FCP > Corsi Ondemand di Psicologia e Psicoterapia > Acceptance and Commitment Therapy (ACT) per Bambini e Adolescenti
32 ore | PESI Italia srl, IESCUM e ACT Italia, ti offrono in esclusiva italiana una Master Class con alcuni tra i massimi esperti italiani e internazionali in ACT e processed based therapy, che condurranno i partecipanti in un percorso attraverso la teoria e le pratiche cliniche, ricco di strumenti, procedure ed esempi clinici.
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PESI Italia srl, IESCUM e ACT Italia, ti offrono in esclusiva italiana una Master Class con alcuni tra i massimi esperti italiani e internazionali in ACT e processed based therapy, che condurranno i partecipanti in un percorso attraverso la teoria e le pratiche cliniche, ricco di strumenti, procedure ed esempi clinici.bbiamo vissuto e continuiamo a vivere momenti difficili, caratterizzati da incertezza, che hanno prodotto sofferenza e fatto emergere nuove fragilità in tutti noi e in particolare nelle popolazioni particolarmente esposte dei bambini e degli adolescenti.
Il modello cognitivo-comportamentale dell’ACT – Acceptance and Commitment Therapy negli ultimi venti anni ha dimostrato la sua solida efficacia in molti ambiti e in particolare la sua intrinseca duttilità nell’intervento con bambini e adolescenti. La visione che l’ACT ha della sofferenza umana come parte costituente dello sviluppo e dell’esistenza la rende, inoltre, un aiuto particolarmente potente nell’affrontare gli attuali eventi storici e le conseguenti sfide sociali.
Alcuni tra i massimi esperti italiani e internazionali in ACT e processed based therapy condurranno i partecipanti in un percorso attraverso la teoria e le pratiche cliniche, ricco di strumenti, procedure ed esempi clinici.
La Master Class Acceptance and Commitment Therapy (ACT) per Bambini e Adolescenti è così composta:
Steven Hayes
In questo speech, Steven Hayes, fondatore del modello ACT, descriverà gli ultimi progressi scientifici e le ricerche più avanzate che hanno portato al perfezionamento dell’Acceptance Commitment Therapy.
Gli interventi evidence-based si stanno spostando sempre di più sui trattamenti terapeutici basati sul processo, di cui l’ACT è un esempio fondamentale.
Il focus della ricerca e degli interventi coerenti con i suoi risultati, mostrano infatti che la direzione da seguire è quella che si focalizza sui processi di cambiamento, empiricamente definiti, e che siano dinamici, progressivi, multilivello e legati al contesto.
Attraverso la presentazione degli esiti di ricerche e meta-analisi, il prof. Hayes mostrerà quanto uno dei costrutti centrali del modello ACT, quello della flessibilità psicologica, risulti estremamente efficace nel comprendere e sostenere il cambiamento verso il benessere psicologico e psico-fisico.
Paolo Moderato e Giovambattista Presti
Anche la psicologia clinica dello sviluppo è stata, per quasi un secolo, dominata dalla prospettiva psicoanalitica, come del resto la psicologia clinica dell’adulto. La competizione scientifica, motore dell’avanzamento della conoscenza, è stata tutta interna al movimento psicoanalitico stesso, si pensi solo al lacerante conflitto Anna Freud e Melanie Klein. A partire dagli anni ottanta, anche la psicologia clinica dello sviluppo e dell’adolescenza finalmente si affranca, trovando nuova vita grazie ai contributi dell’analisi del comportamento, la disciplina che costituisce il nucleo fondante dell’ACT e della scienza contestualista del comportamento umano, cioè della CBT di terza onda.
Possiamo azzardare che lo sviluppo della psicologia clinica dell’infanzia ha quasi preceduto lo sviluppo dell’ACT con gli adulti. Di sicuro possiamo dire la nuova dimensione processuale che caratterizza, e anche va oltre l’ACT, si adatta molto bene disegnare gli interventi clinici in quella fase della vita che si caratterizza per una processualità continua, intesa come insieme dinamico di cambiamenti, ordinati e fasici, all’interno di un sistema naturale, compreso quello interiore, i cui eventi sono collegati sistematicamente l’uno all’altro, sia causalmente che funzionalmente.
Nel corso della mattina, seguendo l’impostazione proposta il giorno prima da S. Hayes, impareremo a fare l’analisi dei processi ACT e a capire quali principi vi siano sottesi, e come questi principi possano essere applicati in procedure di intervento.
Lisa Coyne
Studi epidemiologici stimano un tasso di prevalenza del 28.8% lungo tutta la vita per i disturbi d’ansia (Kessler et al, 2005) ed una recente meta-analisi di 87 studi in 44 Paesi ha stimato l’attuale prevalenza a livello globale dei disturbi d’ansia al 7.3% (4.8-10.9%, con aggiustamenti per differenze metodologiche fra i vari studi, Baxter, Scott, Vos, & Whiteford, 2012). Mentre i trattamenti basati sull’esposizione per l’ansia ed il DOC in popolazioni di giovani e adulti ha un forte supporto empirico, c’è ampio spazio per apportare miglioramenti. In termini di risultati, l’analisi delle intenzioni al trattamento suggeriscono che circa 1 individuo su 5 abbandona i trattamenti basati sull’esposizione (Hofmann and Smits, 2008; Ong et al. 2016) ed una proporzione significativa di giovani non migliora o subisce delle ricadute (eg Ginsburg et al., 2013; 2018). Inoltre, è improbabile che i medici utilizzino i trattamenti basati sull’esposizione anche quando essi sono richiesti (Freihart et al, 2004; Deacon et al., 2013; Sars & Van Minnen, 2015), a causa del loro stesso evitamento esperienziale (Meyer et al., 2014; Scher, Herbert & Forman 2015). A complicare le cose, la semplice aggiunta dell’ACT all’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP) non porta a risultati migliori dimostrabili (Twohig et al., 2018). Così, mentre l’esposizione funziona, essa potrebbe funzionare meglio ed i clinici potrebbero sviluppare maggiori competenze e flessibilità nel suo utilizzo. Molto probabilmente servirebbe un “approccio microanalitico” centrato sul paziente (Twohig et al., 2018) per migliorare i risultati degli approcci basati sull’esposizione per gli individui nei loro specifici contesti.
Questo workshop rivolto a professionisti con qualche esperienza o con l’ACT o con l’Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP), esplorerà come utilizzare l’ACT per migliorare i trattamenti basati sull’esposizione con bambini e adolescenti, supportando la loro curiosità, volontà, flessibilità e l’azione guidata da valori. Nello specifico, la relatrice discuterà di come incorporare specifiche strategie ACT nell’esposizione, per rafforzare l’apprendimento inibitorio nel trattamento basato sull’esposizione. Esempi clinici saranno utilizzati per illustrare le tecniche terapeutiche, in aggiunta ai contenuti didattici del workshop.
A seguito di questo workshop, i partecipanti saranno in grado di:
Louise Hayes
In adolescenza tutto cambia. Improvvisamente possiamo vedere la nostra infanzia e le ferite del passato in modo che possono confonderci e rendere più difficile comprendere chi siamo e come ci adattiamo. In quella fase si entra in un periodo di crescita sociale, propensi verso il mondo esterno fatto di amicizie, connessioni sociali e indipendenza. Il periodo dello sviluppo comporta cambiamenti significativi nel senso del Sé, in quello attribuito agli aspetti fisici, alle amicizie ed alla comunità. Al giorno d’oggi, i giovani devono anche saper gestire tutto ciò in un contesto di cambiamenti sociali che comportano crisi esistenziali. Può essere difficile per ciascuno di noi farvi fronte, ma pensate a come tutto ciò possa essere ancora più complesso sulle spalle dei giovani. Ci sono tanti giovani che sperimentano il trauma.
Nonostante ciò, i giovani possono trovare modi per crescere più forti. In questo workshop si discuterà delle competenze terapeutiche intermedie e avanzate per dimostrare come aiutare i più giovani a costruire percorsi fondati sulla speranza. Il modello DNA-V è una sintesi della Contextual Behavior Science (CBS) per la crescita. Tale modello utilizza le ricerche prodotte dalla scienza evoluzionistica, la scienza comportamentale, l’ACT, la ricerca sulla compassione e la Psicologia Positiva per creare un nuovo paradigma, al fine di promuovere un percorso di vita più significativo. Utilizzeremo il DNA-V per sperimentare in pratica come sviluppare compassione, connessione ed un senso del Sé più profondo.
Obiettivi didattici:
Francesco Dell’Orco e Marta Schweiger
All’interno del panorama delle psicoterapie cognitivo-comportamentali esistono diversi protocolli d’intervento empiricamente validati rivolti a soggetti in età evolutiva. Una delle caratteristiche che li accomuna è di essere per lo più adattamenti e miniaturizzazioni di modalità e strumenti pensati per gli adulti. Ancora, questi protocolli descrivono per la maggior parte procedure finalizzate alla cura, ovvero hanno come obiettivo quello di esplicitare interventi in grado di ridurre sintomi che vengono descritti come clinicamente significativi. L’ACT si è rivelata e si rivela tutt’oggi uno strumento di lavoro decisamente interessante nel trattamento delle problematiche, ma più in generale delle sfide, dell’adolescenza. L’approccio dell’ACT e della scienza contestualista allo sviluppo è differente e mira a descrivere i fattori responsabili di una crescita sana. Il modello DNA-V (Ciarrochi & Hayes, 2014) rappresenta a oggi lo strumento più definito e funzionale in questo senso; fa luce sull’intero arco di sviluppo che porta un bambino a diventare un giovane adulto e sulle condizioni necessarie perché questa crescita avvenga in modo forte e flessibile.
Gli obiettivi di questo intervento sono:
I partecipanti a questo workshop impareranno:
Koa Wittingham
In questa sessione, Koa Wittingham introdurrà un approccio comportamentale evoluzionistico, contestuale e dello sviluppo, al fine di supportare i genitori e la loro funzione di parenting, dimostrando come all’interno di tale quadro si possa attingere senza contraddizioni alla letteratura relazionale-emotiva e a quella comportamentale. Saranno discusse le evidenze a sostegno dell’uso dell’ACT per supportare i genitori e la funzione di parenting e l’uso dell’Hexaflex nella relazione genitore-figlio sarà introdotto ed esplorato come modo per concettualizzare l’ACT nel lavoro con le famiglie. Infine, in questo workshop si esploreranno tecniche pratiche e se ne discuterà il loro utilizzo con popolazioni di genitori e bambini diverse.
Obiettivi didattici:
Anna Prevedini e Francesca Pergolizzi
Gli interventi comportamentali e in particolare il parent traning comportamentale sono indicati dalle principali linee guida internazionali come la prima linea di intervento per i disturbi esternalizzanti in età evolutiva (es. disturbi del comportamento). Anche in altri disturbi dell’età evolutiva come quelli internalizzanti (es. fobie, DOC, ecc.) e i disturbi del neurosviluppo (ADHD e autismo), il coinvolgimento attivo, collaborativo e costante dei genitori nell’intervento rivolto al figlio è indicato come auspicabile se non fondamentale. In quasi tutti i casi di disagio e sofferenza in età evolutiva, infatti, le figure principali di accudimento sono coinvolte nelle dinamiche connesse ai sintomi dei figli, sia come potenziali fattori di mantenimento sia come potenziali fattori di cura e resilienza.
Osservazioni cliniche ed empiriche suggeriscono che genitori e caregiver che hanno imparato “che cosa fare”, sono comunque sollecitati da emozioni, pensieri, regole, e impulsi che fanno parte della loro storia di apprendimento e che li ostacolano nel consolidare e implementare le nuove strategie apprese durante il training o le terapie comportamentali. Relational Frame Theory, Acceptance and Commitment Therapy e alcuni strumenti applicativi basati su ACT e RFT come la Matrice ACT sono approcci molto utili a evidenziare e superare l’ostacolo degli schemi di azione automatici e inefficaci, in favore di una genitorialità percepita come più consapevole, intenzionale ed efficace nel tempo.
Durante questo intervento, sarà evidenziata l’importanza dei processi del modello ACT e della teoria del linguaggio e della cognizione su cui si basa, l’RFT, nell’analisi dei comportamenti genitoriali adattivi e disadattivi, in particolare nel contesto di una genitorialità difficile e fonte di stress. A questo scopo saranno presentati strumenti per applicare l’ACT nel lavoro individuale e di gruppo con i genitori.
Dopo il training I partecipanti:
Elena Campanini e Francesca Pergolizzi
Anche i bambini soffrono!
L’ACT offre un promettente approccio terapeutico transdiagnostico per un’ampia gamma di problemi di salute mentale dei bambini e degli adolescenti, negli ultimi tre anni post Covid ha subito un preoccupante incremento, basti vedere i dati relativi le richieste di aiuto presso le varie NPI. Sebbene la ricerca sull’ACT a favore di giovani pazienti sia ancora in fase di sviluppo, vi è un incoraggiante supporto teorico ed empirico in questo settore. Una recente meta-analisi dell’efficacia dell’ACT per i bambini e adolescenti ha rilevato che l’ACT era più efficace del trattamento tradizionale per ansia, depressione e altre difficoltà mentali e comportamentali (Fang & Ding, 2020a). Infatti, nonostante l’ACT, inizialmente, sia stato studiato per interventi solo con gli adulti, negli ultimi anni la sua applicazione è stata estesa gradualmente sempre più al mondo dei giovani e dei bambini, con la pubblicazione di alcuni casi clinici ed in seguito anche con ricerche più accurate e mirate. Le prime review come quella di Murrell e di Scherbarth, nel 2006, hanno analizzato e mostrato l’efficacia dell’intervento ACT per l’anoressia nervosa e i disturbi d’ansia in età evolutiva. Lisa Coyne, ed altri (2011), hanno dimostrato l’applicazione dell’act a disturbi complessi come la depressione, anoressia, psicosi e disturbo ossessivo compulsivo.
In questa Master Class intendiamo mostrare come è possibile personalizzare e adattare le procedure che promuovono la flessibilità psicologica nei bambini con problemi di ansia e depressione utilizzando linguaggi compatibili con le fasi evolutive dei piccoli pazienti, mediante metafore, storytelling, esercizi esperienziali che facilitano in modo significativo la capacità di affrontare le vulnerabilità personali, ampliare la visione di sé al di là delle etichette, e potenziare la consapevolezza di se e di ciò che è importante per la propria vita, in tutti i contesti di vita. Obiettivi specifici del webinar sono: come fare concettualizzazione del caso, come proporre di pratiche di mindfulness per promuovere i 6 processi act, come misurare i cambiamenti in termini qualitativi e quantitativi, come utilizzare strategie di playtherapy nella prospettiva act.
Le registrazioni dei corsi a cui ti sei iscritta/o sono elencati nella tua Area Riservata, a cui puoi accedere effettuando il login. Ciascun corso, gratuito e/o a pagamento, ti rimane accessibile per 12 mesi dalla data di registrazione, salvo differenti informazioni fornite nel programma.
L’eventuale presenza di crediti ECM, ed il relativo numero di crediti, viene indicata ad inizio pagina e nel box di iscrizione. Se presenti, all’interno del programma c’è un paragrafo “Crediti ECM” in cui poter visualizzare la data a partire dalla quale potrai effettuare il quiz ECM e la data massima entro cui riuscire a superarlo con successo. Tali informazioni e date sono riportate anche nel box di iscrizione.
Per calcolare le tempistiche di accreditamento bisogna far riferimento alla “Data di scadenza del Quiz ECM” indicata nello specifico corso di formazione, NON alla data in cui viene superato il Quiz ECM. La data di scadenza del Quiz ECM la trova indicata nella pagina del corso, sia nel box di iscrizione che nel paragrafo dedicati a Crediti ECM.
Ebbene, entro 90 giorni dalla data di scadenza del Quiz ECM dobbiamo comunicare i dati ad AGENAS. A sua volta AGENAS trasmetterà i dati al COGEAPS e solo a quel punto le risulteranno accreditati.
Mediamente, consigliamo quindi di calcolare circa 4 mesi dalla data di scadenza del Quiz ECM. Precisiamo, in ogni caso, che l’Attestato di acquisizione ECM del corso a cui ha partecipato, vale come certificazione dei crediti acquisiti.
Sì, il corso rilascia un attestato di partecipazione.
Tutti i corsi di FCP, con speaker internazionali, dispongono di traduzione in italiano. In particolare: i Corsi online e le Master Class dispongono di interpretariato simultaneo, i Corsi Ondemand dispongono di sottotitolazione e/o voice over in italiano, i Corsi residenziali – in-person – dispongono di interpretariato simultaneo o consecutivo. Tali informazioni vengono generalmente specificate sulla pagina di presentazione di ciascun corso.
La presenza di materiale extra dipende dal docente e dal corso specifico: solitamente ci sono pdf contenenti i power point del docente.
18 recensioni per questo corso
Antonella Tripani (proprietario verificato) –
Formazione di grande qualità, docenti preparati e generosi. Spunti e pratiche interessanti per la mia professione
Sofia Gusmeroli (proprietario verificato) –
.
Eros Vallenari (proprietario verificato) –
Ottimo
Eros Vallenari (proprietario verificato) –
Ottimo
Giuseppina Pappalardo (proprietario verificato) –
corso molto formativo, soprattutto grazie alla professionalità e alla preparazione degli insegnanti