Parlare di “fake news” negli ultimi anni è diventata una questione di grande rilevanza (Khazan, 2017). Si tende a riferirsi alle fake news come contenuti mediatici che sia intenzionalmente che inconsapevolmente sono falsi o erronei. “Intenzionalmente” o “inconsapevolmente” riguarda la motivazione.
In generale, alle persone non piace sentirsi dire bugie (Feldman, 2010). Quindi perché continuano ad esistere le fake news?
Motivi alla base dell’esistenza delle fake news
Possiamo pensare principalmente a due motivi: bias di conferma e fallimento di monitoraggio delle fonti.
I bias di conferma sono la nostra tendenza a cercare informazioni che validano le nostre credenze preesistenti. Non dobbiamo farlo per forza intenzionalmente, e si applica sia ai produttori di contenuti che ai consumatori di questi. Quindi, qualcuno può creare una fake news che si allinea con la propria visione del mondo, o un produttore di contenuti può selezionare un argomento o scrivere una storia con questo stesso bias.
Tutto ciò può essere intenzionale, ma anche inconsapevole. Nella versione non intenzionale, non c’è lo scopo di manipolare qualcuno. Il produttore di contenuti crede che sia vero e che stia condividendo la propria versione di ciò che crede “vero”.
Il fallimento nel monitoraggio delle fonti avviene quando ci scordiamo dove abbiamo letto o sentito qualcosa. Questo è un esempio: qualcuno che legge una rivista che riporta che “Bill Clinton esce con Britney Spears”. Il titolo è chiaramente falso e la fonte non è affidabile. Tuttavia, la fake news rimane presente sullo sfondo del nostro cervello. Poi un giorno, quando sia l’argomento Britney Spears oppure quello Bill Clinton emerge in una conversazione, potresti uscirtene con “Hey, ho sentito che Bill Clinton e Britney Spears si frequentano”, dimenticandoci del fatto che la fonte sia stata screditata. Il cervello si ricorda l’informazione, ma ha dimenticato la fonte.
L’intenzione di creare fake news
Perché questo è importante? Perché è il motivo per cui le persone creano intenzionalmente notizie false. Cercano di confonderci e seminare la disinformazione.
Le compagnie di social media (es. Twitter e Facebook) stanno provando a controllare le notizie con personale specializzato (che ha comunque i propri bias) a fermare le fake news. Però è un passaggio rischioso, di sicuro. L’impatto delle fake news è ampio e giusto da fermare, ma censurare il discorso ha delle implicazioni negative. C’è una serie di domande molto antiche: come puoi far smettere alle persone di mentire e come puoi far smettere alle persone di fare errori? Senza dubbio, la soluzione come consumatore è valutare criticamente l’informazione che si incontra.
Articolo liberamente tradotto e adattato. Fonte: PsychologyToday.