FCP > Corsi Online in Psicologia e Psicoterapia > Teoria Polivagale e Famiglia Moderna. Costruire Sicurezza e Connessione
PESI Italia srl è il Partner ufficiale italiano del Polyvagal Institute di Stephen Porges ed assieme all’Istituto ti offriamo l’opportunità di partecipare alla Masterclass sull’uso della Teoria Polivagale e le sue applicazioni nel contesto della famiglia moderna, assieme a Stephen Porges, Vincenzo Caretti, Deb Dana, Gabor Maté e altri importanti esperti internazionali!
Sin dalla sua nascita nel 2020, il Polyvagal Institute ha condiviso e insegnato i fondamenti della Teoria Polivagale e la sua applicazione in ambito personale e professionale.
Attraverso numerose pubblicazioni di libri, webinar, eventi dal vivo e corsi, il PVI ha portato il mio lavoro e la mia ricerca a studenti e professionisti di tutto il mondo.
È con grande entusiasmo e orgoglio che annunciamo l’organizzazione di una prestigiosa Masterclass sull’applicazione della Teoria Polivagale al contesto della famiglia moderna e delle relazioni familiari in generale.
Dr. Stephen W. Porges
Sviluppatore della Teoria di Polivagale e co-fondatore del Polyvagal Institute
In questa Masterclass, abbiamo riunito alcuni dei migliori e più brillanti esperti di tutto il mondo, affinché condividano il loro lavoro, la loro ricerca e la loro prospettiva sul tema della famiglia moderna, in particolare attraverso una lente polivagale.
Durante la Masterclass si parlerà di:
Il corso si terrà il 14, 15 e 16 Giugno 2024 per un totale di 16 ore.
Tutte le sessioni vengono svolte su ZOOM, con servizio di interpretariato simultaneo in lingua italiana. Verranno inoltre video registrate e tutti i video ti rimarranno disponibili per 12 mesi nella tua area riservata di FCP.
Stephen W. Porges, PhD, USA
Creatore della Teoria Polivagale, scienziato, docente e co-fondatore del Polyvagal Institute
Gabor Maté, MD, Canada
Medico ed esperto di trauma, con un interesse specifico per lo sviluppo infantile e l’impatto del trauma sulla salute mentale e fisica
Deb Dana, LCSW, USA
Esperta nell’applicazione della Teoria Polivagale alla terapia e all’intervento sul trauma, assistente sociale e co-fondatrice del Polyvagal Institute
Arielle Schwartz, PhD, USA
Psicoterapeuta infantile e per adulti, specializzata in terapie trauma-informed e centrate sul corpo
Sue Carter, PhD, USA
Scienziata, docente ed esperta di endocrinologia dei legami affettivi e sociali e del comportamento
George Thompson, MD, USA
Psichiatra infantile, specializzato nel trattamento dei giovani traumatizzati e nelle risposte alle crisi centrate su un approccio polivagale
Vincenzo Caretti, PhD, Italia
Psicologo clinico, psicoanalista, Professore presso il Dipartimento di Psicopatologia dello Sviluppo
Eugene Ellis, MA, Regno Unito
Psicoterapeuta specializzato in Arti Integrative, fondatore di BAATN, esperto di temi relativi alla razza e all’intersezionalità
Tayseer Hassoon, MD, Siria
Psichiatra, formatore e supervisione in salute mentale e supporto psicosociale presso il MHGAP WHO-Syria
Liza Morton, PhD, Regno Unito
Docente di psicologia presso la Glasgow Caledonian University e docente del programma di dottorato in Consulenza Psicologica
Verena König, Germania
Terapeuta specializzata nel trauma, in particolare rispetto alle esperienze infantili e al sistema nervoso
Anthony Gorry, Regno Unito
Artista, cantautore, produttore, remixer e direttore musicale
Dalle 8.45 alle 9.15
Stephen Porges, dalle 9.15 alle 10.45
La teoria polivagale fornisce una nuova comprensione del comportamento normale e atipico, della salute mentale, dei disturbi psichiatrici e delle malattie croniche. Incorporando una prospettiva evolutiva, la teoria spiega come la regolazione della funzione autonomica costituisca la “piattaforma” neurale su cui si basano il comportamento sociale e lo sviluppo di relazioni di fiducia. La teoria spiega come le esperienze di abuso e di trauma possano sintonizzare il nostro sistema nervoso a rispondere ad amici, caregivers e insegnanti come se fossero nemici. Inoltre, la teoria spiega come i segnali di sicurezza invertano queste sfide, ottimizzando lo stato autonomo per promuovere processi omeostatici che supportano la salute, la crescita, il ripristino delle funzioni, la resilienza e la socialità.
Verena Koenig, dalle 11.00 alle 12.15
Individui, coppie, famiglie, nazioni e comunità di appartenenza si trovano ad affrontare conflitti complessi che spesso persistono da molte generazioni. Spesso i contesti in cui si svolgono questi conflitti sono stretti e rigidi, come una corazza protettiva. Al loro interno c’è poco spazio per lo sviluppo e la guarigione, ma una grande quantità di senso di impotenza, di sopraffazione e rigidità.
La posizione difensiva cronica, riflesso del trauma transgenerazionale, mina il senso di connessione. Gli effetti di questi traumi collettivi e individuali si manifestano in sistemi nervosi persistentemente disregolati. Invece di incontri di co-regolazione, spesso assistiamo a cicli di rievocazione del trauma ed escalation.
Riconoscere i diversi contesti può costruire un percorso di guarigione delle connessioni.
Espandere il contesto, integrando nuove prospettive e aprendo nuovi spazi di incontro, può aiutare a rompere gli schemi ripetitivi e a infondere nuova vitalità nelle relazioni bloccate. La contestualizzazione crea connessioni, fornisce un orientamento e permette di cambiare prospettiva per favorire la pace, riportando a un senso di sicurezza.
Vincenzo Caretti, dalle 14.15 alle 15.30
La presentazione verrà inserita nei prossimi giorni.
Liza Morton, dalle 15.45 alle 17.00
Un numero crescente di persone convive con problemi di salute fisica. Questo può significare dover affrontare sintomi, monitoraggio medico e trattamenti invasivi che possono essere dolorosi, angoscianti e depotenzianti, con un potenziale impatto sul funzionamento quotidiano, sulle relazioni, sulle finanze, sul senso di sé e sulle scelte di vita. Tuttavia, l’impatto psicologico dell’esposizione al trauma medico è raramente riconosciuto o affrontato.
Questo intervento considera come lavorare terapeuticamente con i clienti che vivono con una condizione di salute grave e cronica e che hanno subito un trauma medico, attraverso una lente polivagale. Inoltre, vengono presi in considerazione gli sforzi per prevenire e mitigare il trauma medico e migliorare i sentimenti di sicurezza psicologica, promuovendo un approccio all’assistenza sanitaria basato sulla Teoria Polivagale. L’intervento è tenuto da una psicologa, Docente di Psicologia con una doppia esperienza: quella di sopravvissuta a una cardiopatia congenita di prima generazione (CHD), dipendente da un trattamento medico pionieristico fin dalla nascita, e quella di operatore della salute mentale che contribuisce agli sviluppi all’avanguardia nella ricerca, nella politica e nella pratica del trauma.
Anthony Gorry & Stephen Porges, dalle 08.30 alle 09.25
Stephen Porges e Anthony Gorry discutono del loro nuovo genere musicale, la Polyvagal Music (PVM), e del suo potere curativo per le vittime di traumi di tutte le età. Questo nuovo genere musicale non si basa solo sulla relazione tra tempi e frequenze uditive, ma integra anche i ritmi intrinseci del corpo, tra cui la frequenza cardiaca, la respirazione, la pressione sanguigna, il tono vascolare e il fluido spinale cerebrale. Le caratteristiche di questi ritmi corporei endogeni (ad esempio, la variabilità della frequenza cardiaca) riflettono lo stato della regolazione neurale delle strutture viscerali. In casi di malattia, stress cronico o trauma, questi ritmi corporei diventano disregolati, perdendo ampiezza e caratteristiche specifiche. La musica polivagale mira a ripristinare e ottimizzare la loro funzione, riattivando questi ritmi attraverso composizioni uniche, modulando ritmicamente il tempo e altre caratteristiche acustiche.
La discussione spiegherà come la scienza della regolazione neurale del sistema nervoso autonomo, sperimentata dal dottor Porges nel corso di oltre 5 decenni, abbia informato la creatività di Anthony Gorry nel decostruire gli elementi costitutivi della composizione musicale e poi di codificare sistematicamente la formula della Musica Polivagale all’interno di una composizione unica e originale, che non solo ha un bel suono, ma che segnala al cervello di migliorare le funzioni omeostatiche.
Eugene Ellis, dalle 9.30 alle 10.45
La brutalità del razzismo storico e la sua eredità sulle vittime e sui testimoni è vecchia di secoli e porta con sé un trauma irrisolto che è stato trasmesso da una generazione all’altra. Questa trasmissione generazionale del trauma razziale all’interno di famiglie razzializzate e non, ha bisogno di molta più attenzione di quanta ne riceva e rappresenta una chiave importante per comprendere la sfida di avere conversazioni sulla razza e trasformarle. Questo intervento analizzerà la giustizia razziale e sociale come esperienza incarnata e analizzerà la necessità di comprendere e di prestare attenzione alla nostra esperienza incarnata prima che il lavoro di decostruzione dell’ingiustizia possa iniziare.
Tayseer Hassoon, dalle 11.00 alle 12.15
La presentazione verrà inserita nei prossimi giorni.
George Thompson, dalle 14.00 alle 15.15
La capacità di un genitore di ascoltare pienamente e profondamente l’esperienza del proprio figlio costituisce la base per un attaccamento sicuro e una vita che abbia senso. Questa competenza dipende dalla capacità del genitore di tollerare, accogliere e abbracciare ciò che il figlio sente e pensa, spera e teme, si chiede ed esplora. L’ascolto polivagale può aiutare i genitori a imparare non solo a tollerare le esperienze che il loro bambino sta vivendo, ma anche a tollerare meglio qualunque cosa l’esperienza del loro bambino stia suscitando in loro.
Daniel Siegel chiama la nostra capacità di rimanere in contatto con un’esperienza e rimanere emotivamente regolati, la nostra Finestra di Tolleranza. L’ampiezza di questa finestra riflette quanta capacità abbiamo di rimanere presenti e trasmettiamo questa ampiezza ai nostri figli. Possiamo adottare misure per ampliare le nostre finestre e preparare i nostri figli a essere ancora più tolleranti e presenti. Sostenere la capacità dei nostri figli di rimanere presenti innesca un circolo virtuoso in cui possono prestare attenzione alle esperienze degli altri, costruendo ulteriormente sicurezza, fiducia e connessione che garantiranno successo e soddisfazione come individui. In definitiva, tale ascolto e presenza possono migliorare la nostra sopravvivenza come specie.
Arielle Schwartz, dalle 15.45 alle 17.00
Il trauma complesso si verifica in seguito all’esposizione ripetuta o cronica a eventi minacciosi dai quali è impossibile fuggire. Nel contesto del trauma evolutivo, questi eventi producono un dilemma irrisolvibile per il bambino, che si trova in bilico tra la spinta biologica all’attaccamento e il bisogno di sopravvivere e di sfuggire a un caregiver che rappresenta una fonte di minaccia. Gli individui con PTSD complesso e traumi evolutivi della prima infanzia sono più a rischio di dissociazione o di “allagamento emotivo”. Entrambi possono portare a una ri-traumatizzazione se non vengono gestiti bene da chi si occupa del trattamento.
In questo intervento, la dottoressa Arielle Schwartz, psicologa clinica e specialista nel trattamento dei traumi complessi, spiega il valore della teoria polivagale nel trattamento dei traumi relazionali e di attaccamento. La teoria polivagale ci permette di affrontare le radici fisiologiche che sono alla base dei sintomi fisici e mentali. Ne uscirete con una comprensione approfondita di come lavorare in modo compassionevole con le emozioni, le sensazioni e l’eccitazione psicofisiologica che tipicamente si verificano con i traumi dello sviluppo e gli stati dissociativi.
La terapia è sempre una combinazione di testa e cuore, di scienza e arte. Questo approccio integrativo è radicato nei principi dell’assistenza informata sui traumi, insieme a un modello relazionale che che coinvolge i clienti in un processo interpersonale ricco di trasformazioni.
Sue Carter, dalle 08.45 alle 09.45
L’ossitocina è una molecola peptidica con una moltitudine di funzioni fisiologiche e comportamentali. In base alla sua associazione con la riproduzione, compresi il legame sociale, il comportamento sessuale, la nascita e il comportamento materno, l’ossitocina è stata chiamata anche “l’ormone dell’amore”. Questa presentazione esaminerà i parallelismi tra il potere curativo dell’ossitocina e l’amore.
Come descritto in questa sede, rimangono molti miti e lacune nelle conoscenze sull’ossitocina e sull’amore. Ne vengono descritti alcuni e si ipotizza che i potenziali benefici sia dell’amore che dell’ossitocina possano essere meglio compresi alla luce delle interazioni con sistemi più antichi, tra cui il sistema nervoso autonomo, la vasopressina e il sistema immunitario. L’ossitocina è antinfiammatoria ed è associata a sistemi sociali di evoluzione relativamente recente, rispetto a una serie di sfide necessarie per la sopravvivenza e la riproduzione dei mammiferi. Le funzioni condivise dell’ossitocina, del nervo vago e dell’amore hanno profonde implicazioni per la salute e la longevità, tra cui la prevenzione e il trattamento dell’eccesso di infiammazione e dei disturbi correlati, soprattutto quelli che si verificano nei primi anni di vita e durante i periodi di minaccia cronica o di malattia.
Gabor Maté, dalle 10.00 alle 11.15
Fare il genitore e insegnare è oggi molto più difficile di un tempo e di quanto dovrebbe essere. In Hold On To Your Kids, il dottor Gabor Maté (con lo psicologo dello sviluppo Gordon Neufeld) propone una visione provocatoria e importante del perché di questa situazione e di ciò che possiamo fare per migliorarla e per contrastare il fenomeno.
La radice del problema è che i bambini non guardano più agli adulti per il sostegno emotivo, l’insegnamento dei valori o il modello di riferimento. L’orientamento ai pari si riferisce alla tendenza dei bambini e dei giovani a guardare ai loro coetanei per orientarsi: per il loro senso del giusto e dello sbagliato, per i codici di condotta e per la loro stessa identità. L’orientamento dei coetanei mina la coesione familiare, sabota lo sviluppo sano e favorisceuna cultura giovanile aggressiva e precocemente sessualizzata. Per i genitori, già messi a dura prova dalle esigenze del nostro mondo multitasking e dalle crude realtà economiche, l’orientamento ai pari complica ulteriormente le cose e il compito di allevare i figli. I bambini non sono mai stati destinati per natura a trovarsi in una posizione in cui sono così dominanti nell’influenzarsi l’un l’altro. Questo stato di cose può essere la norma oggi, ma non è né naturale né sano. Storicamente si tratta di uno sviluppo molto recente, dovuto alle influenze economiche e sociali prevalenti a partire dalla Seconda guerra mondiale, che hanno portato a un profondo indebolimento dei legami adulto-bambino.
Questo intervento mira a riportare la genitorialità alla sua naturale base intuitiva e la relazione adulto-bambino alla sua giusta preminenza. I concetti, i principi e i consigli pratici esposti permetteranno ai genitori, agli insegnanti e agli altri adulti che svolgono un ruolo di accudimento di essere per i bambini ciò che la natura ha previsto: la vera fonte di contatto, sicurezza e calore. I genitori devono riacquistare la loro naturale autorità, senza coercizioni, punizioni e conseguenze artificiali. I bambini devono essere protetti dal rischio di perdersi nel mondo emotivamente sterile e culturalmente arretrato dell’orientamento tra pari.
Deb Dana, dalle 11.30 alle 12.45
La presentazione verrà inserita nei prossimi giorni.
Dalle 12.45 alle 13.00
La Masterclass organizzata dal Polyvagal Institute si tiene il 14, 15 e 16 Giugno 2024, per un totale di 16 ore di formazione specialistica.
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