Quando cucinare aiuta a guarire: introduzione alla Cucinoterapia

Livia Del Monte
Mi chiamo Livia Del Monte e sono Dottoressa in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione, laureata presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma. Fin da bambina, nutro una grande passione per la...
introduzione alla cucinoterapia

La Cucinoterapia è un metodo innovativo, interamente basato sul profondo senso di appagamento interiore che l’atto del cucinare restituisce. In molte Università americane e nei centri di Rehab è già molto utilizzata per la cura di specifiche patologie: si varia da patologie di impronta alimentare (come l’anoressia o la bulimia), fino ad arrivare alla cura della depressione e dei disturbi della personalità. Attraverso questa terapia i pazienti si dicono soddisfatti delle proprie capacità, con una maggiore stima di se stessi e avvertono un immenso senso di realizzazione personale.

 

Introduzione alla cucinoterapia: quali sono i benefici del cucinare?

Cucinare significa rievocare, attraverso gli odori e i sapori, le proprie tradizioni, i legami familiari, dar forma alla propria creatività, rinforzare l’autostima e aver cura del proprio corpo. Cucinare aiuta ad acquisire abilità importanti e può essere utile per gestire meglio lo stress e guarire da momenti di difficoltà. Il valore terapeutico di questo metodo innovativo è molteplice: fisico, cognitivo, sociale e intrapersonale:

  • Fisico: quando si cucina, spalle, mani, polsi, gomiti e collo sono impegnati nella ricerca di un buon equilibrio generale.
  • Cognitivo: si migliora la capacità di gestione del tempo, si affinano versatilità, memoria e concentrazione.
  • Sociale: creare cibi speciali per gli amici o i familiari favorisce la condivisione delle esperienze sensoriali e facilita il contatto e la comunicazione. Se poi si cucina in compagnia, è possibile usufruire di un naturale strumento di dialogo e scambio, a volte anche di confidenza.
  • Intra-personale: la realizzazione di un piatto è l’espressione della propria creatività e della capacità di scegliere, di decidere, di sentirsi gratificati per l’obiettivo raggiunto.

La terapia del cucinare

Dunque, la Cucinoterapia non può essere paragonata a un corso di cucina, il suo scopo è riabilitativo e terapeutico, proprio perché viene utilizzata anche con chi soffre, per esempio, di anoressia per aiutarli a riprendere il controllo sul cibo, incoraggiandoli a prepararlo in gruppo. Il lavoro svolto ha un focus sulle esigenze specifiche dei pazienti o delle persone che intendono seguire un percorso di Cucinoterapia, proprio per riabilitarne o allenare funzioni e abilità perdute, qualunque sia la loro età.

Cucinare può rappresentare una forma di trattamento efficace sia per persone affette da malattie neurologiche e psichiatriche che per persone che, semplicemente, hanno bisogno di ritrovare se stesse e di relazionarsi meglio con gli altri. Vissuta in quest’ottica, la cucina non può più essere considerata un semplice dovere, bensì si tratta di un gesto d’amore verso se stessi dal potere rigenerante e un atto di generosità verso gli altri, dato che condividere il cibo preparato con le proprie mani è un importante gesto d’amore.

Rispetto ad altre forme di terapia, nella Cucinoterapia si realizzano prodotti finiti, e questo aspetto specifico rende le persone più motivate a concludere il lavoro e, di conseguenza, a portare a termine il percorso di terapia intrapreso.

 

Il valore terapeutico della Cucinoterapia

In definitiva, cucinare ha il potere di allontanarci, per un periodo di tempo circoscritto, da quello che ci circonda, scacciando altri pensieri, facendoci concentrare su quello che stiamo facendo in quel preciso momento. Può essere visto come un momento di pausa da tutto quello che normalmente occupa la nostra mente, soprattutto preoccupazioni e pensieri negativi.

In tal senso, è possibile notare come la Cucinoterapia sia una pratica utile ad allentare lo stress in maniera pratica, proprio perché manipolare gli ingredienti (ad esempio impastare la farina) ha una forte funzione rilassante. Inoltre, insegna a gestire il tempo senza ansie, progettando la ricetta e scegliendo gli ingredienti. Infine, ci fa sentire padroni della situazione, in grado di controllarla e prevederla, con effetti calmanti e rassicuranti. Se cuciniamo solo per noi stessi abbiamo l’occasione di metterci in gioco senza sentirci giudicati, liberi di lasciarci andare, sbagliare ed essere noi stessi. Se cuciniamo in coppia o in gruppo, è possibile condividere un’esperienza confrontandoci con gli altri, collaborando per il raggiungimento di un obiettivo comune, dividendo i ruoli e gli spazi e ottenendo una gratificazione che riguarda il lavoro di squadra e l’aumento dell’intesa.

Introduzione alla cucinoterapia come tecnica integrata per la terapia

Dunque, è facile immaginare, da questa prima introduzione alla Cucinoterapia, come essa possa essere impiegata come tecnica aggiuntiva in percorsi terapeutici. La Cucinoterapia aiuta il paziente a confrontarsi con se stesso, con le proprie abilità e i propri limiti, facilita il confronto con gli altri e la capacità di collaborare.

Non c’è necessità di essere particolarmente portati per la cucina. L’importante è mettersi in gioco con la voglia di impegnarsi e anche divertirsi. Uscire dalla propria comfort zone e affrontare una situazione che, potenzialmente, potrebbe farci sentire a disagio, può accrescere il senso di autostima e di fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

BIBLIOGRAFIA

Carmody, R.N., & Wrangham, R.W. (2009). The energetic significance of cooking. Journal of Human Evolution, 57, 379-391. doi: 10.1016 / j.jhevol.2009.02.011

Cerasa, A. (2020). La cooking therapy. Come trasformare la cucina in una palestra per la mente. Applicazioni per pazienti neurologici e psichiatrici. Milano: Franco Angeli.

Schira, R. (2009). Cucinoterapia. Curare, accudire, amare se stessi e gli altri con il cibo. Firenze: Salani.

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0 thoughts on “Quando cucinare aiuta a guarire: introduzione alla Cucinoterapia

  • MORENA CHILI says:

    Grazie mille, molto interessante , era una tematica che mi frullava per la mente e ora so che è possibile applicarla.

    • Livia Del Monte says:

      Grazie a te! Sì, assolutamente…può essere applicata in svariati contesti in quanto i benefici sono innumerevoli! Basta esserne consapevoli e strutturare correttamente il percorso verso degli obiettivi specifici…poi la cucina farà il suo lavoro!

  • sandra.ellero67 says:

    Grazie mille per questo articolo. Sono profondamente convinta che la cucinoterapia sia una forma meravigliosa di cura di sé e degli altri attraverso di noi

    • Livia Del Monte says:

      Grazie a te per il commento e l’interesse. È una terapia meravigliosa per scoprire e alimentare l’amore verso se stessi e gli altri.

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