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Judith Lewis Herman

Judith Lewis Herman, MD, una delle maggiori esperte in materia di traumi e abusi, è professoressa di psichiatria clinica presso la Harvard Medical School e direttrice della formazione presso il programma Victims of Violence presso l'ospedale di Cambridge. È anche membro fondatore del Women's Mental Health Collective in Massachusetts. Judith Herman ha ricevuto nel 1996 il Lifetime Achievement Award dalla International Society for Traumatic Stress Studies.

Il suo contributo nel campo della psicologia

Judith Herman ha dedicato la maggior parte della sua attività professionale ad affrontare le problematiche legate allo stress post-traumatico e, in particolare, all'incesto. Sul tema dell'incesto,  ha scritto Father-Daughter Incest in collaborazione con Lisa Hirschman nel 1981, e Trauma e Guarigione nel 1992.

Nel 1970, durante la sua specializzazione in psichiatria le sue prime due pazienti, ricoverate in ospedale dopo tentativi di suicidio, rivelarono storie di incesto padre-figlia.

Dopo aver completato la specializzazione,  ricevette una borsa di studio in psichiatria comunitaria, che le permise di lavorare in una clinica gratuita per le donne. In questo impegno, faceva parte di un gruppo chiamato The Women's Mental Health Collective, il cui scopo era fornire consulenza di alta qualità, da una prospettiva femminista, alle popolazioni meno abbienti. Venne quindi in contatto con un numero ancora maggiore di pazienti che rivelavano storie di abusi sessuali. Continuò le sue osservazioni in collaborazione con Lisa Hirschman, incontrarono un numero significativo di donne adulte, che riferivano di aver subito abusi sessuali da bambine, di solito da parte di un maschio della famiglia. Iniziarono a informarsi presso altri clinici e raccolsero rapidamente venti casi.

All'epoca, l'abuso sessuale e domestico era ancora considerato un problema privato, se affrontato. Importanti riviste pubblicavano studi come "The Wifebeater's Wife" (Archives of General Psychiatry, 1964), che attribuiva la violenza coniugale ai "bisogni masochistici" delle donne maltrattate, un importante testo di psichiatria stimava la prevalenza dell'incesto in un caso su un milione.

Grazie a questa osservazione, Judith Herman e Lisa Hirschman nel 1975, pubblicarono un articolo su, la relativamente nuova rivista di studi sulle donne, journal Signs. Le due donne cominciarono a ricevere lettere da donne di tutto il Paese che dicevano: "Pensavo di essere l'unica", "Pensavo che nessuno mi avrebbe creduto" o "Pensavo che fosse tutta colpa mia".

In questo modo, appresero quanto fossero diffusi l'abuso e la violenza sessuale all'interno della famiglia (Herman 2017, 96).

"Come clinici abbiamo avuto il privilegio di assistere alla liberazione che si verifica quando i fardelli della vergogna e della paura vengono sollevati.  Quando i nostri pazienti raccontavano le loro storie e venivano accolti con compassione anziché con disprezzo, la loro disperazione lasciava il posto a una rinnovata speranza e il loro isolamento a un rinnovato senso di comunità.  Il mio lavoro, per i successivi quarant'anni si è basato su queste scoperte iniziali"(Herman 2017, 196).

Nel 1984, incontrò la psicologa Mary Harvey, insieme alla quale sviluppò un programma per i traumi psicologici, nacque così the Victims of Violence Program.

Nello stesso periodo incontrò Bessel van der Kolk, che lavorava con i veterani di guerra. La diagnosi di disturbo post-traumatico da stress aveva ottenuto il riconoscimento ufficiale nel manuale diagnostico dell'American Psychiatric Association, in gran parte grazie alla testimonianza pubblica e agli sforzi di organizzazione e lobbying dei veterani della guerra del Vietnam. Van der Kolk era interessato a capire come lo stress post-traumatico potesse manifestarsi in popolazioni diverse, così insieme a Judith Herman e ad altri colleghi formarono un gruppo di studio clinici. Il gruppo di studio era un luogo di incontro fertile, divenne sempre più chiaro che, così come l'oppressione è oppressione, il trauma è trauma, sia nella sfera politica della guerra o della dittatura, sia in quella privata del sesso, dell'intimità e della vita familiare. Questa intuizione fondamentale ha ispirato Trauma e Guarigione, pubblicato nel 1992, dove ha paragonato le sopravvissute allo stupro con i veterani del combattimento. “

"Entrambi sono stati soggetti alla violenza coercitiva alla base della società adulta, ma solo coloro che hanno combattuto in guerra sono stati riconosciuti con medaglie e cerimonie commemorative. Non esiste un monumento pubblico per le sopravvissute agli stupri". Scrive Judith Herman

Judith Herman delineò un processo di recupero in tre fasi, che da allora è diventato un modello terapeutico nel campo della psichiatria. Prima di ogni altra cosa, i sopravvissuti al trauma devono recuperare un senso di sicurezza di base (prima fase). Solo dopo possono piangere ciò che hanno perso (fase due) e riprendere una versione della vita ordinaria (fase tre).

Dalla pubblicazione di quel libro, la Herman ha tenuto numerose conferenze sul tema della violenza sessuale e domestica. È stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra cui il premio alla carriera della International Society for Traumatic Stress Studies nel 1996 e il premio Woman in Science Aware nel 2000 dell'American Medical Women's Association. Nel 2007 è stata nominata Distinguished Life Fellow dell'American Psychiatric Association.

Il terzo e ultimo libro della Herman, Verità e Riparazione. Una giustizia per chi sopravvive al trauma (edito in Italia da Raffaello Cortina) è stato recensito e lodato sia dal New York Times che dalla rivista New Yorker. Per quest'opera, la Herman si è basata su interviste condotte con i sopravvissuti.

L'autrice espone una teoria della giustizia incentrata sul riconoscimento collettivo e sociale di ciò che i sopravvissuti hanno subito e cita stime secondo cui meno del cinque per cento degli stupri si conclude con una dichiarazione di colpevolezza o una condanna penale. La Herman scrive:

"Considerate questo libro come il tentativo di un principiante di re-immaginare la giustizia, basandosi sulle testimonianze dei sopravvissuti".

La Herman è ancora attivamente impegnata nella sua professione e mantiene il suo incarico di facoltà presso la Harvard Medical School, partecipa a programmi di formazione in tutto il mondo.

Judith Herman