I Disturbi Specifici di Apprendimento: quali sono e come si riconoscono

lorenza fiorilli
Lorenza Fiorilli è nata nel 1979 a Nettuno (RM) e sin da piccola è appassionata di psicologia tanto che già da adolescente comincia a leggere libri di famosi psicologi e psichiatri. Nel Giugno 2...
disturbi specifici di apprendimento

Cosa sono i Disturbi Specifici di Apprendimento

I Disturbi Specifici di Apprendimento, meglio conosciuti come DSA, sono dei deficit del funzionamento del sistema nervoso centrale che si manifestano con delle difficoltà significative e persistenti nell’automatizzazione delle competenze di base specifiche per l’area di apprendimento coinvolta. Essi sono, pertanto, dei disturbi del neurosviluppo che coinvolgono specifici domini di abilità e che sono determinati da disfunzioni neurobiologiche che interferiscono con il normale processo di apprendimento, ma che lasciano inalterato il funzionamento intellettivo generale.

I DSA sono disturbi cronici che, però, possono manifestarsi con caratteristiche diverse in relazione all’età e delle fasi dell’apprendimento scolastico.

Come distinguere i disturbi specifici di apprendimento da una difficoltà di apprendimento

Molto spesso i genitori pensano che appena il proprio figlio/a abbia una difficoltà a scuola, questo sia dovuto ad un DSA; ma non è sempre così. Spesso si tratta solo di una difficoltà di apprendimento.

Ciò che caratterizza un DSA sono delle specifiche caratteristiche (che invece non si riscontrano in una difficoltà di apprendimento):

  • inattività: il disturbo, pur essendo presente dalla nascita, si rileva solo quando si somministrano specifiche prove di valutazione
  • resistenza all’intervento: ovvero il disturbo, nonostante degli “adattamenti” didattici, non è modificabile
  • resistenza all’automatizzazione: la prestazione dello studente può migliorare in qualche modo ma rimane deficitaria

Quali sono i disturbi specifici di apprendimento

Tra i DSA, che possono presentarsi da soli o insieme, rientrano:

  • dislessia: disturbo della lettura nel quale si presenta una lettura deficitaria riguardo la velocità di lettura e/o dell’accuratezza della lettura
  • disortografia: disturbo della scrittura e riguarda le competenza ortografica che si manifesta con un significativo deficit a carico delle componenti fonologiche della codifica scritta e/o a carico del recupero delle forme ortografiche della parola
  • disgrafia: disturbo della grafia che si manifesta con una difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e numerici; riguarda solo il grafismo ma non le regole sintattiche ed ortografiche
  • discalculia: disturbo nella abilità di numero e di calcolo; coinvolge a diversi livelli la cognizione numerica e comporta problemi significativi nella gestione della quantità o degli aspetti esecutivi.

Quando fare una diagnosi di DSA

E’ importante che, per evitare falsi positivi, una diagnosi di DSA venga effettuata in determinati periodi, ossia, essa deve avvenire in una fase successiva a quella dell’inizio del processo di apprendimento scolastico; pertanto è necessario che sia terminato il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e scrittura (quindi la fine della seconda classe della scuola primaria) e di calcolo (fine della terza classe della scuola primaria).

Inoltre, una caratteristica dei DSA è la comorbilità con altri disturbi: è frequente che essi si manifestino in concomitanza con altri disturbi, tra i quali: disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e disturbi psicopatologici (ansia, depressione e disturbi della condotta).

Come fare una diagnosi di DSA

Il processo diagnostico va effettuato da un professionista competente (psicologo o medico) con una formazione specifica nel campo della psicopatologia dell’apprendimento. Il processo diagnostico si compone di diverse fasi: identificazione del problema, spiegazione del fenomeno in causa, formulazione di previsioni sull’evoluzione del problema. L’iter, generalmente, si compone di in colloquio con il diretto interessato e con i genitori per raccogliere le informazioni necessarie; valutazione di primo livello (consistente nella somministrazione di test che il clinico ritiene necessari); valutazione di secondo livello, necessaria nel caso di un dubbio diagnostico.

Quale legge regola la normativa sui DSA?

La legge che riconosce la dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia come disturbi specifici di apprendimento è la Legge n°170 dell’8 Ottobre 2010. Tale Legge assegna al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forma didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli studenti con DSA possano raggiungere i propri obiettivi formativi. Tale Legge introduce, per tali studenti, che gli insegnanti debbano programmare una didattica individualizzata e inclusiva attraverso la compilazione del cosiddetto PDP, ossia Piano Didattico Personalizzato, nel quale verranno inserite anche le eventuali misure compensative e dispensative (regolate dall’articolo 3 della Legge 170), da adottare per gli studenti con difficoltà.

Ovviamente questo mio articolo ha voluto dare solo una panoramica generale sui DSA, che non esaurisce tutti i vari aspetti e le problematiche riguardo a tali disturbi; nei successivi articoli approfondirò altri aspetti riguardo ciò.

Bibliografia e sitografia

  • DSM-IV-TR. Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Text Revision
  • Documento della Consensus Conference sui Disturbi Specifici di Apprendimento del 6/7 Dicembre 2010 (pubblicato nel Giugno 2011)
  • https://www.miur.gov.it/dsa
  • Dispense varie dell’Istituto Galton sui DSA

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