L’architettura delle funzioni cognitive

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Come le funzioni cognitive ci permettono di orientare i nostri comportamenti?

Il comportamento che mettiamo in atto tutti i giorni è una risorsa che possediamo ed è necessaria per adattarci al mondo esterno. Quando dobbiamo fare la spesa oppure ci troviamo in macchina e dobbiamo raggiungere un amico in centro, mettiamo in atto una serie di attività che sono il frutto dell’interazione di diversi processi cognitivi che si attivano all’interno delle nostre strutture cerebrali. Acquisendo informazioni sull’ambiente, le funzioni cognitive infatti, elaborano le conoscenze possedute con quelle attuali e ci permettono di orientare e di guidare il nostro comportamento. Non si devono considerare come compartimenti stagni, bensì come dei processi strettamente collegati e interconnessi tra loro che lavorano costantemente per garantire che tutto funzioni al meglio, attivando diverse parti del nostro cervello e formando mappe cognitive che ci permettono di conoscere il mondo che ci circonda.

Quali sono le funzioni cognitive principali?

I processi cognitivi di base dell’essere umano sono: percezione, attenzione, memoria, linguaggio e le funzioni cognitive. Tutte queste funzioni sono strettamente legate all’attività decisionale e alla sfera emotiva.

La percezione

La percezione è un processo automatico che favorisce la sintesi e l’organizzazione delle nostre sensazioni in modo che assumano forme dotate di significato. Organizza ed elabora i dati sensoriali in modo che questi vengano elaborati in processi cognitivi più elevati, come la categorizzazione e l’identificazione di oggetti. Nel caso della percezione visiva per esempio, gli stimoli vengono elaborati prima nella corteccia visiva primaria e nelle altre , posta nel lobo occipitale. Queste informazioni poi proseguono il loro cammino in diverse parti del nostro cervello, fino ad entrare in connessione anche con altre funzioni cognitive, come la memoria e le abilità spaziali, permettendo così un’analisi più profonda dello stimolo.

L’attenzione

L’attenzione è una componente fondamentale per interagire con l’ambiente circostante. Rappresenta una funzione di controllo ed è quindi molto importante per permettere agli altri processi cognitivi di lavorare efficientemente. Rimanere concentrati durante compiti prolungati nel tempo, focalizzarsi su più stimoli contemporaneamente e ignorare quelli non rilevanti, sono gli aspetti principali che caratterizzano l’attenzione e che vengono identificati in neuropsicologia, rispettivamente: attenzione sostenuta, attenzione divisa e attenzione selettiva.

A livello cerebrale, sono coinvolti meccanismi implicati nella selezione delle informazioni sia a livello sottocorticale sia a livello corticale, soprattutto per quanto riguarda l’attenzione selettiva e questo sottolinea come questo processo sia presente in molte parti del nostro cervello, interconnesse con le altre funzioni.

La memoria

La memoria è la capacità di immagazzinare le informazioni che derivano dall’esperienza e che permette di richiamarle in modo consapevole e inconsapevole. Il sistema della memoria è costituito da tre diverse fasi: la codifica, che permette di far entrare l’informazione nel sistema di memoria; l’immagazzinamento, che è la capacità di mantenere nel tempo l’informazione che abbiamo codificato; il recupero, che ci permette di recuperare l’informazione codificata e di utilizzarla a seconda delle necessità.

Esistono diversi tipi di memoria che coinvolgono e attivano diverse parti del cervello: la memoria a lungo termine (MLT) ha capacità illimitate e può conservare informazioni per periodo molti lunghi. Nella MLT rientra la memoria dichiarativa che riguarda la rievocazione di informazioni, verbali e non verbali, in modo consapevole. Questa si suddivide a suo volta in memoria episodica, che racchiude tutte le informazioni relative alla nostra vita sia passata (memoria autobiografica) sia futura (memoria prospettica), e in memoria semantica che permette di dare un significato alle conoscenze che possediamo sul mondo. Vi è un altro aspetto della memoria a lungo termine che viene definita memoria procedurale, che è costituita da conoscenze che non sono esprimibili a parole e che riguardano quindi il saper fare qualcosa, come andare in bicicletta o guidare la macchina. La memoria a breve termine e la memoria di lavoro sono altri tipi di memoria che servono rispettivamente per ritenere momentaneamente l’informazione sensoriale che si sta ricevendo, e per tenere a mente l’informazione ed elaborarla in maniera attiva con lo scopo di raggiungere un determinato obiettivo.

Le funzioni esecutive

Le funzioni esecutive sono una serie di abilità cognitive necessarie per effettuare un comportamento finalizzato, indipendente e adattativo. Sono dei processi cognitivi superiori che supervisionano, direzionano e controllano le altre funzioni cognitive che intervengono nella formazione di comportamenti diretti a uno scopo.Esistono funzioni esecutive calde e fredde: le prime comprendono tutti quei processi di controllo che operano in condizioni di elevata partecipazione emotivo-motivazionale, come la regolazione delle emozioni e del comportamento; le seconde sono chiamate in causa quando bisogna risolvere problemi astratti e decontestualizzati e sono di estrema importanza per inibire, cambiare, pianificare ed eseguire determinati schemi comportamentali.

Le funzioni esecutive coordinano tutte le abilità cognitive di base e sono coinvolte quindi nell’esecuzione di quelle attività che svolgiamo quotidianamente, come il cucinare o  comprare un computer nuovo, ma soprattutto ci tornano utili quando dobbiamo trovare nuove soluzioni ed elaborare nuove strategie, come quando dobbiamo gestire nuove attività che ci vengono assegnate a lavoro.

Il linguaggio

Il linguaggio è caratterizzato da diverse componenti, organizzate in modo gerarchico e ognuna di queste può essere valutata in comprensione e produzione di tutte queste parti: fonetica, fonologia, semantica, morfologia, sintassi, lessico e pragmatica. Una difficoltà a questo processo cognitivo può compromettere l’esperienza di ciascun individuo proprio per la funzione comunicativa che ricopre. A livello anatomico, le aree cerebrali principalmente coinvolte nella produzione di parole e nella comprensione di ciò che si ascolta sono rispettivamente l’area di Broca e l’area di Wernicke, le quali comunicano in maniera continua, permettendoci di affrontare un discorso. Ovviamente l’informazione non rimane bloccata in queste aree ma viaggia all’interno dei diversi circuiti neurali per consentire un’elaborazione più profonda dello stimolo verbale.

Ogni funzione cognitiva può coinvolgere una specifica area del cervello oppure è il frutto di una serie di interconnessioni che si susseguono in diverse aree e strutture cerebrali. Una lesione o disfunzione cerebrali infatti può colpire selettivamente una funzione cognitiva, parte di essa oppure coinvolgere aree più vaste, avendo di conseguenza ricadute cognitive e sindromi neuropsicologiche specifiche o su più funzioni.

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