127 persone con un età media di 70.69 hanno mostrato un miglioramento delle funzioni cerebrali dopo aver seguito un programma studiato per il “fitness” mentale che comprendeva anche modificazioni dello stile di vita
Questo quanto mostrato da uno studio pubblicato sul Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease, da Majid Fotuhi, presso la Johns Hopkins Medicine School.
Per 12 mesi ciascun partecipante all’esperimento ha seguito un programma che comprendeva meditazione,terapia cognitivo-comportamentale e l’educazione a seguire una dieta mediterranea, a praticare dell’esercizio fisico, a ridurre lo stress e ad adottare abitudini favorenti il sonno.
All’inizio del programma i pazienti erano sottoposti a valutazioni neurologiche standardizzate e a una mappatura cerebrale mediante la risonanza magnetica (MRI). Ogni settimana, per i 3 mesi successivi, tutti hanno ricevuto una terapia di due ore con neuro feedback, nella quale si utilizzano il suono ed immagini per stimolare il cervello a lavorare e poi a riposare.
Per un ora a settimana tutti ricevevano una terapia counseling psicologico di supporto per un cambiamento dello stile di vita.
Ciò che è emerso alla fine è che l’84% dei partecipanti mostrava miglioramenti statisticamente significativi nella MRI in almeno 3 su 10 aree deputate alle funzioni cognitive, mentre un altro 9% ha avuto significativi aumenti di almeno due aree cerebrali.
Tra il sottoinsieme di persone che ha eseguito la risonanza magnetica alla fine dello studio, 9 su 17 pazienti avevano un’espansione in volume dell’ippocampo pari all’1% in più, un aumento sufficiente per riportare indietro l’età del cervello di diversi anni e migliorare le capacità cognitive.
Lo stile di vita fa la differenza
“È possibile scegliere uno stile di vita che promuova la rapida atrofia cerebrale e la demenza o uno che accelera la crescita del cervello e la vitalità. È necessario decidere se si possano o meno fare delle scelte qutidiane per ringiovanire il cervello”
ha detto l’autore principale dello studio Majid Fotuhi
Lo studio ha mostrato dati estremamente importanti nonostante alcuni limiti dati dalla scarsa dimensione del campione e dalla mancanza di un gruppo di controllo.
“La salute del cervello è indissolubilmente legata allo stato di salute generale di ogni persona; chi non ha lesioni al cervello e/o disturbi del pensiero o dell’umore, può vivere una vita più sana, e avrà un minor numero di malattie croniche e si manterrà in salute anche in età avanzata. Al di là di questo, coloro che riescono ad ottimizzare vari comportamenti dello stile di vita, tra cui il sonno, l’attività fisica e la nutrizione, sono in grado di ottimizzare quasi tutti gli aspetti delle funzioni del cervello”
ha aggiunto Peabody.
Fonte: Journal of Prevention of Alzheimer’s Disease
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