Coaching psicologico: uno strumento di supporto allo sviluppo individuale

COACHING PSICOLOGICO

COS’E’ IL COACHING PSICOLOGICO?

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente diffusione del coaching psicologico, inteso come un‘azione formativa finalizzata allo sviluppo individuale, ma in cosa consiste, nello specifico, tale azione formativa?

Il coaching psicologico può essere definito come uno strumento di sviluppo che ha come obiettivo quello di supportare l’individuo, o un gruppo, nell’incremento delle capacità possedute e delle potenzialità inespresse, in relazione ad uno specifico contesto (Borgogni e Petitta, 2003). Il fulcro del coaching psicologico, quindi, è la funzione di supporto, sostegno e protezione che fornisce all’individuo.

 

COME FUNZIONA IL COCHING PSICOLOGICO?

Alla base dell’intervento di coaching psicologico c’è la relazione tra coach e coachee. Per l’efficacia dell’intervento è fondamentale che tra i due protagonisti del processo si instauri un’alleanza di lavoro, costruita sulla fiducia reciproca, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi congiuntamente definiti (Borgogni e Petitta, 2003).

La prima fase di un intervento di coaching psicologico, infatti, è costituita dal colloquio con il coachee, in cui si stipula un contratto di coaching, si pongono le basi della relazione, si definiscono gli obiettivi e si implementano le strategie d’azione (ICF, 2000).

Nei successivi incontri il coach monitora i progressi del coachee e lo incoraggia, spronandolo a prefissarsi obiettivi sempre più elevati, sostenendolo nel raggiungimento degli obiettivi delineati, fornendogli strumenti e risorse aggiuntive per facilitare l’elaborazione di nuove strategie (ICF, 2000).

Coaching psicologico: uno strumento di supporto allo sviluppo individuale

 

AMBITI APPLICATIVI DEL COACHING PSICOLOGICO

Lo strumento di coaching psicologico può essere applicato sia in ambito life, sia in ambito organizzativo:

  •  Ambito life: in questo ambito l’azione di coaching ha come obiettivo lo sviluppo di quegli aspetti personali e psicologici che riguardano la sfera più profonda dell’individuo (Kilburg, 1996), come la consapevolezza di sé, la motivazione ad agire, le capacità comunicative, l’efficacia interpersonale, le competenze sociali etc, superando, in questo modo, gli atteggiamenti limitanti che condizionano la propria vita e migliorando sia la relazione con sé stessi sia quella con gli altri (ICF 2000, Kilburg 1996).

 

  • Ambito organizzativo: oggi le organizzazioni sono molto attente alla formazione dei propri dipendenti e scelgono di investire per il loro potenziamento. L’azione di coaching in ambito organizzativo mira ad incrementare la resilienza del lavoratore, ad aumentarne la performance, a velocizzare l’apprendimento di nuovi ruoli, a migliorare la gestione di situazioni critiche, ad imparare a gestire efficacemente le trasformazioni organizzative etc. (Mckelley e Rochlen, 20017; Stern, 2004).

 

L’EXECUTIVE COACHING

Con l’espressione “executive coaching”, introdotta dalla Federazione Internazionale del Coaching (ICF), si intende un tipo specifico di coaching psicologico – organizzativo, finalizzato allo sviluppo di coloro che ricoprono ruoli chiave e di responsabilità all’interno delle aziende.

La pratica dell’executive coaching si basa sulla relazione tra un coach esperto e un individuo, o un gruppo, ed ha lo scopo di supportare il raggiungimento dei risultati basati sugli obiettivi che coach e coachee hanno precedentemente stabilito (ICF, 2000).

Al centro dell’executive coaching c’è lo sviluppo organizzativo, per questo motivo, è fondamentale che l’executive coach abbia una buona conoscenza dell’organizzazione, delle politiche gestionali ed economiche, della leadership e del management (Diedrich e Kilburg, 2001).  Questo però non basta: l’executive coach deve anche avere una profonda conoscenza del comportamento umano, per poter lavorare efficacemente con persone di successo, competenti e ambiziose (Diedrich e Kilburg, 2001).

Da qui si intuisce la necessità di un coach psicologo, in quanto lo psicologo risulta essere l’unica figura professionale ad avere gli strumenti adatti per ricoprire efficacemente il ruolo di coach (Broatman, Liberi e Wasylyshyn, 1998).

Grazie al suo background formativo, infatti, il coach psicologo riesce a padroneggiare strategie e strumenti che gli permettono, da un lato di vincere le resistenze psicologiche del coachee, dall’altro di supportarlo nel suo percorso di sviluppo (Broatman, Liberi e Wasylyshyn, 1998).

 

CONCLUSIONI

La letteratura sul tema, conferma l’efficacia del coaching psicologico nel facilitare il raggiungimento degli obbiettivi che coach e coachee hanno congiuntamente stabilito. Si riscontra infatti:

  • un incremento della produttività quatto volte maggiore rispetto ad altre tecniche di formazione (Olivero, Bane, Kopelma, 1997)
  • una maggiore soddisfazione sia lavorativa sia nella vita quotidiana da parte di coloro che hanno partecipato ad un intervento di coaching (Bowles e Picano, 2006)
  • una maggiore consapevolezza da parte dei coachee, circa le nuove abilità, capacità e competenze relazionali acquisite (Wasylyshyn, Gronsky e Haas, 2006).

Riferimenti:

Borgogni, L. (Ed.). (2008). Valutazione e motivazione delle risorse umane nelle organizzazioni (Vol. 6). FrancoAngeli.

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