Le ricerche sui disturbi dello spettro autistico negli ultimi tempi si stanno sempre più concentrando su un tipo di terapia preventiva, ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, questo perchè i segnali prodromici del disturbo sono evidenziabili già a 6 mesi.
Un nuovo studio (scarica l’articolo per intero)pubblicato su Autism Research and Treatment mette in evidenza un insieme di semplici strategie che i genitori stessi possono utilizzare nel primo anno di vita del bambino al fine di apportare miglioramenti significativi nei bambini a rischio autismo (ASD).
Nello studio sono state seguite 18 famiglie con un bambino di un anno di età a rischio ASD. I ricercatori hanno identificato le famiglie, reclutandoli prima rispetto a quando i sintomi dei disturbi dello spettro autistico diventano in genere evidenti. Dopodichè attraverso l’ intervento precoce hanno monitorato gli effetti di un parent-coaching, attraverso un tipo di intervento svolto a casa chiamato “Adapted Responsive Teaching ” (ART).
Grazia Baranek, PhD, principal investigator dello studio e ricercatrice nel programma “Program for Early Autism, Research, Leadership and Service (PEARLS) ” presso UNC School of Medicine osserva:
“Alcuni bambini a rischio ASD intorno all’anno di vita, non rispondono quando qualcun altro cerca di richiamare la loro attenzione, chiamandoli per nome o mostrando loro qualcosa di interessante, e non riescono a giocare con giochi di interazione sociale. In una tale situazione il genitore può, lavorando con il programma d’intervento ART, imitare le azioni del bambino e le comunicazioni. Il bambino di suo inizia a controllare se il genitore continua ad imitarlo, creando un’iterazione che permette al genitore di trattenere l’attenzione del bambino in giochi che solitamente non è solito usare. Imitare il bambino è solo un esempio di una strategia di intervento del programma ART, che affronta 12 comportamenti cardine nel nostro studio. Ogni bambino ha diversi punti di forza e di debolezza, quindi l’intervento è personalizzato per le esigenze del bambino, e varia necessariamente anche in base alle famiglie.”
I genitori che hanno utilizzato queste strategie, hanno riportato miglioramenti significativi del loro bambino in reattività sensoriale, comunicazione e socializzazione.
Linn Wakeford, il Coordinatore dell’ intervento nello studio afferma:
“Questo è uno degli interventi più gratificanti che abbia mai usato. E’ sorprendente vedere come i genitori imparano a impegnare i loro figli coinvolgendoli in maniera più piena e appropriata nelle interazioni sociali e di gioco, e, a sua volta, vedere la risposta dei bambini a queste strategie!”
Sappiamo già quanto l’intervento precoce sia essenziale, i recenti studi mostrano però come poter lavorare per attenuare il successivo sviluppo dei sintomi. Imitare le azioni del bambino, giocare faccia a faccia, vocalizzare queste sono alcune delle strategie che supportano l’interazione sociale e che secondo lo studio possono fare la differenza.
Fonte:
Grace T. Baranek, Linda R. Watson, Lauren Turner-Brown, Samuel H. Field, Elizabeth R. Crais, Linn Wakeford, Lauren M. Little, J. Steven Reznick.Preliminary Efficacy of Adapted Responsive Teaching for Infants at Risk of Autism Spectrum Disorder in a Community Sample.Autism Research and Treatment, 2015; 2015: 1 DOI: 1155/2015/386951
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