Il 41,4% delle persone LGBT+ denuncia che il proprio orientamento sessuale ne ha ostacolato la carriera lavorativa
Ć uno dei risultato di unāindagine svolta da Istat e UNAR sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+. Il 61,2% ha evitato di parlare della vita privata per tenere nascosto il proprio orientamento sessuale e circa otto persone omosessuali o bisessuali intervistate su dieci hanno sperimentato almeno una forma di micro-aggressione in ambito lavorativo legata allāorientamento sessuale.
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Istat e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) hanno presentato nei giorni scorsi i principali risultati dellāIndagine sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+ (non in unione civile o giĆ in unione)Ā realizzata nel 2022.
Lāindagine, realizzata per autocompilazione di un questionario elettronico raggiungibile on line, ĆØ stata rivolta a persone maggiorenni che si definiscono omosessuali e bisessuali, e che al momento della rilevazione vivevano abitualmente in Italia, non erano in unione civile e non lo erano state in passato. Non rientrano nella popolazione target le persone trans di qualsiasi orientamento sessuale ai quali ĆØ dedicata unāaltra indagine.
I risultati non sono rappresentativi di tutta la popolazione omosessuale e bisessuale non in unione civile nĆ© sono confrontabili con quelli dellāindagine sullo stesso tema del 2020-2021 indirizzata alle persone in unione civile o giĆ in unione. Si tratta infatti, spiega Istat, di un campione di convenienza che non offre, cioĆØ, a tutte le unitĆ della popolazione target la stessa possibilitĆ di entrare a far parte del campione. Tali risultati pertanto sono riferibili solamente alle persone che hanno partecipato allāindagine.
I rispondenti sono circa mille e duecento:Ā il 79,6% dichiara un orientamento omosessuale, il 20,4% bisessuale. Si tratta in prevalenza di uomini (61,5%), giovani (il 55,4% ha tra 18 e 34 anni) e persone con un livello di istruzione molto elevato (il 64,2% ha conseguito infatti almeno la laurea). La stragrande maggioranza ĆØ occupata (84,7%) o lo ĆØ stata in passato (9,8%).
IlĀ coming outĀ (lāatto del rivelare agli altri il proprio orientamento sessuale) in ambito lavorativo ĆØ diffuso:Ā lāorientamento sessuale dei rispondenti occupati ĆØ noto (o era noto per gli ex-occupati) ai colleghi di pari grado nel 78,3% dei casi, seguiti dal datore di lavoro o superiori (64,8%) e dai dipendenti o persone di grado inferiore (55,3%). Tuttavia, sempre nel contesto lavorativo, il 31,2% riporta episodi di svelamento della propria omosessualitĆ da parte di altre persone (outing).
ll 41,4% delle persone intervistate, occupate o ex-occupate, dichiara che essere omosessuale o bisessuale ha rappresentatoĀ uno svantaggio nel corso della propria vita lavorativaĀ in almeno uno dei tre ambiti considerati (carriera e crescita professionale, riconoscimento e apprezzamento, reddito e retribuzione).
Il 61,2% delle persone occupate o ex-occupate riferisce, in relazione allāattuale/ultimo lavoro svolto,Ā di aver evitato di parlare della vita privata per tenere nascosto il proprio orientamento sessuale; per la stessa ragione circa una persona su tre ha evitato di frequentare persone dellāambiente lavorativo nel tempo libero.
Circa otto persone omosessuali o bisessuali intervistate su dieci hannoĀ sperimentato almeno una forma di micro-aggressione in ambito lavorativo legata allāorientamento sessuale. Per micro-aggressione si intendono brevi interscambi ripetuti che inviano messaggi denigratori ad alcuni individui in quanto facenti parte di un gruppo, insulti sottili diretti alle persone spesso in modo automatico o inconscio.
Il 71,9% delle persone omosessuali o bisessuali intervistate dichiara di aver subitoĀ almeno un evento di discriminazione a scuola/universitĆ non necessariamente legato allāorientamento sessualeĀ (es. origini straniere, aspetto esteriore, problemi di salute, convinzioni religiose o idee politiche, genere, etc.). Circa una persona su tre dichiara di aver subito almeno un evento di discriminazione nella ricerca di lavoro.
Il 33,3% delle persone intervistate, occupate o ex-occupate in Italia, afferma di aver sperimentatoĀ un clima ostile o unāaggressione nel proprio ambiente di lavoro, non necessariamente legati allāorientamento sessuale.
Il 74,5% delle persone omosessuali o bisessuali intervistateĀ ha evitato di tenersi per mano in pubblico con il partner dello stesso sessoĀ per paura di essere aggredito, minacciato o molestato.
Le offese legate allāorientamento sessuale ricevute via web riguardano il 31,3% dei rispondenti.Ā Escludendo episodi avvenuti in ambito lavorativo, lā11,7% afferma di aver subito, negli ultimi tre anni, minacce e lā8,8% aggressioni violente per motivi legati allāorientamento sessuale.
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Articolo pubblicato su http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=113903