Il tumore al seno: vissuti psicologici e cambiamenti dell’immagine di sè

Alessandra Amarelli
Sono una psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale. Ho una formazione in Psiconcologia; sono consulente in sessuologia. Da più di dieci anni mi occupo del sostegno psicologico ...
Il tumore al seno: vissuti psicologici e cambiamenti dell'immagine di sè

Il tumore al seno colpisce una parte del corpo che rappresenta per la donna tre aspetti di fondamentale importanza:

  • la maternità
  • la femminilità
  • la sessualità

Va ad intaccare una zona del corpo visibile e che viene comunemente identificata con la bellezza, la sensualità, la fecondità. Ciò rende ancora più complesso e difficile il percorso di elaborazione dei vissuti e di adattamento.

La diagnosi di una malattia oncologica determina sempre uno “sconvolgimento” ed un cambiamento nella vita di chi ne è colpito e dei suoi familiari. La diagnosi di tumore al seno mette in crisi l’ immagine di sé e determina profondi cambiamenti e vissuti che accompagnano le diverse fasi del percorso di malattia.

Tale percorso può essere suddiviso nelle seguenti fasi:

La prima fase è quella precedente alla diagnosi, quella cioè in cui cominciano a manifestarsi i primi sospetti, ad esempio in relazione alla scoperta della presenza di un nodulo. Ogni donna reagisce ai primi sospetti secondo le proprie caratteristiche personali e le proprie modalità: c’è chi reagisce iniziando repentinamente a sottoporsi a visite ed a esami specialistici, volti ad appurare la diagnosi; c’è chi adotta meccanismi di negazione e tende, invece, a rimandare, per paura di doversi confrontare con la diagnosi e con ciò che ne consegue.

La seconda fase è quella della diagnosi. Il modo in cui si reagisce alla diagnosi è correlato a diversi fattori, quali l’età, la propria personalità ed il proprio approccio alla “malattia” ed alle problematiche in generale; allo stadio del tumore; alle prospettive ed alle tipologie di trattamento proposte; ai riferimenti sociali o familiari; allo stile di vita antecedente. I vissuti psicologici comunemente sperimentati di fronte alla diagnosi possono essere:

  • Incredulità, confusione, disorientamento
  • Negazione o altri meccanismi di difesa
  • Senso di sconvolgimento profondo
  • Tristezza e vissuti depressivi
  • Ansia e preoccupazione
  • Paura, impotenza, rabbia
Corso ondemand:
Corso ondemand: “L’intervento psicologico nella Sclerosi Multipla e nella SLA: strategie e modalità operative”

Già in questa fase, l’intervento psicologico assume un’ importanza fondamentale, al fine di aiutare la persona a confrontarsi con la diagnosi, ad elaborare i propri vissuti, avendo uno spazio in cui esternarli ed esprimerli; a confrontarsi con le proprie paure e con le proprie preoccupazioni; ad avere una maggiore chiarezza rispetto agli interventi ed alle terapie da effettuare ed al cammino da percorrere.

La terza fase è quella dei trattamenti e dell’intervento chirurgico. L’ intervento chirurgico va ad intaccare l’integrità corporea e produce dei cambiamenti nell’immagine di sé; una “ferita” con cui, spesso, è difficile confrontarsi, che può essere percepita come una sorta di “mutilazione”.

Molte donne, dopo l’ intervento, non riescono a guardare la ferita, non riescono a toccare o a confrontarsi con quella parte del corpo che vivono come mutilata e riescono con difficoltà ad integrare la parte ricostruita nel proprio essere.

Le reazioni all’ intervento chirurgico sono correlate al tipo di intervento , cioè a quanto invasivo sia stato: ad esempio mastectomia, quadrectomia o tumorectomia ; alle caratteristiche personali; all’età; agli esiti dell’intervento; alla fase del ciclo di vita personale ed, eventualmente, di coppia; al supporto familiare o sociale.

I vissuti che possono manifestarsi in relazione a questa fase sono:

  • Ansia e preoccupazione rispetto all’ intervento stesso ed ai suoi possibili esiti;
  • Senso di perdita rispetto ad una parte di sé
  • Difficoltà nel vedersi e nell’accettarsi

Tali vissuti sono spesso amplificati anche dagli effetti conseguenti alle terapie a cui si può venire sottoposte, in aggiunta all’ intervento chirurgico, quali ad esempio la chemioterapia, la radioterapia e le terapie ormonali.

Corso ondemand
Corso ondemand “Il gruppo psicologico con persone affette da patologie croniche”

Tali trattamenti, infatti, possono provocare caduta dei capelli, ingresso anticipato in menopausa, senso di gonfiore, tutti fattori che contribuiscono nell’alterare l’immagine di sé, portando a “non riconoscersi”, al “non sentirsi più femminili”, a sentimenti di imbarazzo e di vergogna nel rapportarsi con gli altri e con se stesse. Anche la vita sessuale e di coppia può subire dei mutamenti : può, infatti, presentarsi imbarazzo, senso di disagio nel mostrarsi al proprio partner; calo del desiderio sessuale, conseguente anche agli effetti delle terapie ormonali.

Tutto ciò influisce sulla propria autostima e comporta dei cambiamenti nella propria progettualità e nella propria vita.

Per tutti questi motivi, il sostegno psicologico riveste un’ importanza fondamentale, in quanto può aiutare la donna a confrontarsi con la nuova immagine di sé, a reintegrare la parte colpita con il resto della propria immagine corporea; ad imparare ad accettare la nuova immagine di sé; a ritrovare un nuovo equilibrio personale; ad elaborare le proprie paure rispetto al futuro, ad affrontare le terapie.

Tutto questo, infatti, è fondamentale perché la donna possa riappropriarsi di se stessa e della propria vita, si conceda un “periodo di ricostruzione” della propria immagine di sé; si dedichi un periodo di recupero delle proprie energie, dopo aver finito i trattamenti e dopo l’ intervento, ponendosi come priorità il prendersi cura di se stessa, al fine di elaborare le proprie ferite e riprendere in mano la propria esistenza.

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