Adolescenti e COVID-19: la Mindfulness per sviluppare Resilienza

mindfulness

Il nostro stile di vita è notevolmente cambiato a causa del COVID-19 e le nostre attività sottoposte restrizioni significative, che hanno causato dei disturbi nei ritmi biologici e sul ritmo e la qualità del sonno. Ci sentiamo preoccupati e ansiosi dalla pandemia, per il lavoro, la vita e le reazioni di stress provate come l’eccessiva paura e il nervosismo.

Un team cinese di esperti di salute mentale ha formulato il “Novel Coronavirus Pneumonia National Mental Health Case Manual” che introduce diversi metodi di interventi psicologici. Un intervento è la mindfulness e la meditazione guidata, uno dei metodi più attuali nella psicoterapia.

L’obiettivo primario della mindfulness è di mantenere la consapevolezza sul presente, accettare la realtà come un’attitudine aperta, tollerante e non-valutativa, ridurre i comportamenti evitanti, dare sollievo ad ansia e paura e promuovere la salute psicologica e fisica.

Questo studio ha lo scopo di esplorare l’influenza di un intervento mindfulness sulla resilienza e l’intelligenza emotiva di un adolescente medio durante l’epidemia di Covid-19.

 

La Resilienza

La resilienza può essere definita come la capacità di adattarsi positivamente allo stress, le crisi e le avversità rimanendo in salute (Seery et al., 2010). Essa gioca un ruolo protettivo nel moderare le conseguenze passive delle difficoltà interiorizzate ed esteriorizzate (Luthar et al., 2000). La resilienza può anche prevenire ulteriori problemi emotivi e comportamentali di fronte a gravi avversità e lo stress (Bahmani et al., 2016; Bethell et al., 2016).

La letteratura sulla resilienza

Per esempio, i ricercatori hanno osservato che quando diverse persone affrontano lo stesso problema, alcune persone possono superare i fattori di stress e rimanere in salute grazie a un fattore di resilienza maggiore, mentre quelli con un livello di resilienza più basso svilupperanno problemi mentali (Elisei et al., 2013). Allo stesso tempo, Peng e il suo team (2012) hanno dimostrato che i soggetti con maggiori livelli di resilienza sono soliti ad avere comportamenti adattivi più positivi rispetto chi ha livelli più bassi di resilienza, di fronte alle difficoltà.

La letteratura a proposito ha dimostrato che la resilienza è un fattore cruciale che media sull’impatto del maltrattamento psicologico e i problemi emotivi e comportamentali (Arslan, 2016; Bethell et al., 2014; Bethell et al., 2016) e protegge dall’insorgenza di disturbi psichiatrici (Bethell et al., 2014; Skrove et al., 2013).

Nella ricerca psicologica, la resilienza è tipicamente valutata attraverso una serie di strumenti di autovalutazione, e i maggiori livelli di resilienza psicologica sono connessi con una migliore salute mentale (Hu et al., 2015). Attraverso una revisione della letteratura a riguardo possiamo vedere che la resilienza è una capacità che può essere ottenuta attraverso l’allenamento e la pratica (Grabbe et al., 2012; Joyce et al., 2018).

Ci sono prove che la resilienza non è una caratteristica stabile, ma è invece una caratteristica malleabile che può essere appresa e gestita (Joyce et al., 2018). I programmi di training sulla resilienza nei posti di lavoro hanno portato benefici sulla salute mentale, sul benessere e il funzionamento psicosociale (Robertson et al., 2015), in particolare quando includono delle tecniche basate sulla mindfulness e l’approccio cognitivo-comportamentale (Joyce et al., 2018).

 

Training mindfulness e resilienza

Il training mindfulness (MT) coinvolge principalmente l’accettazione del momento presente con l’attenzione intenzionale e la consapevolezza non-giudicante (Germer, 2005). Quando il soggetto usa un comportamento non-giudicante per concentrarsi sul presente, può ridurre i comportamenti interiorizzati ed esteriorizzati di fronte alle avversità e allo stress (Thompson et al., 2011).

Recentemente, l’MT coltiva la crescita comprensiva e il rafforzamento della resilienza personale (Schonert-Reichl & Lawlor, 2010). Inoltre, il fattore più cruciale nel vivere un trauma o una difficoltà risulta nel mantenere un’attitudine positiva e d’accettazione degli eventi della vita (Grabbe et al., 2012).

Ancora, l’MT aiuta la persona ad accettare il proprio presente con un approccio non-giudicante, evitando perciò l’attitudine negativa. L’accettazione del presente con un comportamento pacifico e non-giudicante è una delle componenti più importanti per nutrire la resilienza (Jha et al., 2019).

 

Quindi, la mindfulness e la resilienza hanno una forte connessione meccanica l’una verso l’altra a livello concettuale.

Il fatto che la resilienza può essere incrementata dalla mindfulness è stato studiato sia concettualmente (Grabbe et al., 2012; Jha et al., 2019) che empiricamente (Pidgeon & Keye, 2014).

Diversi studi hanno spiegato i meccanismi degli effetti dell’MT sulla resilienza, es. ridurre i problemi emotivi e comportamentali (Bluth & Eisenlohr-Moul, 2017; Esmaeilinasab et al., 2011). Alcuni ricercatori hanno suggerito che gli interventi MT hanno un effetto positivo sulla resilienza tra i bambini e gli adolescenti diminuendo lo stress e le difficoltà interiorizzate ed esteriorizzate (Durlak et al., 2011; Mak et al., 2018).

Per esempio, i ricercatori hanno dimostrato che l’attenzione degli adolescenti e il loro autocontrollo è aumentato dopo 8 settimane di MT (Bogels et al., 2008).

Inoltre, un’analisi della curva di crescita latente ha indicato che dopo 5 settimane di MT, i comportamenti degli scolari provenienti da minoranze etniche e da situazioni di difficoltà sono migliorati fino a 7 settimane (Black & Fernando, 2014).

In Cina, uno studio sui bambini emigrati ha mostrato che un intervento di 4 settimane MT basato sulla scuola può significativamente ridurre le difficoltà interiorizzate ed esterne, soprattutto per gli studenti con punteggi di mindfulness minori (Lu et al., 2017).

In uno studio condotto nel Sud-Est degli Stati Uniti, i ricercatori hanno selezionato 47 adolescenti per partecipare a un programma di 8 settimane MT. Dopo il programma, la resilienza, la curiosità e la gratitudine sono migliorate in tutti i partecipanti (Bluth & Eisenlohr-Moul, 2017). Inoltre, molti studi empirici hanno mostrato dei risultati simili nei giovani provenienti da diversi scenari (Bogels et al., 2008; Brown & Ryan, 2003; Keng et al., 2011; Mak et al., 2018; Napoli et al., 2005).

 

Training mindfulness per gli adolescenti

La definizione di adolescenza è di solito tra i 10-19 anni. A quell’età le persone vivono profondi cambiamenti psicologici, fisici e sociali che fanno da ponte tra la vita del bambino e l’adulto (Population Reference, 2014). Inoltre, il loro pattern di emozioni, comportamenti, cognizioni e attitudini è ancora in fase di sviluppo (Kar et al., 2015).

Alcuni studi hanno scoperto che l’MT è un approccio utile per diminuire contemporaneamente le difficoltà interiori ed esterne e aumentare la resilienza tra i bambini e gli adolescenti (Bluth & Eisenlohr-Moul, 2017; Bogels et al., 2008; Lu et al., 2018). Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che i tratti maggiori della mindfulness hanno benefici (Broderick & Metz, 2009; Schonert-Reichl & Lawlor, 2010) sul superare le difficoltà (Biegel et al., 2009), come il modo in cui le persone gestiscono ed esperiscono le proprie emozioni negative (es. ansia e stress) e aumentano la resilienza (Huppert & Johnson, 2010).

Questi studi iniziali indicano che è utile considera un approccio alla mindfulness.

Durante questo periodo difficile di prevenzione pandemica, gli studenti sono stati costretti a rimanere tutto il giorno a casa e svolgere un’educazione online, che ha causato un cambiamento repentino nella vita degli adolescenti. Questi hanno percepito preoccupazione e ansia per la pandemia, la vita e il lavoro e hanno cominciato ad avere reazioni allo stress come paura eccessiva e nervosismo.

Inoltre, gli adolescenti si sentono facilmente soli quando sono allontanati dai coetanei (Jacobs et al., 2002). Durante la pandemia, è essenziale facilitare la resilienza tra gli adolescenti per aiutarli ad adattarsi alle esperienze di vita negative.

La pratica mindfulness è un metodo importante per regolare e agire sulle emozioni positive (Rogers, 2013). Perciò si è ipotizzato che l’MT possa essere utile per gli adolescenti per aumentare la loro resilienza e adattarsi alle esperienze durante questo periodo anomalo.

Resilienza e intelligenza emotiva

Salovey e Mayer (1990) hanno proposto per primi il concetto di intelligenza emotiva (EI), che descrive la capacità di essere consapevoli delle proprie emozioni, conformare emozioni e pensieri e comprendere le cause e le conseguenze di esse, gestire le proprie emozioni e quelle degli altri utilizzando l’EI come guida di pensiero e azioni per produrre dei risultati positivi (Zeidner et al., 2004; Mayer, Roberts, & Barsade, 2008).

Gli adolescenti con un punteggio di EI maggiore hanno una maggiore capacità di regolare le proprie emozioni (Mayer et al., 2004; Mayer, Salovey, & Caruso, 2008), riportare un tasso più basso di esperienze depressive (Kat et al., 2019; Mavroveli et al., 2007), e ottenere voti più alti ai loro esami (Downey et al., 2008; Pekrun et al., 2009).

I soggetti con maggiori livelli di EI hanno la capacità di affrontare le proprie emozioni e gli impulsi, che sono anche conosciuti come un tratto della personalità della resilienza.

La resilienza fa riferimento alla capacità personale di superare la sofferenza, usare la propria esperienza per essere più forti e migliorare le proprie capacità di sopportazione dello stress mentale (León García-Inquierdo et al., 2009).

Una serie di studi correlati indicano che c’è una forte associazione tra l’EI e la resilienza (Armstrong et al., 2011). Per esempio, uno studio ha indicato che coloro che sono vulnerabili e hanno un basso punteggio EI solitamente hanno dei livelli minuti di resilienza, mentre gli individui non-vulnerabili hanno un maggiore livello di resilienza e punteggio EI (Armstrong et al., 2011).

Inoltre, il team di New (2009) ha rivelato che il fattore principale dell’EI è la capacità di gestire le emozioni in modo efficace, che si è scoperto essere un modo utile per migliorare la propria resilienza.

L’obiettivo di questo studio

Tuttavia, l’EI non è direttamente connesso alla resilienza (Armstrong et al., 2011), ma è antecedente alla resilienza (Kat et al., 2019). Considerato ciò, questa revisione della letteratura sembra indicare che l’MT è utile per incrementare la resilienza e l’intelligenza emotiva negli adolescenti. La maggior parte delle ricerche precedenti si sono focalizzate sull’MT e la resilienza con un sistema di tracciamento cross-sezionale e su due punti.

Tuttavia, si sa poco sulle traiettorie di sviluppo dell’impatto dell’MT sulla resilienza, soprattutto durante la pandemia. Perciò, in questo studio, abbiamo ipotizzato che l’MT aumentasse la resilienza e l’intelligenza emotiva dello studente nel gruppo sperimentale. Quando si sottopone l’intervento MT, la resilienza tende ad aumentare e la velocità del suo sviluppo aumenta gradualmente.

 

Metodo

Partecipanti:

Questo studio è iniziato a Febbraio durante l’epidemia di COVID-19 in Cina. In quel momento, sarebbe dovuto iniziare un nuovo semestre di scuola. In questa ricerca, i dati sono stati raccolti dalle scuole nelle aree in cui non sono stati vissuti dei ritardi forti nella scuola o nell’educazione online da casa per il primo periodo.

I ricercatori hanno somministrato la Scala di Resilienza Connor-Davidson (CD-RISC) a tutti gli studenti (N = 1558) via internet. In seguito, 90 studenti con un basso livello di resilienza sono stati selezionati per partecipare all’esperimento nel gruppo MT.

Tutti e 90 i partecipanti in questo training hanno completato la Scala dell’Intelligenza Emotiva (EIS) a febbraio 2020 (T1).

Le altre 3 valutazioni sono avvenuta ad Aprile 2020 (T2), Giugno 2020 (T3), e Agosto 2020 (T4). 89, 86 e 84 studenti hanno fornito i dati per ogni valutazione.

Il campione finale

In totale, 84 soggetti (uomini = 41; donne = 43) hanno fornito i loro dati per ogni valutazione utilizzati in questo studio.

Nel gruppo MT i partecipanti avevano un’età tra i 12 e i 14 anni.

Nello stesso periodo, 90 studenti (uomini = 45; donne= 45) sono stati selezionati randomicamente come gruppo di controllo. Tutti i partecipanti del gruppo di controllo hanno svolto la CD-RISC e la EIS a Febbraio 2020 (T1) e Agosto 2020 (T4).

 

Misure:

La Connor-Davidson Resilience Scale (CD-RISC):

In questo studio, abbiamo usato la scala di resilienza di Connor e Davidson (2003) (versione cinese). La versione cinese della CD-RISC è stata tradotta da Yu e Zhang (2007) e adattata alla popolazione cinese. Nel presente studio, la versione cinese del CD-RISC consiste di 25 item su 5 dimensioni: forza, ottimismo, controllo, tenacia e spiritualità.

Le risposte ad ogni item sono state fornite su una scala Likert a 5 passi da 0 a 4. Il punteggio di resilienza si ottiene facendo la media dei punteggi di tutti i 25 item. Punteggi più alti indicano livelli più alti di resilienza.

 

Scala di intelligenza emotiva (EIS):

La Scala dell’Intelligenza Emotiva è stata stabilita da Schutte et al., 1998, Schutte et al., 2001 e tradotta da Wang (2002). Le risposte alla scala di 33 item sono state misurate su una scala Likert a 5 punti che va da 1 (completamente incoerente) a 5 (completamente coerente). L’EIS consiste di 4 dimensioni: gestire le proprie emozioni, percepire le emozioni, usare le emozioni e gestire le emozioni degli altri. Punteggi più alti indicano livelli più alti di intelligenza emotiva.

 

Procedura:

Nel gruppo MT, questo studio di 6 mesi consisteva in quattro valutazioni: T1 (preformazione), T2 (formazione di 2 mesi), T3 (formazione di 4 mesi) e T4 (formazione di 6 mesi).

Tutti i partecipanti sono stati istruiti ad ascoltare circa 15 minuti di una registrazione di training di mindfulness ogni giorno per 6 mesi. Ogni compito di formazione è stato inviato agli studenti dall’insegnante attraverso il software Dingding per supervisionare la formazione quotidiana degli studenti.

L’insegnante ha creato un gruppo di apprendimento per questi 90 studenti e ha inviato le registrazioni di training di mindfulness ogni sera. I soggetti sono stati esclusi se hanno saltato almeno un compito di allenamento a settimana per due settimane consecutive.

Nessun intervento nel gruppo di controllo.

Risultati

Il training di Mindfulness ha indotto un cambiamento sulla resilienza:

In questa ricerca, abbiamo eseguito un esperimento sul gruppo MT e un gruppo di controllo per verificare se la MT può migliorare la resilienza e l’intelligenza emotiva degli studenti. Il risultato ha mostrato che sia la resilienza che l’intelligenza emotiva erano significativamente diverse nel gruppo MT nel tempo.

Inoltre, nel gruppo MT, abbiamo costruito un modello di crescita lineare e un modello di crescita non lineare dello sviluppo della resilienza. I risultati dei modelli mostrano che le pendenze dei parametri di entrambi i modelli erano significativamente positive, indicando che durante il periodo di test, i livelli di resilienza dei soggetti sono aumentati.

La pendenza della curva era significativamente positiva, il che indica che il livello di elasticità psicologica dei soggetti è aumentato. Pertanto, alcuni aspetti di questo fenomeno possono essere spiegati:

1)

In primo luogo, crediamo che la mindfulness e la resilienza abbiano una forte connessione meccanica tra loro. Il fattore più cruciale nell’esperienza di traumi e avversità è il mantenimento di un atteggiamento positivo di accettazione degli eventi della vita (Grabbe et al., 2012).

Il training di mindfulness aiuta gli individui ad accettare il loro momento presente in modo non giudicante, evitando così le emozioni negative. Accettare il momento presente con un atteggiamento pacifico e non giudicante è una delle componenti più importanti della resilienza (Jha et al., 2019).

In questo programma, i soggetti sono stati addestrati a usare un atteggiamento non giudicante per concentrarsi sulla realtà presente, che è stato un modo efficace per ridurre i loro comportamenti internalizzanti ed esternalizzanti in risposta alla pressione e alle avversità (Durlak et al., 2011; Mak et al., 2018). Quindi, l’intervento MT ha portato a un aumento della resilienza.

2)

Il secondo aspetto riguarda i miglioramenti nell’affrontare le emozioni negative con la MT, che è utile per migliorare la resilienza. La mindfulness può spostare l’attenzione sulla respirazione e distrarre gli individui dalle emozioni negative come l’ansia, la depressione e la paura che sono causate dall’epidemia.

Inoltre, tenere un atteggiamento di accettazione e non valutazione dell’epidemia può anche aiutare a prevenire la generazione di emozioni negative. Gli esperimenti hanno confermato che l’attività delle onde cerebrali θ del training di mindfulness a lungo termine è significativamente aumentata, indicando che la vigilanza del cervello è aumentata, e il livello di attenzione e cognizione è migliorato, migliorando così la capacità di regolazione emotiva dell’individuo (Cahn & Polich, 2006).

Il training di Mindfulness può cambiare l’attività cerebrale legata alle emozioni in una certa misura, aumentare le emozioni positive dell’individuo e migliorare lo sviluppo della salute mentale (Levin et al., 2015). Quindi, attraverso questo programma di formazione, i soggetti ottengono alla fine il miglioramento complessivo della resilienza. Inoltre, questa conclusione della ricerca conferma gli studi precedenti che la resilienza può essere allenata e migliorata (Bluth & Eisenlohr-Moul, 2017; Bogels et al., 2008; Brown & Ryan, 2003; Esmaeilinasab et al., 2011; Keng et al., 2011; Mak et al., 2018; Napoli et al., 2005).

La resilienza non è un tratto stabile (Joyce et al., 2018) ma piuttosto una caratteristica malleabile che può essere allenata e rafforzata. Inoltre, l’uso di tecniche basate sulla mindfulness e cognitivo-comportamentali per migliorare la resilienza è benefico per la salute mentale (Joyce et al., 2018; Robertson et al., 2015).

Questo è stato dimostrato in studi precedenti (es. Black e Fernando 2014;  Lu et al. 2017).

3)

Oltre all’intervento del training di mindfulness, il miglioramento della resilienza dei soggetti potrebbe essere dovuto al miglior controllo della situazione epidemica nella zona.

A metà marzo, tutte le aree in cui si trovano i soggetti hanno gradualmente ripreso il lavoro e la produzione e le condizioni di vita dei residenti nella comunità dei partecipanti sono cambiate dall’isolamento domestico obbligatorio alla possibilità di uscire. A partire dalla fine di marzo, le scuole hanno ufficialmente ripreso le lezioni e il relativo miglioramento della situazione epidemica può anche aver influenzato il miglioramento della flessibilità mentale dei soggetti.

 

L’influenza del training di mindfulness sull’intelligenza emotiva:

In questo studio, abbiamo usato la MT come metodo di intervento e crediamo che l’IE possa avere un impatto importante sulla resilienza. Gli studi esistenti hanno per lo più utilizzato disegni di ricerca trasversali per esaminare la correlazione tra intelligenza emotiva e resilienza o il ruolo di mediazione di EI, resilienza e altri fattori.

Questo studio usa un modello di curva di crescita latente per esaminare la varianza dell’IE nel tempo e per indagare il suo ruolo nello sviluppo della resilienza. Le ricerche esistenti mostrano che c’è una forte associazione tra IE e resilienza (Armstrong et al., 2011). L’EI non solo gioca un ruolo predittivo cruciale nella resilienza, ma anche antecedente alla resilienza (Armstrong et al., 2011; Kat et al., 2019).

Secondo i risultati di questo studio, dopo l’intervento di MT, l’EI ha mostrato una tendenza all’aumento. La MT fa cambiare le regioni del cervello che regolano il processo delle emozioni. Durante la formazione mindfulness, Sperduti et al. (2012) uso meta-analisi fornito intuizione delle aree cerebrali attive. Sperduti et al. (2012) hanno scoperto che i gangli della base (caudato), la corteccia entorinale (regione paraippocampale) e la corteccia prefrontale mediale sono le regioni importanti del cervello che servono lo stato meditativo attraverso la stima della probabilità di attivazione (ALE).

Queste tre regioni sono cruciali per i processi cognitivi ed emotivi che sono rilevanti per l’allenamento mindfulness. Sperduti et al. (2012) ritengono che quando gli individui sono nello stato di MT:

-i gangli della base possono aiutare a inibire i pensieri irrilevanti.

-la corteccia entorinale aiuta il controllo dello stato mentale.

-la mPFC contribuisce al miglioramento del senso di autoconsapevolezza emotiva.

Pertanto, la MT è un modo utile per migliorare la consapevolezza emotiva, che è utile per aumentare l’IE.

Inoltre, in questo studio, il livello di IE è migliorato con l’allenamento. Questo può essere dovuto al fatto che nella pratica continua del training di mindfulness, i partecipanti sono più sensibili al riconoscimento delle emozioni.

 

Inoltre, il livello di intelligenza emotiva è anch’esso aumentato.

Questo può essere causato dal fatto che la capacità dei soggetti di riconoscere le emozioni è più acuta nella pratica continua del mindfulness training. Inoltre, l’allenamento mindfulness richiede ai soggetti di accettare il momento presente con la consapevolezza non giudicante dell’emozione, che può essere utile per gli individui a percepire, capire la causa e la conseguenza delle emozioni. Questo è un aspetto fondamentale dell’IE.

 

Discussione:

Attraverso 4 test di follow-up su 6 mesi, questo studio ha indagato sistematicamente l’impatto del training di mindfulness sulla resilienza degli adolescenti nel contesto dell’epidemia COVID-19.

In una certa misura, ha dimostrato che il training di mindfulness porta a un miglioramento significativo della resilienza.

1) Per quanto riguarda la ricerca su mindfulness e resilienza:

la maggior parte degli studi ha utilizzato disegni trasversali o di monitoraggio a due punti. Anche se questi disegni possono aiutarci a capire l’impatto del training di mindfulness sulla resilienza, non spiegano essenzialmente la vera traiettoria dello sviluppo della resilienza.

Questa ricerca non solo esamina la tendenza di sviluppo della resilienza sotto il training di mindfulness, ma esplora anche l’influenza del training di mindfulness sulla velocità di sviluppo della resilienza ed esamina le differenze individuali nella velocità di sviluppo.

I risultati ottenuti forniscono una certa base empirica per il perfezionamento del modello della teoria dello sviluppo della resilienza.

 

2) Questo studio ha anche indagato sistematicamente l’impatto del genere e dell’intelligenza emotiva sulla resilienza tra gli individui sottoposti a training di mindfulness.

Pochi studi hanno utilizzato la ricerca longitudinale per esplorare la relazione tra questi due fattori. I risultati di questo studio hanno un certo significato teorico per comprendere e migliorare lo sviluppo della resilienza.

Infine, il mondo sta attualmente cercando di controllare la pandemia di COVID-19. In questo contesto, molti studenti delle scuole medie affronteranno anche gli stessi problemi psicologici. Nel contesto di questa epidemia, in una certa misura, migliorare la conoscenza circa la tendenza allo sviluppo della resilienza ci aiuterà a capire meglio come aiutare i giovani a trascorrere ragionevolmente questa fase speciale.

 

Conclusioni

I risultati di questo studio sono i seguenti:

(1) La mindfulness ha aumentato la resilienza e l’intelligenza emotiva degli studenti nel gruppo dell’esperimento.

(2) Quando si sottopone a un intervento di mindfulness training, la resilienza individuale tende ad aumentare, e la velocità di questo sviluppo aumenta gradualmente. Ci sono differenze individuali significative nel livello iniziale e nella velocità di sviluppo.

(3) Quando si sottopone a un intervento di training di mindfulness, l’intelligenza emotiva individuale può promuovere la crescita della resilienza.

 

Ora tocca a te

Hai appena letto un esempio di intervento di Mindfulness su un campione di adolescenti per aumentare la loro resilienza durante la pandemia.

Dalla tua esperienza professionale, quali pensi possano essere ulteriori conseguenze da prendere in considerazione per gli adolescenti che stanno vivendo le ripercussioni della pandemia in corso?

Quali pensi possano essere inoltre ulteriori strategie o interventi da suggerire o applicare in un contesto di intervento?

 

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Articolo liberamente tradotto e adattato. Fonte: Yuan, Yue. (2021). Mindfulness training on the resilience of adolescents under the COVID-19 epidemic: A latent growth curve analysis. Personality and Individual Differences. 172. 110560. 10.1016/j.paid.2020.110560.

 

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One thought on “Adolescenti e COVID-19: la Mindfulness per sviluppare Resilienza

  • Non ho esperienze in merito; ho visto buoni risultati con l’MT con gli adulti, ma consideravo particolarmente complicato proporlo agli adolescenti. Ottimo spunto; grazie!

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