Da sempre abbiamo cercato la felicità un po ovunque, sulla terra, nella spiritualità; un team di ricercatori della Kyoto University hanno provato a cercarla nel nostro cervello.
Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, mostra che individui che presentano (alla risonanza magnetica) un precuneo di dimensioni maggiori, tendono ad essere più felici e soddisfatti della propria vita, suggerendo un possibile punto di convergenza per sperimentare la felicità.
Il precuneus è una regione del lobulo parietale superiore. È nascosta nella fessura mediale longitudinale tra i due emisferi cerebrali. Viene anche chiamata “regione mediale della corteccia parietale superiori”.
Coinvolta in molte funzioni cognitive di ordine superiori (Brain, 2006), rimane comunque difficile capirne l’esatto ruolo, dal momento che le persone perdono la funzione del precuneus solo a causa di lesioni o ictus. Grazie alle neuroimmagini sappiamo che il precuneus è legato “alla coscienza, alla riflessione su se stessi e alla memoria episodica.” In altre parole, è probabilmente in parte responsabile della nostra capacità di vedere noi stessi in maniera cosciente, il pensiero, persona.
Nello studio, che ha coinvolto 51 partecipanti, sono stati valutati due parametri fondamentali: una componente emotiva ed una componente cognitiva. I partecipanti dovevano compilare un questionario in cui si cercava di misurare oggettivamente la felicità, tramite domande su quanto si sentivano felici, per determinare l’intensità delle loro emozioni, e per scoprire il grado di soddisfazione della loro vita.
I ricercatori hanno poi confrontato le informazioni raccolte sul campione con i risultati di una risonanza magnetica del cervello di ciascuno. È emerso che i soggetti tendenzialmente più felici avevano un precuneo di volume maggiore. Ma la dimensione del precuneo condiziona anche l’intensità della felicità, ovvero la capacità di percepirla più o meno intensamente.
“Certo, siamo lontani dal dichiarare che che la felicità risiede nel Precunueo, affermano i ricercatoti, tuttavia questa ricerca fa un po’ di luce sui circuiti neurali coinvolti nel fare esperienza della felicità”.
“Diversi studi hanno mostrato che attraverso la meditazione vi è un aumento di materia grigia proprio nel precuneo”.
Secondo gli autori
“Questa nuova visione del precuneo, in futuro potrebbero essere ideati programmi di intervento volti a massimizzare la nostra capacità di essere felici “
One thought on “Dov’è la felicità? Nuove luci sul ruolo del Precuneo”
Armida says:
Ricordo fin da bambina la paura di perdere i miei genitori era motivo di tristezza infelicità… con l’avanzare della mia vita il mio pensiero setacciando momenti del mio cammino la felicità veniva minata con la ricerca spirituale di status negativi.. quasi come se volessi distruggere la felicità.. come se non mi fosse permesso di essere felice
Ora sono il là con gli anni e convivo tutti i giorni con l’infelicità tanto da ordire una trama dell’autodistruzione per fermare la tristezza. Non riesco più a socializzare nè provare emozioni vorrei che il piccolo barlume di gioia ” trasferirmi in una casetta al mare” ma l’autoterrorismo che scateno dentro di me …. mi rende l’ignoto oscuro.
Mi hanno dato un’etichetta
Sono bipolare.
Armida