Strana coincidenza: mentre il 20 novembre 1964 , veniva approvato il farmaco antidepressivo Norpramin (desipramina; Merrell Dow da parte della Food and Drug Administration (FDA)1, di questi giorni รจ la notizia di un nuovo studio che mostra come a ricorrere agli psicofarmaci sono piรน le donne che gli uomini.
Giร una ricerca tedesca pubblicata su Neuropsychopharmacology rivelava un massiccio aumento del numero di donne colpite da depressione e una conseguente impennata delle prescrizioni di farmaci antidepressivi. Con fattori di rischio legati principalmente a due aspetti: uno assolutamente personale, l’altro invece รจ relativo allo stato sociale.
Nel 2011, oltre 11 milioni di persone hanno assunto psicofarmaci; in 5 milioni hanno fatto ricorso a tranquillanti e ansiolitici, il 12,8%, e di questi piรน di 3 milioni sono donne. Il dato dello studio Ipsad (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.
Il dato di oggi viene presentato dalla ricerca Dimensione di genere dell’uso non medico di farmaci da prescrizione in Europa e nel Mediterraneo, che รจ stata finanziata dal governo italiano.
In particolare, emerge che tra i minorenni sono le ragazze ad abusarne maggiormente facendone un uso diverso da quello prescritto dal medico. L’etร del primo abuso รจ 14 anni per le ragazze e 15 per i ragazzi.
I dati risalgono a un sondaggio condotto nel 2012 che si allinea ai dati internazionali: tra i 18 e i 64 anni il 24% delle donne e il 15% degli uomini fanno uso di psicofarmaci, lโetร media della prima assunzione รจ 30 anni, per entrambi i sessi. Sembra che benย 1ย unย giovaneย su dieciย di etร compresa tra 25 ed i 34 anni, assuma senza alcuna prescrizione medica ansiolitici e antidepressivi. Questo il quadro che emerge dall’ultimo rapporto diramato da Demoskopea che ha condotto un’indagine sull’utilizzo di farmaci senza ricetta medica.
Antonio Clavenna, farmacologo e ricercatore presso lโIstituto Mario Negri di Milano afferma:
“In Italia cโรจ un abuso di tutti i farmaci, prodotto di un atteggiamento culturale che li considera una panacea per tutti i mali.”
Cosรฌ non sembra difficile pensare che gli adolescenti possano usarli per contrastare la malinconia e la fragilitร tipica di quell’etร . Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo, sullo stress post-traumatico e la possibilitร di un uso farmacologico per il suo trattamento in grado di modificare un ricordo spiacevole in piacevole.
Un articolo del Fatto quoditiano di qualche tempo fa annunciava come il direttore generale dellโAgenzia del farmaco (Aifa), Luca Pani avvertiva che nel 2020, โla depressione, dopo le malattie cardiovascolari, sarร la patologia responsabile della perdita del piรน elevato numero di anni di vita attiva e in buona saluteโ
Come lo psicologo e lo psicoterapeuta sia legato “alla pazzia”, mentre un farmaco no, รจ qualcosa su cui bisogna ragionare e attuare strategie per una rivoluzione culturale che al momento sembra impensabile. Le case farmaceutiche รจ chiaro sono una lobby fortissima, si da sempre colpa a loro, ma in effetti il loro marketing รจ estremamente efficace.
Basta un poco di zucchero e la pillola va giรน e il Benessere psicofisico รจ assicurato.
1La Desipramina รจ un antidepressivo triciclico, che agisce per aumentare la neurotrasmettitori noradrenalina e, in misura minore, serotonina interferendo con la loro ricaptazione.
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