione al successo, affiancato a parametri fisici e fisiologici adeguati unito ad una costanza nello svolgere un programma di allenamento.

Le motivazioni e i bisogni psicologici o socio-culturali abitualmente riconosciuti a chi pratica un’attività sportiva a livello agonistico sono accompagnati nel campione da una spinta che sovrasta le altre e che lo caratterizza, ossia da una straordinaria volontà di vittoria (Antonelli, Salvini 1987). Avere voglia di vincere non significa voler distruggere l’avversario, bensì convogliare le proprie risorse fisiche e psichiche verso la propria affermazione.

La voglia di vincere rappresenta una molla importante se ben utilizzata e dosata correttamente dall’atleta consapevole di poter contare su sé stesso per raggiungere il successo. In altri casi invece può costituire un generatore di tensione e favorire il fallimento.

Cosa vuol dire avere una mentalità vincente

Il vincente è un soggetto “self centred” che gode dell’approvazione ma non teme l’ostilità, in grado di apprezzare i successi e di apprendere anche dalle esperienze negative. Ha una buona stima di sé, si aspetta di vincere o di rendere bene, ha costanza negli allenamenti ed è orientato sul livello esecutivo della prestazione. Ricerca il successo e non tenta solo di evitare gli insuccessi. È consapevole delle proprie capacità e dei propri limiti: in gara è sufficientemente flessibile ed in grado di modificare la propria tattica rispetto agli imprevisti (situazione di resilienza). È orientato allo scopo, si propone mete reali, ha buone capacità di concentrazione ed è selettivo rispetto agli stimoli rilevanti. Ha buona capacità di collaborazione, tanto con l’allenatore tanto con gli eventuali compagni di squadra.

Probabilmente non esiste uno stereotipo del vincente, ma alcuni punti predisponenti al successo sono un buon livello di autostima, una sufficiente fiducia in sé e la possibilità di vivere, quale attore consapevole, le proprie azioni.

 

 

Antonelli, Salvini (1987). Psicologia dello Sport. Edi – Lombardo.

Lieberman D.J. (2010). Il leader vincente. Tea.

Mumford G. (2017). La mentalità vincente. Giunti

 

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