Devi davvero ascoltare il tuo cuore! Le persone che sono piĆ¹ consapevoli del loro battito cardiaco riescono a percepire meglio le emozioni delle persone che li circondano, questo quanto emerge da uno studio pubblicato su Cortex .
Riuscire a percepire i segnali provenienti dallāinterno del corpo, come sentire il proprio cuore battere nel petto, ĆØĀ un processo chiamato interocezione. La vista di qualcosa che ci spaventa viene raccontata dal nostro corpo attraverso un aumento della frequenza cardiaca o dalla percezione del palmo della mano suadata. I ricercatori di questo studio hanno ipotizzato che l’interocezione sia un mezzo importante per capire, per entrare in empatia con gli altri.
L’idea da cui nasce questo studio ĆØ che se abbiamo difficoltĆ a distinguere le nostre emozioni, potremmo averne anche per interpretare le emozioniĀ e gli stati mentaliĀ degli altri.
Empathy test
Per indagare quest’ipotesiĀ il gruppo di ricerca dellāUniversitĆ di Oxford, ha chiesto a 72 volontari di contare i loro battiti cardiaci, ma senza usare le dita. I partecipanti hanno poi visto video di varie interazioni sociali e gli sono state, quindi, poste alcune domande che hanno testato la loro capacitĆ di dedurre gli stati mentali dei personaggi, come la paura.
I partecipanti piĆ¹ bravi a contare il proprio battito cardiaco hanno risposto meglio, dimostrando maggiore empatia.
“Erano piĆ¹ empatici”
dice Bird
Non erano perĆ² piĆ¹ bravi a rispondere a domande che non implicavano stati emotivi.
Suggerendo che la nostra capacitĆ di interpretare i segnali dal nostro corpo, ci facilita nella comprensione degli altri quando la comprensione riguarda un’emozione.
DifficoltĆ interocettive, di contro, secondo i ricercatori, probabilmente svolgono un ruolo in una serie di condizioni come lāautismo e la schizofrenia.
Migliorare questa capacitĆ , concludono, potrebbe contribuire ad alleviare alcuni sintomi.
“Questo studio Ā mostra Ā che le abilitĆ interocettive sono impegnate in modi diversi per compiti diversi, ma queste relazioni sono probabilmente molto complesse, quindi sarebbe interessante guardare anche ad altre dimensioni dell’interocezione, come la respirazione”.
dice Anil Seth presso l’UniversitĆ di Sussex a Brighton.
Secondo Ā BirdĀ le difficoltĆ interocettive protrebbero svolgere un ruolo in una serie di sintomi che sperimentato persone con autismo o schizofrenia.
Per esempio, alcune persone con autismo possono essere particolarmente scossi da forti rumori o luci. In uno stato di forte agitazione il cuore comincia a pulsare molto forte aumentanto il livello di eccitazione.
“Per ora ĆØ puramente teorico”, dice Bird, “ma se non riesci distinguere i segnali interni che insorgono da forti rumori e luci brillanti da altri che, invece sono legate al dolore, diviene possibile pensare che segnali [innocui] potrebbero essere interpretati come dolorosi “.
“Non ĆØ ancora stato mostrato se un training sull’interocezione possa in qualche modo migliorare anche la capacitĆ di provare empatia, ma ĆØ un esperimento che vorremmo provare” aggiunge Bird.
Non sappiamo ancora quali effetti potrebbero avere un training sulla nostra capacitĆ di discriminare tra le nostre emozioni e quelle di altre persone.
“Potrebbe migliorare la consapevolezza interocettiva per rendere piĆ¹ difficile la disattivazione dei propri sentimenti da quelli di altri”,
DifficoltĆ interocettive, inoltre, secondo i ricercatori, protrebbero svolgere un ruolo in una serie di condizioni come lāautismo e la schizofrenia. Migliorare questa capacitĆ , concludono, potrebbe contribuire ad alleviarne i sintomi.
Fonte:
From heart to mind: Linking interoception, emotion, and theory of mind
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